Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, il colloquio con due attiviste dell’agguerrita associazione delle “anziane per il clima” che portano la questione ambientale davanti alla Corte Europea. Poi un viaggio nel mondo dei rifiuti elettronici, ossia gli scarti della modernità, che finiscono nelle mani della criminalità o ad alimentare mega discariche nei paesi più poveri. Un’occasione mancata per l’Europa. Fridays For Future ci illustra come l’Italia sia ancora in “zona arancione” per le misure per la tutela del territorio, mentre Greenpeace ci parla dell’aumento della temperatura dei mari e delle pericolose conseguenze. Per finire la consueta rassegna stampa internazionale.
Buona lettura
Non solo ragazzini, ecco le “nonne per il clima”: “La crisi ambientale ci fa soffrire, parola ai giudici”
di Elisabetta Ambrosi
“La pensione può attendere”. Sorride Anne Mahrer, 72 anni, ex parlamentare svizzera dei Verdi, mentre spiega perché ha deciso di fondare l’associazione “Anziane per il clima” (“Klimaseniorinnen”). Associazione riservata, appunto, rigorosamente alle donne sopra i 64 anni e con un solo scopo: portare alla Corte Europea dei diritti Umani di Strasburgo la propria causa, secondo cui la crisi climatica incide anche e soprattutto sulle donne anziane che, secondo Norma Bargetzi-Horisberger, psicoterapeuta e co-fondatrice dell’associazione, “non se la passano bene in Svizzera, e non solo per le ondate di calore, ma anche perché di fatto sono sempre preposte alla cura, assistendo genitori e mariti fragili”. “Nel 1973 manifestavo contro il nucleare”, racconta, “oggi contro il riscaldamento globale, una minaccia persino peggiore”.
Ma quando e come è nata l’idea di un’associazione di “anziane contro il cambiamento climatico”? “Già nel 2015”, spiega Anne Mahrer, “avevamo pensato, sulla scia di Greenpeace che cercava di fare causa al governo, ad un’azione giuridica, perché avevamo constatato che in parlamento, a Berna, non si andava avanti sulla questione climatica. Parlando con esperti di diritto ambientale abbiamo capito che per fare un’azione giuridica in Svizzera bisognava essere un’associazione di persone colpite e così nel 2016, visto che diversi studi avevano messo in evidenza che le donne anziane erano uno dei gruppi più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico abbiamo creato la nostra associazione”.
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Il libro: Ecosfide, venti storie di scelte alternative nel rispetto della natura
di Vittorio Pierobon
“Storie minime, all’apparenza semplici. Invece potenti, inusuali, nuove. Rivelano che sotto le foglie c’è l’humus della vita, quella nascosta, che non grida, non strombazza, non chiede ma, al contrario, fa, produce e piace. Andiamo allora a scoprirla questa vita. Si trova tra le pagine di Ecosfide, facciamola nostra, ci potrebbe aiutare, a essere migliori.” dalla prefazione di Mauro Corona
Vittorio Pierobon, giornalista e “cacciatore di storie” ci fa conoscere una serie di personaggi del Nordest che riescono ad avere un rapporto armonico con l’ambiente. Vite green, scelte alternative, sfide estreme, ma sempre nel rispetto della natura e con la consapevolezza che l’uomo non è il più forte. Incontri ravvicinati con persone normali che fanno qualcosa di speciale: da Max Calderan, il figlio del deserto, a Tom Perry, l’uomo che è salito in cima al Kilimangiaro a piedi scalzi, da Andrea Spinelli che cammina con il cancro, ad Alberto Fiorin, il “Forrest Gump” in bicicletta. Ma non solo imprese estreme, anche scelte originali, come quella di Paolo Beraldo e Maria Luisa De Bin che vivono in un rimorchiatore in laguna a Venezia o di Ilaria Panozzo, che ha comprato un forte sull’Altopiano di Asiago, e ancora di Gianni Mattiolo, che vive con quaranta leoni e tigri in giardino, oppure di Pietro Maroè, il ragazzo che parla con gli alberi. (pagine 176 euro 15, Ediciclo editore)
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