Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Nicola Borzi racconta di uno studio che lega i decessi per il caldo all’innalzamento delle temperature dovute ai cambiamenti climatici. I risultati sono drammatici. Poi l’intervista al navigatore-scrittore Simone Perotti che racconta gli stavolgimenti dovuti al clima visti con i suoi occhi in mare e come vivere in maniera sostenibile. Greenpeace Italia lancia la campagna contro le trivellazioni nel mar Adriatico e critica la “finzione ecologica” del ministro Cingolani. Rete Ambiente Lombardia lancia i suoi 10 punti per arginare l’inquinamento nella Regione. Per finire l’appuntamento con i consigli di Elisabetta Ambrosi per vivere green: questa settimana parliamo di come radersi (per uomini e donne) senza inquinare.
Buona lettura
L’afa per il cambiamento climatico causa 9.700 morti l’anno. E l’Italia è in prima linea
di Nicola Borzi
L’ondata di calore che sta avvolgendo l’Italia, con temperature anche oltre la soglia dei 40 gradi, non può essere più considerata un avvenimento eccezionale: è solo il “new normal”, la nuova normalità nell’epoca del riscaldamento globale causato dall’uomo. Se la specie umana non interverrà collettivamente l’Antropocene, la nuova era nella storia del pianeta segnata dalla presenza dell’homo sapiens, ha in serbo questa e altre ben sgradite sorprese. Ma il caldo torrido non è solo una variabile metereologica: diventa anche un fattore prepotente di problemi sanitari, con un incremento rilevante della mortalità e della morbilità associate al caldo. Gli scenari delle condizioni climatiche future prevedono un aumento sostanziale delle temperature medie e il verificarsi di eventi estremi come le ondate di calore, portando a futuri aumenti del relativo carico sanitario. Tuttavia, finora, nessuno studio aveva valutato se e in che misura questi impatti siano già stati sperimentati negli ultimi decenni: ora invece arriva una prima, rilevantissima prova scientifica. Più di un terzo delle morti legate all’aumento delle temperature in molte parti del mondo può essere attribuito al calore in eccesso associato ai cambiamenti climatici, secondo un nuovo studio che giustifica l’adozione di misure forti per ridurre le emissioni di gas serra per proteggere la salute dei cittadini. Ana Maria Vicedo-Cabrera dell’Università di Berna, Antonio Gasparrini della London School of Hygiene and Tropical Medicine e una settantina di loro colleghi hanno raccolto dati di temperatura e mortalità durante la stagione calda da 732 località in 43 Paesi in un periodo di 28 anni (1991-2018) e analizzato i dati su quasi 30 milioni di decessi. La ricerca ha mostrato che in media il 37% dei decessi (ma in alcune regioni oltre il 75%) è stato causato dal riscaldamento globale indotto dall’uomo.
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Il libro
Ecologia integrale
(Castelvecchi, pagine 48, euro 6,5)
di Giuseppe De Marzo
Finché l’ambientalismo, inteso come movimento internazionale, non affronterà la dimensione socio-economica della crisi ecologica, continuando a considerare i temi ambientali a compartimenti stagni, ogni politica globale andrà incontro a un fallimento certo. Ambientalismo significa occuparsi di sviluppo, crescita e democrazia rappresentativa; elaborare proposte che superino gli schemi novecenteschi – socialismo, cristianesimo sociale, liberalismo. Costruire, spiega Giuseppe De Marzo, sistemi di pensiero adatti al nostro tempo, riconciliando finalmente ambiente, economia e società.
Giuseppe De Marzo. Economista, giornalista, attivista e scrittore, ha lavorato per dieci anni sul campo con i movimenti sociali latinoamericani al fianco delle popolazioni indigene e rurali. Nel 2002 viene arrestato in Ecuador per le sue attività contro le multinazionali petrolifere. In Italia lavora con don Ciotti, Libera e Gruppo Abele assieme a comitati, associazioni, centri di ricerca e sindacati. Nel 2017 ha fondato la Rete dei Numeri Pari, che mette insieme circa 600 realtà sociali impegnate contro disuguaglianze e mafie, di cui è Coordinatore nazionale. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui l’Unità, il manifesto, Latinoamerica, L’Espresso e Avvenire, ed è membro di diversi Forum internazionali. Per Castelvecchi ha pubblicato Per amore della Terra (2018) e Radical choc. Diritto alla salute, collasso climatico e biodiversità (2020).
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