Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Sabrina Provenzani fa il punto sulla carne creata in laboratorio, che potrebbe risolvere molti problemi di impatto ambientale, anche in previsione dell’aumento della richiesta di quella tradizionale. Ma, come vedremo, problemi (e diffidenza) sono ancora molti. Elisabetta Ambrosi ci parla della fertilità a rischio a causa di plastiche e pesticidi. Gli studi di una delle epidemiologhe più note al mondo dimostrano come l’umanità sta compromettendo seriamente il suo futuro riproduttivo.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Legambiente ci parla di come la guerra sta mettendo a rischio la trasformazione ecologica dell’agricoltura (con vantaggi per le lobby), mentre Friend of the Earth ci raccolta il suo piano per fermare la deforestazione.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” parliamo del miele, un alimento sempre più scarso a causa dell’inquinamento. Ecco di quali prodotti diffidare.
Buona lettura
Carne creata in laboratorio, tra diffidenza e costi alti
di Sabrina Provenzani
Mangereste carne coltivata in laboratorio? No, non le alternative vegetali alla carne come Beyond Meat o Impossible Burger, fra l’altro ancora di nicchia in Italia. Ma quello che, dal punto di vista ambientale, potrebbe essere la grande speranza della produzione carnivora: la coltivazione in laboratorio di cellule animali, completamente sostitutive dell’allevamento per il consumo alimentare.
Ormai sono diversi anni che la ricerca tenta di trasformare staminali in prodotti commestibili e commercializzabili. Come riporta il New York Times in un approfondimento sul tema, gli investimenti sono rilevanti: 3 miliardi di dollari, spinti da società private come Archer-Daniels-Midland e il colosso brasiliano della carne JBS; dall’onnipresente Bill Gates; da Leonardo Di Caprio, sempre in prima fila nel supporto di scelte ambientaliste: ma anche da istituzioni come il ministero dell’Agricoltura Usa e il Fondo nazionale di investimento del Qatar.
(continua a leggere)
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