Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. L’estate è finita, in molti hanno trascorso le vacanze fuori e noi, con Riccardo Antoniucci, proviamo a fare un bilancio del costo ambientale dei viaggi in aereo. Elisabetta Ambrosi ha intervistato il “globe trotter ambientalista” Fabio Deotto, che ha pubblicato un libro di reportage dai luoghi del mondo più colpiti dal cambiamento climatico. Nella parte della newsletter dedicata alle associazioni ospitiamo un intervento di Fridays for future sulla Cop26 di Glasgow, e con Greenpeace vediamo quanto costa all’Italia la crisi ambientale tra alluvioni e frane. La rubrica “verdi si diventa” della settimana è dedicata ai piccoli comportamenti quotidiani che possono ridurre la nostra impronta ecologica. Infine, Luca Mercalli ci parla dell’uragano Ida.
Buona lettura.
Costo ambientale degli aerei: il Covid ha azzerato i voli, ma presto si tornerà a inquinare
di Riccardo Antoniucci
Neanche il 2021 è stato l’anno in cui abbiamo ripreso a volare come prima. Il Covid ha fatto crollare il settore aereo, azzerando praticamente i voli turistici (in Italia -92,8% ad aprile 2020), e ha interrotto una crescita che, fino prima dello scoppio della pandemia, era considerata inesorabile.
Quest’anno il quadro è migliorato, soprattutto per i voli nazionali, ma con i contagi e le restrizioni che sono tornati in molte mete turistiche il tanto sperato (dalle compagnie) “boom” di luglio e agosto è rimandato all’anno prossimo. Mancano ancora i dati definitivi sull’estate, ma in ogni caso l’ente di riferimento del settore, l’International Air Transport Association (Iata), calcolava che fino a giugno 2021 i movimenti sono calati di più del 60% rispetto al 2019,e i passeggeri dell’80%. Vero è che in Europa il tasso di aerei “inattivi” (quelli che restano a terra per mancanza di prenotazioni) si è dimezzato rispetto al 2020, ma i velivoli fermi sono ancora quasi il doppio rispetto ai livelli pre-pandemici.
A parte l’ovvio disastro economico, la moria di voli ha prodotto un calo significativo dell’inquinamento derivante dal trasporto aereo. Secondo le stime della società d’analisi Eurocontrol, si può parlare di una riduzione di circa il 60% delle emissioni di Co2 in Europa rispetto al 2019, mentre il dato globale si aggira attorno al 48%. Ma a ben vedere è un guadagno effimero.
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Il libro
Agroecologia circolare. Dal campo alla tavola. Coltivare biodiversità e innovazione
A cura di Giorgio Zampetti e Angelo Gentili
(Edizioni Ambiente pp. 392, euro 26)
L’agricoltura influisce in maniera significativa sul nostro benessere e su quello degli ecosistemi. Purtroppo, negli ultimi cinquant’anni il massiccio utilizzo della chimica ha favorito una produzione intensiva orientata più alla massimizzazione delle rese che alla qualità. Oggi, però, nel nostro paese è in corso una trasformazione radicale, guidata da una rete di produttori pionieri, esempio di sostenibilità ed eccellenza del made in Italy. Se infatti l’agroecologia è stata a lungo tenuta al margine delle politiche nazionali ed europee, grazie anche alle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 della Commissione Europea negli ultimi anni si è imposta come una delle realtà più promettenti nel contrasto ai cambiamenti climatici e per la tutela della biodiversità.
Attraverso i contributi di docenti universitari, professionisti del settore e le testimonianze di 30 tra le aziende italiane innovative, Agroecologia circolare analizza gli aspetti fondamentali di un settore agroalimentare rispettoso dell’ambiente e capace di produrre cibo sano ed equo. Inoltre, attraverso la valorizzazione degli scarti, l’utilizzo di materiali eco-compatibili, lo sviluppo delle rinnovabili e di nuove tecnologie, riesce a favorire la resilienza delle comunità e a trasferire l’amore per la terra alle nuove generazioni.
Giorgio Zampetti, è direttore generale di Legambiente da marzo 2018. Geologo, ha curato l’organizzazione delle principali campagne di monitoraggio scientifico, a partire dalla Goletta Verde, Goletta dei laghi e Treno Verde. Cura le pubblicazioni dell’associazione sui temi del marine litter, dell’acqua, del rischio idrogeologico, dell’inquinamento atmosferico, dei rifiuti e delle bonifiche.
Angelo Gentili, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente e coordinatore del centro nazionale per l’Agroecologia di Legambiente, fa parte del consiglio di amministrazione di Fairtrade Italia, organizzazione del commercio equo e solidale, ed è membro del consiglio di amministrazione di Firab, Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura biologica e Biodinamica.
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