Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla del prelievo di acqua da parte delle aziende che imbottigliano la minerale. In tempi di grave siccità continuano a pagare un canone vicino allo zero, mentre pagando di più si potrebbero usare le risorse per la disastrata rete idrica nazionale. Natale Ciappina parte da un episodio della fortunata serie South Park per raccontare i danni provocati dalla carta igienica (Usa e Italia i maggiori consumatori). Federica Crovella ci parla del “Climate Fish”, un database per monitorare i cambiamenti nel Mediterraneo.
Nello spazio dedicato alle associazioni, la Lav critica duramente il divieto del governo alla produzione di carni sintetiche in Italia, vedremo perché. Mentre il gruppo musicale Fuoricentro racconta del nuovo disco a tema ambientale.
Nella rubrica Verdi si diventa, parliamo dei danni provocati alle città da Airbnb, la piattaforma per gli affitti brevi. In molte città europee ci sono delle regole, da noi è il far west.
Su FqExtra il podcast di Ambrosi e Mercalli: aereo che prendi, tonnellate di CO2 che emetti
Buona lettura
C’è la siccità, ma i big delle minerali estraggono a costo (quasi) zero
di Elisabetta Ambrosi
Nell’anno della grande siccità, il 2022, quando numerosi comuni e città italiane hanno subito il razionamento dell’acqua, c’è un tipo di prelievo idrico che nel nostro paese non è diminuito, anzi, ha subito una crescita del 4,1%. Si tratta dell’acqua minerale, il cui prelievo a fini di produzione, nel 2022, è stato di quasi 19.8 milioni di metri cubi. Le estrazioni, come spiegano le statistiche dell’Istat sull’Acqua 2020-2022 (le ultime disponibili), si concentrano per oltre la metà del totale al nord (53,5%, 10,6 milioni di metri cubi, con un indicatore di intensità di estrazione doppio rispetto al nazionale) e al sud per il 23%, soprattutto nell’Appennino meridionale. Ma anche in regioni come l’Umbria il prelievo è importante (1,3 milioni di metri cubi) e in generale nell’Appennino centrale (13,6% dei prelievi del paese).
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Il libro
La natura sottomessa. Ascesi e declino di un’idea
Marsilio, euro 22, pagine 352
di Philipp Blom
Prona al volere dello spietato dominatore o grembo materno di cui l’essere umano non è che uno dei figli: qual è il vero volto della natura? E gli sconvolgimenti che stiamo vivendo rappresentano una seconda cacciata dal Paradiso o possono essere un’occasione per liberarci da ideologie e falsi miti che ci hanno condotti alla situazione attuale? Tra scienza e filosofia, Philipp Blom risale alle origini delle grandi narrazioni e creazioni artistiche che hanno modellato la nostra visione del mondo. Dalla convinzione che esistano gerarchie naturali sono scaturite infatti forme sempre nuove di sottomissione: dell’uomo sulla donna, di una nazione sulle altre, della cultura occidentale su immaginari e tradizioni differenti. Ripercorrendo gli snodi fondamentali che hanno segnato il nostro rapporto con il pianeta, Philipp Blom invita ad andare oltre il catastrofismo e a usare l’immaginazione per “rendere il mondo nuovamente abitabile, anche in senso filosofico”.
Storico, giornalista, autore e traduttore, Philipp Blom scrive per riviste e quotidiani europei e americani, tra cui il Financial Times, The Independent e The Guardian.
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