Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, un’inchiesta sugli investimenti della Bce, con il quantitative easing. Acquisti di obbligazioni di aziende che di ecologico hanno ben poco. Mentre il professor Frey lancia la formazione green per creare i lavori del futuro. Il Wwf denuncia la deforestazione selvaggia provocata dalle coltivazioni di zucchero, specie in Brasile. Mentre un gruppo di scienziati importanti scrive a Draghi per proporre un Consiglio scientifico nazionale che dialoghi con la politica sui temi ambientali. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura
Transizione ecologica? La Bce investe su industria “sporca” e società che usano i fossili
di Nicola Borzi
Il cambiamento climatico è la principale minaccia per la sopravvivenza della specie umana e per l’intero pianeta. Il tema sta innescando un dibattito serratissimo anche all’interno del sistema delle banche centrali, le istituzioni finanziarie che regolano l’economia mondiale attraverso gli strumenti della politica monetaria. Ma quanto sono realmente “verdi” la Bce e gli altri istituti finanziari globali? A giudicare dalla discussione in atto, ancora troppo poco. Eppure al loro interno c’è anche chi ritiene che l’ambiente non sia tra i compiti prioritari da affrontare.
Il programma di acquisto di obbligazioni societarie (Cspp) della Banca centrale europea è uno degli strumenti di politica monetaria utilizzati per il quantitative easing, l’intervento della Bce a sostegno dell’economia reale. Ma secondo un intervento pubblico tenuto il 3 marzo da Isabel Schanbel, membro del direttorio della Bce, il Cspp sinora ha concentrato i suoi acquisti di corporate bond più a sostegno delle imprese nei settori meno ecosostenibili, quelli a maggiori emissioni di carbonio, come utilities, industria “sporca”, trasporti e agricoltura, ai danni dei settori ecosostenibili, come ad esempio i servizi. Lo testimonia uno studio degli economisti Melina Papoutsi, Monika Piazzesi e Martin Schneider, pubblicato a gennaio che ha esaminato i dati sul Cspp della Bce: gli investimenti per l’acquisto di titoli societari dei settori che impattano peggio sul clima sono superiori alla quota sul mercato globale di questi settori. Perché ciò avviene? È “colpa” forse della Bce? La ricerca risponde che non è solo così: influisce il fatto che i settori meno ecosostenibili sono quelli che fanno più ricorso alla finanza e che raccolgono più fondi con le emissioni di obbligazioni. Dunque il quantitative easing rischia di divenire un sussidio implicito per i combustibili fossili e altre industrie “sporche”. Come risolvere il problema?
(continua a leggere)
“Ecotoni”: il primo podcast sulle foreste italiane
Il 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale delle foreste, ha debuttato “Ecotoni”, il podcast sui boschi italiani prodotto da Compagnia delle Foreste, creato e condotto da Ferdinando Cotugno e Luigi Torreggiani. Al ritmo di una puntata al mese, Ecotoni sarà un viaggio nel mondo forestale italiano, per raccontare il suo enorme patrimonio nascosto. La prima stagione di Ecotoni sarà un viaggio nelle foreste italiane, regione per regione, e funzione per funzione. Si parlerà dei boschi come strumento di protezione idrogeologica, come luogo della memoria, come fonte di turismo e benessere, del rischio incendi, di biodiversità, di educazione ambientale, del ruolo del legno e delle sue potenzialità. La ricchezza del patrimonio forestale sarà esplorata anche geograficamente, dal Piemonte alla Sardegna, ogni puntata racconterà le specificità regionali dei boschi italiani, degli alberi che le popolano, la loro storia e la loro prospettiva. L’ecotono, in ecologia, è la zona di passaggio fra due o più comunità biologiche, il confine tra due ecosistemi, come la foce di un fiume, il margine dei campi coltivati o il limite del bosco. È il luogo dove si posiziona questo nuovo podcast, al confine del mondo forestale italiano, per raccontarne vita, problemi e storie a chi vive al di fuori e frequenta i boschi solo occasionalmente, per turismo e passione. Anche i conduttori vivono su un ecotono.
Gli ospiti della prima puntata – Preparare lo zaino – sono il climatologo e divulgatore Luca Mercalli e il ricercatore forestale Giorgio Vacchiano, autore del libro “La resilienza del bosco”.
La sigla di Ecotoni è una canzone di Francesco Camin – a sua volta cantautore e dottore forestale – intitolata “Vorrei vivere sopra gli alberi”. Il progetto grafico è stato invece curato da Chiara Mori.
Ecotoni può essere ascoltato su Spreaker, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast.
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it
|