Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana apriamo con un’indagine di Elisabetta Ambrosi su una tecnica bizzarra ma carica di promesse, che è il sogno di molti governi: far piovere a comando rilasciando nell’aria prodotti chimici con gli aerei. Cina e Paesi del Golfo sembrano crederci, ma la scienza frena gli entusiasmi. Continuiamo con il racconto di Pietro Mecarozzi sulla drammatica situazione del Madagascar, colpito da un’inedita ondata di siccità che mette a rischio 1,2 milioni di persone. È un effetto del cambiamento climatico. Le rubriche delle associazioni denunciano, con il Wwf, gli effetti deleteri delle deroghe sulla caccia, mentre Legambiente si occupa dello scioglimento dei ghiacciai alpini. La rubrica “Verdi si diventa” ci aiuta a scegliere lo shampoo migliore, sia per la pelle che per l’ambiente. Infine, Luca Mercalli si occupa del grave rischio carestia in Afghanistan, dopo il ritiro Usa.
Buona lettura.
La tecnica di seminare le nuvole per fare pioggia artificiale: un’utopia senza riscontro scientifico
di Elisabetta Ambrosi
Far piovere a comando, irrigando le zone aride per aiutare l’agricoltura e innevando le montagne per fini sportivi e turistici. È questa oggi, forse, la più grande utopia di un pianeta dove, a causa della crisi climatica, le siccità sono in aumento drammatico. Ecco perché la tecnica – in realtà abbastanza antica – dell’“inseminazione delle nuvole” sta riscuotendo un’attenzione sempre più crescente, specie da parte della Cina e dei paesi degli Emirati Arabi.
Si chiama cloud seeding: in pratica si tratta di modificare il tempo per tentare di far aumentare la quantità di precipitazioni in una certa area. Pioggia, o anche neve, oppure chicchi di grandine meno grandi e devastanti. Lo si fa “seminando”, appunto, le nuvole con getti di ioduro d’argento o ghiaccio secco sparati da aerei a una determinata altitudine, in modo che le molecole di acqua utilizzino le superfici solide di questi “semi” per organizzarsi in forma cristallina a temperature meno fredde e dar luogo a precipitazioni.
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Il libro
Rifiuti addio. Perché prevenire è meglio di riciclare. Manuale pratico per una vita “zero waste”
di Marinella Correggia ed Elisa Nicoli
(Edizioni Altraeconomia, pp. 176, euro 14)
Una volta svuotata la pattumiera e differenziati i rifiuti, tendiamo a rimuoverli dalla nostra coscienza. Ma non possiamo ignorare che ogni anno, nel mondo, l’attività umana produce 2 miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui solo il 13% è riciclato e poco più del 5% compostato. I danni all’ambiente, al clima e alla nostra salute sono catastrofici: una lenta apocalisse che solo una radicale revisione delle nostre abitudini e delle scelte politiche possono scongiurare. Dobbiamo fermare la pandemia dei rifiuti. I nostri scarti che invadono il Pianeta sono l’inquietante riflesso della società dei consumi. Non basta riciclarli, bisogna prevenirli. Adesso! Questo libro spiega come fare, coniugando informazione e pratica quotidiana, grazie a due autrici che hanno fatto della prevenzione dei rifiuti un punto fermo. Marinella Correggia, giornalista ed eco-attivista, racconta lo stato dei rifiuti in Italia e nel mondo. Il riciclo è una falsa soluzione: è il sistema che deve cambiare, puntando sulla prevenzione dei rifiuti “a monte”, sulla riduzione dell’uso di materie prime e dei consumi e su una (autentica) economia circolare. Elisa Nicoli, a partire dalla propria esperienza, illustra invece un vastissimo repertorio di pratiche personali replicabili: la spesa quotidiana e il cibo senza imballaggi e sprechi, il guardaroba slow fashion, l’igiene personale e casalinga autoprodotta, l’elettronica essenziale e ogni altra forma di zero waste, anche collettivo, in ufficio e fuori di casa.
Marinella Correggia è giornalista, scrittrice e attivista. Ha scritto La rivoluzione dei dettagli (Feltrinelli), Diventare come balsami (Sonda), Si ferma una bomba in volo? (Cart’armata); L’Alba dell’avvenire (Punto rosso); Io lo so fare e Cucinare in pace (Altreconomia).
Elisa Nicoli è regista di documentari e scrittrice, Elisa Nicoli è una grande camminatrice ed esperta di autoproduzione. È autrice tra gli altri di libri quali L’erba del vicino, Pulizie creative e della guida L’Italia selvaggia (Altreconomia). I suoi siti sonoelisanicoli.it e autoproduco.it.
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