Nella newsletter Fatto for Future di questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Riccardo Antoniucci ci riporta i nuovi dati sul riscaldamento globale: dopo un 2023 pessimo, il 2014 sarà ancora peggiore, visto che supereremo il limite di 1,5 gradi. Elisabetta Ambrosi ha realizzato una lunga inchiesta sui rischi del piano per il nuovo porto a Fiumicino (Roma), previsto per il Giubileo.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Ultima Generazione elenca i propositi per l’anno appena iniziato e lo fa con una metafora: saliamo sulle spalle dei giganti. Mentre Mountain Wilderness presenta una ricerca sui rifiuti abbandonati in montagna: mezzo kg per ogni chilometro di sentiero.
La rubrica Verdi si diventa si occupa dell’atteggiamento da seguire nei confronti della deriva ambientale: perché è importante partecipare in prima persona (e come).
Buona lettura
Riscaldamento globale, dopo il 2023 dei record le previsioni per il 2024 sono peggiori: “Supereremo +1,5° C”
di Riccardo Antoniucci
Il 2024 sarà l’anno in cui sperimenteremo cosa vuol dire un riscaldamento globale di +1,5° C. La previsione ormai circola tra scienziati climatologi. L’ultimo in ordine di tempo è stato James Hansen, lo scienziato della Nasa che fu tra i primi, negli anni 1980, a mettere in guardia la politica mondiale contro i rischi del cambiamento climatico. Intervistato dal quotidiano britannico Guardian, Hansen ha dichiarato che il riscaldamento globale causato dalla combustione di combustibili fossili, amplificato dall’evento climatico El Niño che si ripete naturalmente, entro maggio spingerà le temperature fino a picchi temporanei di 1,7° C sopra la media del periodo preindustriale (cacolata sulle temperature registrate tra il 1850 e il 1900). Ovviamente, la causa è essenzialmente l’attività umana.
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Il libro
Come si cambia idea. Credenze, opinioni, persuasione: un sorprendente approccio scientifico
Euro 28, pagine 360
di David McRaney
Cosa spezza la resistenza al cambiamento con tanta forza non solo da indurci a vedere le cose in modo completamente diverso ma anche da farci chiedere come potessimo vederle altrimenti?
Come si cambia idea?
Analizzando le ultime ricerche compiute dalla psicologia e dalle neuroscienze e combinandole con una narrazione giornalistica appassionata, il giornalista scientifico David McRaney svela il funzionamento del pensiero umano spiegandoci dove sbagliamo quando non riusciamo a cambiare idea.
David McRaney è un autore, giornalista, conferenziere e creatore di “You Are Not So Smart”, un blog sul pensiero irrazionale diventato poi un saggio tradotto in diciassette lingue.
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