Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, parliamo di autosufficienza energetica con Alessandro Ronca, fondatore e direttore scientifico del Parco dell’Energia Rinnovabile in Umbria e specialista di tecniche per ridurre la dipendenza da gas e petrolio (molti utili nella condizione attuale). Lo ha intervistato Elisabetta Ambrosi. Dalla Francia, Luana De Micco ci racconta dell’idea del Comune di Parigi (e non solo) di installare degli autovelox per i rumori dei veicoli che circolano la città.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, pubblichiamo l’appello di oltre quaranta scienziati che chiedono al governo italiano di rispondere alla crisi dei prezzi di gas e petrolio senza tornare al carbone, ma investendo di più in rinnovabili. Sulla stessa lunghezza d’onda, “Elettricità futura” chiede alle autorità di semplificare le procedure di autorizzazione degli impianti eolici.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” stiliamo un vademecum per la spesa quotidiana, con i marchi da evitare per ridurre l’impatto ambientale e il tasso di sfruttamento del sistema globale di produzione di beni di consumo.
Buona lettura.
L’esperto: “Petrolio e gas dalla Russia? Ecco come vivere senza bollette”
di Elisabetta Ambrosi
Nella sua “prima vita”, fino a 33 anni, racconta di aver acquistato e posseduto “16 autovetture, 6 nuove e 10 usate; 14 moto e 3 motorini 50 cc; 1 apecar; 3 gommoni con diverse motorizzazioni e un’imbarcazione fishermann da 7 metri; 28 personal computer; 31 telefonini”. Poi, dopo anni vissuti senza chiedersi da dove venissero quelle risorse allegramente sprecate dai turisti dei villaggi turistici in Africa che dirigeva, Alessandro Ronca ha cominciato a fare della sostenibilità una scelta di vita. E ha fondato, in Umbria, il Parco dell’Energia Rinnovabile (PeR), di cui è direttore scientifico. Una struttura all’avanguardia e autosufficiente dal punto di vista energetico e idrico, dove Ronca tiene numerosi corsi proprio per insegnare alle persone a non essere dipendenti. Ad esempio, da gas di paesi stranieri. E proprio in questi giorni, con una congiuntura quanto mai “felice”, è uscito il suo ultimo libro, Vivere senza bollette. Una scelta alla portata di tutti per salvare il Pianeta (prefazione di Paolo Ermani, Terranuova editore), andato a ruba poco dopo il suo arrivo in libreria.
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Il libro
La nostra parte. Per la giustizia sociale e ambientale, insieme
Mondadori, euro 18,5, pagine 216
Di Elly Schlein
Viviamo tempi segnati da incertezza sul futuro. Se le diseguaglianze sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte. Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Secondo Elly Schlein la risposta è sì. Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme. Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate. Redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica, restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva: Elly Schlein prova a ricostruire il filo che unisce queste cinque sfide intrecciate in una visione che manca alla politica, ma si fa sempre più largo nelle mobilitazioni delle nuove generazioni e nella società.
Elly Schlein (Lugano, 4 maggio 1985), è una politica italiana con cittadinanza statunitense e svizzera. Dal 28 febbraio 2020 è vicepresidente della regione Emilia-Romagna e Assessora al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica.
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