Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 37. Iniziamo come sempre dai dati sui nuovi indagati per corruzione e per mafia. Dal 26 marzo a oggi se ne contano 6 per corruzione e 14 per associazione mafiosa. Totale dall’inizio dell’anno: 225 nuovi indagati per corruzione e 625 per mafia. E i nostri articoli cominciano proprio da una storia di mafia e arte avvenuta ad Augusta: perché mai Orazio Buda, arrestato a metà marzo dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, frequenta la bottega del pittore Vittorio Ribaudo? Ce lo racconta Saul Caia. Lucio Musolino ci porta invece in Calabria e ci aggiorna sul maxi processo alla ‘ndrangheta “Rinascita Scott”: il collaboratore di giustizia Cosimo Virgiglio, un tempo uomo di fiducia del boss Rocco Molé di Gioia Tauro, che apre uno squarcio sui rapporti tra logge massoniche, colletti bianchi e clan: “Quando c’era interesse a eleggere un nostro rappresentante era la massoneria che si rivolgeva alla ‘ndrangheta attraverso quei soggetti, definiti ‘in giacca e cravatta’, come medici e avvocati” ed erano loro “i personaggi privilegiati per fare da collegamento con la criminalità organizzata”.
Con Lilli Mandara ci spostiamo invece in Abruzzo dove è stata sequestrata la Sabino esplodenti di Casalbordino: uno scoppio ha provocato la morte di tre operai alla vigilia dello scorso Natale mentre spostavano una cassa che conteneva razzi di segnalazione per le imbarcazioni. La procura indaga e scopre anche reati ambientali: secondo l’accusa si stoccavano senza autorizzazione rifiuti pericolosi sul terreno in varie aree dello stabilimento. Maria Cristina Fraddosio ci racconta una buona notizia dal quartiere Bagnoli di Napoli. Un controllo diretto, da parte dei cittadini, sui processi di bonifica ora possibile: è nato l’Osservatorio popolare. Vincenzo Bisbiglia ci aggiorna sui casi di discriminazione e intolleranza censiti da fonti aperte. Il Comune di Arezzo è stato condannato pochi giorni fa: come mai?
Con Antonella Mascali ci occupiamo di Corte di Cassazione e processo civile telematico: a quanto pare, finalmente, ci siamo e, secondo i programmi, sarà la prima Corte in Europa a prevedere una completa digitalizzazione. Infine, l’appuntamento mensile con Camilla Tagliabue tra giustizia e letteratura che ha “quasi sempre snobbato i giudici, preferendo loro i malfattori: eccentrici e inguaiati, hanno molti più gossip da raccontare…”.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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