Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 80. Questa settimana iniziamo dalla Calabria con Lucio Musolino che ci racconta com’è nato il nuovo locale di ‘ndrangheta di Stilo. Il vero fortino della cosca era una macelleria del paese. Con Vincenzo Iurillo ci spostiamo in Basilicata: la procura di Potenza ha scoperto i rapporti imbarazzanti tra l’ex sindaco di Ruoti Angelo Salinardi e il presidente del Tribunale del Riesame Aldo Gubitosi. Saul Caia ci porta invece in Sicilia: l’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, condannato per reati aggravati dal metodo mafioso, ha rifondato il partito Democrazia Cristiana Sicilia. Ma nel sito web del suo partito ha usato la parola mafia con molta parsimonia. Anche troppa.
Francesco Casula torna a occuparsi di Foggia: secondo i giudici sono incandidabili il sindaco e sette ex amministratori perché vi sono elementi che attestano la “soggezione rispetto a logiche ‘spartitorie’ tra vari soggetti contigui o organici alla criminalità organizzata”. Per quanto riguarda la giustizia e l’ambiente, questa settimana ci spostiamo in Amazzonia: nel 2021 è stata accertata la presenza di una tribù incontattata, ma il governo guidato da Bolsonaro non ha ancora attuato le misure di protezione mettendo a rischio la sopravvivenza di questo popolo.
Maria Cristina Fraddosio ha intervistato Zé Bajaga Apurinã, coordinatore della Federazione delle organizzazioni e comunità indigene del Médio Purus. Elisabetta Reguitti continua ad aggiornarci sui femminicidi: in dieci settimane, quattordici donne ammazzate e due tragedie sfiorate. Infine, l’Insider di Antonella Mascali che torna sul caso della contestata nomina di Carlo Renoldi a capo del Dap e sulla durissima lettera che il sindacato del Sappe ha inviato alla Presidenza della Repubblica.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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