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12 Maggio 2022
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Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 89. Questa settimana partiamo da Roma: Vincenzo Bisbiglia e Lucio Musolino a partire da oggi ci raccontano come è nata la prima locale di ‘ndrangheta nella capitale d’Italia. Fino a pochi anni fa, insieme con Milano, Roma era una “zona libera” per un patto tra le diverse mafie italiane: cosa è cambiato? E restiamo in tema di mafie con un articolo di Saul Caia: tutto da rifare in Sicilia per il processo al “signore del vento” Vito Nicastri: la Cassazione ha annullato l’assoluzione dell’imprenditore dell’eolico accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Vincenzo Iurillo ci porta invece in Campania dove il dirigente dem Nicola Oddati è indagato come promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa intorno agli appalti per la riqualificazione turistica del Rione Terra di Pozzuoli (Napoli). Che fine ha fatto il processo sui lavori del ponte sullo Stretto di Messina? Per stabilire se lo Stato deve rifondere 700 milioni di euro, alle aziende che s’erano aggiudicate i lavori, bisognerà attendere il 2023 Il motivo? Ce lo spiega Ilaria Proietti. Infine Francesco Casula si occupa di avvocatura: è arrivato il primo via libera alla revisione delle tabelle professionali.
Buona lettura
A cura di Antonio Massari
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L'inchiesta “Propaggine”
Fino a pochi anni fa la Capitale e Milano erano “zone libere” per un patto tra le diverse mafie italiane. Poi il primo “locale di ‘ndrangheta” a Roma, aperto dalla cosca Alvaro
di Vincenzo Bisbiglia e Lucio Musolino
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Affari sporchi
La Cassazione, accogliendo la richiesta della Dda di Palermo, ha annullato la sentenza con cui era stato assolto per concorso esterno in associazione mafiosa
di Saul Caia
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Politica e interessi
Il dirigente nazionale dem è indagato come promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa intorno agli appalti per la riqualificazione turistica del Rione Terra di Pozzuoli (Napoli). Nelle carte dell'inchiesta i nomi dei governatori di Puglia e Campania (estranei all'indagine)
di Vincenzo Iurillo
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In appello a Roma
Slitta al 2023 l'udienza che dovrà stabilire se lo Stato deve rifondere o meno oltre 700 milioni di euro alle aziende. Il giudice, che non ha ottenuto la settima valutazione di professionalità per i fatti di Bussi, ha compiuto un passo indietro
di Ilaria Proietti
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Prestazioni
Ok dal ministero dell'Economia; la riforma dovrà ora passare attraverso un decreto ministeriale
di Francesco Casula
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