Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°55. Partiamo, come sempre, dal conteggio dei nuovi indagati per corruzione, che questa settimana non riporta alcun caso. Sono invece 9 le nuove inchieste per mafia aperte. Continua a crescere anche il numero dei femminicidi: secondo il conteggio tenuto da Elisabetta Reguitti, che ci aggiorna con un suo articolo, questa settimana siamo arrivati a 75, in quello che si profila uno dei mesi più cruenti dell’anno. La settimana scorsa abbiamo pubblicato su questa newsletter la prima puntata dell’inchiesta mensile di Francesco Casula sulla “mafia silente”, quella che non spara e preferisce agire nell’ombra, ma non per questo è meno pericolosa. Questa volta Casula ci porta a Taranto per scoprire il profilo di Michele Cicala, un ex malavitoso che è riuscito felicemente a riciclarsi come imprenditore senza incontrare troppi ostacoli, anche perché il tribunale del Riesame e la Cassazione hanno detto no al reato associativo che gli veniva contestato dall’Antimafia.
Nella sua rubrica Insider, che ancora una volta si sdoppia, Antonella Mascali ci racconta della presa di posizione di Autonomia e Indipendenza sul tema delle correnti nella magistratura. L’associazione ha scritto una lettera alla ministra Marta Cartabia per chiedere di introdurre la rotazione degli incarichi semidirettivi. Sempre in tema Cartabia, Mascali legge per noi la posizione del Csm sulla bozza di riforma del processo Civile, uno dei tanti corni della riforma della Giustizia promossa dalla Guardasigilli che approda oggi in aula al Senato.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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