Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 81. Questa settimana iniziamo con l’inchiesta di Saul Caia su una serie di tamponi giunti dalla Cina, con marchio Ce, ma esclusi dall’elenco dell’Health Security Committee: la Regione Sicilia ne ha acquistati per ben 3 milioni e 200 mila euro. E ora indaga la procura di Ragusa. Dalla Sicilia ci spostiamo in Calabria con Lucio Musolino: come mai gli Stati Uniti hanno negato il sequestro delle società di Rosario Vizzari che, per l’accusa, rappresenta la “testa di ponte della cosca Piromalli negli Usa”?
Vincenzo Iurillo torna a occuparsi di Castellammare di Stabia, da poco sciolta per infiltrazioni della camorra, e ci racconta perché, secondo la commissione prefettizia la nomina di Gianpaolo Scafarto, capitano del Noe dei carabinieri, noto per essersi occupato del caso Consip, era finalizzata a mostrare una “parvenza di legalità”. Elisabetta Reguitti continua ad aggiornare il conteggio dei femmicidi: il 12 marzo un’altra donna è stata uccisa tra le mura di casa. Maria Cristina Fraddosio torna a parlarci di Falconara Marittima: aperto un nuovo fascicolo dopo l’incendio divampato il 24 febbraio nell’area della raffineria. Con Antonella Mascali ci occupiamo infine di ergastolo ostativo: “Se passa la riforma” così come è stata scritta dalla commissione Giustizia della Camera, ci sarà “l’abbattimento” dell’ergastolo ostativo per i benefici ai mafiosi. Questa la tesi del consigliere del Csm Sebastiano Ardita: Giustizia di Fatto pubblica la relazione integrale che Ardita ha depositato in commissione Antimafia.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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