Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°31. Questa settimana in apertura ci occupiamo di intercettazioni e della cosiddetta sentenza Cavallo, con la quale la Cassazione ha stabilito che non possono essere utilizzate le intercettazioni telefoniche e ambientali per reati diversi da quelli per i quali procede il fascicolo d’indagine. Il procuratore capo di Potenza Francesco Curcio ci spiega perché la sentenza in questione rompe “l’equilibrio fra rispetto delle forme e senso di giustizia”. Giustizia di Fatto, con un’inchiesta di Vincenzo Iurillo, approfondisce quel che sta accadendo a Capaccio Paestum e prende una posizione chiara: la commissione parlamentare antimafia valuti al più presto se sussistono le condizioni per lo scioglimento dell’amministrazione comunale.
Passiamo adesso al report settimanale sui nuovi indagati per corruzione e mafia. Nella settimana dal 12 al 18 febbraio i nuovi indagati per corruzione sono 16, ai quali ne vanno aggiunti 8 per traffico d’influenze illecite. Il totale dall’inizio dell’anno sale così a 123 nuovi indagati (con la media giornaliera di 2,5 ogni 24 ore). Per quanto riguarda i reati di mafia, invece, questa settimana contiamo 60 nuovi indagati che portano il totale a ben 432 (in media 8,8 al giorno). Dal primo gennaio a oggi, tra sequestri e confische ai mafiosi, si tocca quota 820 milioni di euro. Il conteggio dei femminicidi, come ci spiega invece Elisabetta Reguitti, sale a 9 episodi. Vincenzo Bisbiglia, come ogni settimana, ci aggiorna invece sui casi di discriminazione emersi monitorando fonti aperte. E in più ci spiega perché consiglia la lettura di “Come essere antirazzista” del docente e saggista americano Ibram X. Kendi pubblicato da Mondandori.
Restando in tema di letture, Giustizia di Fatto vi consiglia “L’uomo nero e le stragi – Dall’eccidio di Bologna alla trattativa con la mafia. Il mistero del neofascista Paolo Bellini” scritto da Giovanni Vignali per Paper First editore. Chi è in realtà Bellini, accusato dalla Procura generale di essere “il quinto uomo” del commando che agì a Bologna il 2 agosto 1980, causando la peggiore strage della storia recente d’Italia e la morte di 85 persone? Quali segreti nasconde? A questo link trovate un dibattito sull’argomento tra l’autore, il vice direttore del Fatto Quotidiano Marco Lillo e il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. Passiamo adesso alla rubrica Diritto & Ambiente: Maria Cristina Fraddosio ci porta ancora una volta a Bussi sul Tirino (Pescara) e ci racconta quali responsabilità ha avuto il ministero dell’Ambiente nell’incredibile ritardo accumulato sui lavori. Infine, il consueto Insider di Antonella Mascali: con quali criteri il Csm utilizzerà le chat di Palamara?
Buona lettura!
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