Benvenuti a Giustizia di Fatto n° 120. Questa settimana partiamo da Napoli, dove Vincenzo Iurillo ci racconta il caso di un giornalista condannato in terzo grado per violenza contro la sua compagna, ma non sospeso dall’Ordine dei giornalisti locale. Maria Cristina Fraddosio si occupa ancora di sentenze sull’amianto, con un aggiornamento sul caso della nave Vittorio Veneto della Marina Militare, rimasta ormeggiata per circa un decennio (prima di essere inviata in Turchia per smaltimento nel 2021) con 1000 chili di sostanza killer a bordo: il carico potrebbe essersi disperso in aria o in mare. Fraddosio ci aggiorna anche sulla protesta degli ambientalisti sardi contro le manovre della Difesa nell’area militare di Capo Teulada, uno dei più grandi poligoni d’Europa immersa in un paradiso naturalistico. Gli attivisti denunciano che l’obiettivo è riprendere a bombardare a scopo di esercitazione.
Francesco Casula racconta l’indagine sul responsabile della manutenzione dell’Ospedale di Foggia, accusato di strumentalizzare il suo ruolo per tornaconto personale. Con Lucio Musolino apriamo un comparto dedicato ai delitti contro le donne, cominciando con la vicenda di uomo evaso dai domiciliari per andare a uccidere l’ex compagna a Reggio Calabria. Elisabetta Reguitti, oltre al consueto aggiornamento settimanale con il conteggio dei femminicidi, ripercorre i passaggi della sentenza che ha ammorbidito la pena contro un manager che, nel Milanese, ha ucciso la moglie e tentato di ammazzare il figlio di cui non accettava la transessualità.
Buona lettura
A cura di Antonio Massari
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