Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 122. Questa settimana partiamo da Reggio Calabria: la settimana scorsa il Consiglio di Stato, su ricorso del magistrato Domenico Seccia, ha annullato per la seconda volta il pronunciamento del Csm sulla nomina del procuratore Giovanni Bombardieri. Lucio Musolino ci racconta le motivazioni, che stanno facendo molto discutere tra i togati, profilando sempre più uno scontro tra le due istituzioni. È possibile usufruire dell’attenuante della giovane età in un processo per stupro di gruppo? Il caso s’è presentato per cinque ex dipendenti dell’hotel Alimuri di Meta. Com’è finita? Ce lo spiega Vincenzo Iurillo. C’è mafia in Lucania? Francesco Casula si occupa della sentenza che ha portato a otto condanne e due assoluzioni per dieci indagati: secondo i giudici persino la ‘ndrangheta avrebbe riconosciuto, in quelle potentine, organizzazioni da rispettare. La Cassazione ha accettato la richiesta di 11 operai per un incremento della pensione, dovuto per l’esposizione ad amianto, con una sentenza destinata fare giurisprudenza. Il motivo? Potete leggerlo nell’articolo di Maria Cristina Fraddosio che si occupa anche di Tap: il gasdotto nel 2018 doveva essere sequestrato. È la tesi dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Infine Elisabetta Reguitti ci racconta come un incontro avvenuto su un social network s’è trasformato in un incubo e poi in un processo: pistole finte puntate alla tempia, spade da samurai e vendette per un tradimento.

Buona lettura

A cura di Antonio Massari