Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°53. Partiamo come sempre dal conteggio dei nuovi indagati per corruzione e reati di mafia. Dal primo gennaio 2021 a oggi, i nuovi indagati per corruzione ammontano a 365 mentre quelli per reati di mafia (incluso il favoreggiamento) è a quota a 1.431. Lucio Musolino ci spiega come mai nei comuni vicini a Paola, in Calabria, in alcuni tratti il mare è risultato inquinato: il procuratore Pierpaolo Bruni, con l’Operazione Archimede, ha scoperto che l’inquinamento è avvenuto perché qualcuno non voleva perdere gli appalti per la depurazione. Sembra incredibile, ma è accaduto davvero. Saul Caia invece ci porta a Palermo, nel clan storico di Ciaculli, dove i “senatori” della famiglia mafiosa avevano preso una posizione chiara contro i ladri: “Li facciamo trovare nel cofano della macchina”. Come mai? Per la rubrica Diritto & Ambiente, Maria Cristina Fraddosio intervista il costituzionalista e cofondatore del Coordinamento Nazionale No Triv, Enzo Di Salvatore, sul nuovo piano trivelle: “Ha vinto il criterio della convenienza economica”. Elisabetta Reguitti aggiorna purtroppo la conta dei femminicidi che, con i due casi di questa settimana, sale a quota 46. Infine, il consueto Insider di Antonella Mascali sul Csm: il Tar dà ragione a Giancarlo Amato, che quindi resta procuratore capo a Velletri.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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