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23 Giugno 2022
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Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 95. Questa settimana iniziamo occupandoci di ‘ndrangheta e minori con Lucio Musolino che intervista il procuratore Roberto Di Palma: “Il clan dà un’identità, lo Stato no”. Dalla Calabria ci spostiamo in Sicilia con due articoli di Saul Caia. Nel primo torna a occuparsi di una vicenda che i lettori di questa newsletter conoscono bene: il processo “infinito” sui rapporti tra l’ex avvocato esterno dell’Eni, Piero Amara, il suo collega Giuseppe Calafiore e l’ex parlamentare Denis Verdini: l’intricata vicenda giudiziaria torna per la seconda volta alla casella di partenza e la Cassazione mette sul tavolo una diversa ipotesi di reato: corruzione. Nel secondo articolo Caia torna o occuparsi della mafia siciliana: “Crediti da riscuotere, contenziosi, decreti ingiuntivi: ci pensa Cosa Nostra”. Maria Cristina Fraddosio questa settimana ci aggiorna sull’evoluzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). Non aveva incontrato i favori di molte associazioni ambientaliste. Ora viene contestato anche da Eni, Shelle e alcune multinazionali. Elisabetta Reguitti continua purtroppo ad aggiornarci sui femminicidi in Italia: questa settimana le donne uccise salgono a 50. Infine, Antonella Mascali, con due notizie dal Csm. Partiamo dal parere favorevole sui nuovi collegi previsti dalla riforma Cartabia (hanno votato contro Sebastiano Ardita, Nino Di Matteo e Stefano Cavanna). E concludiamo con l’ennesimo rivolo del caso Palamara: il Csm archivia la posizione della pm Anna Canepa.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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L'intervista
“I ragazzi, spesso provenienti da famiglie disgregate, cercano chi gli dia un riconoscimento a livello sociale, ma soprattutto chi li riconosca come ‘individui’. La malavita usa un adolescente perché corre meno rischi. Inoltre, è più obbediente ed è manovalanza che costa poco”
di Lucio Musolino
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Sistema Siracusa
L'intricata vicenda giudiziaria torna per la seconda volta alla casella di partenza. La Cassazione aveva già bocciato il patteggiamento dell'avvocato Calafiore: secondo i supremi giudici, il denaro per l'ex parlamentare non era destinato al partito. Eppure, la procura di Messina aveva confermato l'accusa. Il nuovo ricorso riapre la partita
di Saul Caia
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Sicilia
Quando lo Stato è assente, subentra la mafia: lo vediamo nelle carte dell'inchiesta ‘Agorà’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che insieme ai Ros dei carabinieri etnei, lo scorso 16 giugno ha tratto in arresto 56 persone
di Saul Caia
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Diritto e ambiente
Nei ricorsi presentati da Eni, Shell e altri si chiede l’annullamento del documento, della Valutazione ambientale strategica e di tutti i pareri connessi
di Maria Cristina Fraddosio
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La triste conta
Il primo ha confessato di aver fatto partire per errore un colpo dalla sua pistola legalmente detenuta e di aver poi finito la moglie per non vederla soffrire. Il secondo ha accoltellato la consorte, poi si è dato fuoco
di Elisabetta Reguitti
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Insider
È un sì non al testo, duramente criticato, ma “tecnico”, dato che applica correttamente la legge appena entrata in vigore. Contro hanno votato i togati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo e il laico della Lega Stefano Cavanna
di Antonella Mascali
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Insider
Ex segretaria di Magistratura Democratica, è in forze alla Procura nazionale antimafia e anti terrorismo. Alcuni volevano il suo trasferimento
di Antonella Mascali
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