Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 129. Questa settimana partiamo dalla Campania. Vincenzo Iurillo torna a occuparsi della Emme Team e di Tiziana Cantone: l’organizzazione messa in piedi tra gli Usa e l’Italia da Mirko Zeppellini si era accreditata tra le famiglie delle vittime dei principali fatti di cronaca nera. Prometteva di ribaltare le verità acquisite grazie a metodi investigativi ultramoderni. Ora è finita sotto indagine. Secondo la procura di Napoli si trattava di imbrogli, falsificazioni e manipolazioni. Da Napoli ci spostiamo a Tivoli: grazie a una sentenza del Tar, la Villa di Adriano è salva. Cosa rischiava? Ce lo spiega Luca Teolato. Crimini di guerra in Yemen: Maria Cristina Fraddosio ci racconta i perché dell’archiviazione per i funzionari della Farnesina. E sempre Fraddosio ci spiega perché Fsi è stata condannata a risarcire i parenti di un dipendente morto nel 2017: l’ennesima morte legata all’amianto e a sostanze cancerogene. Con Lucio Musolino ci occupiamo invece di Calabria: “Oh ammazza la signora dei telecameri”, “La prima tranquillo che se ne va è lei…”. La procura di Palmi indaga sulle “nuove leve” della criminalità di Seminara. Una donna difende i figli dal pestaggio e incassa 18 colpi di pistola. Fortunatamente scampa all’agguato. Dalle chat degli aggressori una ricostruzione agghiacciante. Infine, Giustizia e sintassi: Antonella Mascali ci spiega le indicazioni dell’Accademia della Crusca per la redazione degli atti giudiziari: sì alla “magistrata”, no alla schwa e molto altra ancora.
Buona lettura
A cura di Antonio Massari
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