Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°36. Partiamo come sempre dai dati sui nuovi indagati per corruzione e mafia. Dal 18 marzo a oggi si contano 14 nuovi indagati per corruzione e 39 per associazione mafiosa. Il totale dall’inizio dell’anno ammonta quindi a 221 nuovi indagati per corruzione (in media 2,6 al giorno) e 584 per mafia (6,9 ogni 24 ore). Passiamo adesso alle notizie. Francesco Casula ci spiega cosa sta accadendo a Foggia da quando s’è insediata la commissione prefettizia che dovrà decidere se sciogliere o meno il comune per infiltrazioni mafiose. E ci racconta di assessori, consiglieri comunali, vertici della società municipalizzate che negli ultimi tempi si sono dimessi, sono decaduti o addirittura arrestati. Continuiamo a tenere il focus sulle mafie: Vincenzo Iurillo ci porta a Castellammare di Stabia dove il boss del clan D’Alessandro viene intercettato mentre dice: “Ho conosciuto il parlamentare a casa di quello degli orologi”.
Con Saul Caia ci trasferiamo a Firenze e al kafkiano caso di un concorso universitario per il quale il Tar è dovuto intervenire ben quattro volte. Con Maria Cristina Fraddosio ci occupiamo invece di Puglia e del Tap (mega-gasdotto Trans Adriatic Pipeline, proveniente dall’Azerbaigian) dove secondo gli avvocati degli attivisti contrari all’opera la giustizia procede a doppia velocità: rapida per i reati a carico dei cittadini che protestano, lenta per le denunce contro gli esponenti delle forze dell’ordine. Vincenzo Bisbiglia come ogni settimana aggiorna il conteggio dei casi di discriminazione censiti su fonti aperte: si va dall’aggressione omofoba a Roma, finita sulle prime pagine dei giornali di mezza Europa, alla elemosina negata di fronte a un supermercato di Pilastello, in provincia di Parma. Infine, l’Insider di Antonella Mascali sul Csm: il plenum ha votato all’unanimità la nomina del segretario generale di palazzo dei Marescialli. Chi sarà mai?
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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