Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°28. Proseguiamo con l’approfondimento del mese che si concentra su una domanda: “Quale dovrebbe essere, e qual è stato in questi anni, il rapporto tra magistratura e politica?”. Questa settimana ospitiamo l’intervento di Felice Lima, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Messina, che sull’argomento ci consegna un’analisi molto dura. Come ogni settimana vi aggiorniamo con i report sui casi di mafia e corruzione emersi durante la settimana. Quanti sono dall’inizio dell’anno? Negli articoli troverete medie, conteggi ed episodi. Saul Caia ci racconta come nasce un clan, spiegandoci l’inchiesta della Dda di Palermo sulla mafia nel rione Zen.
Per restare in tema di mafia Vincenzo Iurillo ci racconta l’incredibile caso di un ricercato che risiede a Dubai e rilascia interviste al Mattino di Napoli. Eppure il suo arresto sembrava imminente già molti mesi fa… Sempre Iurillo intervista per Giustizia di Fatto Lorenzo Diana, un’icona dell’antimafia, prosciolto dall’accusa di aver fatto il doppio gioco con il clan dei Casalesi. Vincenzo Bisbiglia ci aggiorna invece sui casi di discriminazione registrati da fonti aperte durante la settimana e ci racconta di una sentenza “storica per il calcio femminile”. Per la rubrica Diritto e Ambiente Maria Cristina Fraddosio ci racconta cosa sta accadendo a Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, dove da ormai troppo tempo si attende una bonifica e, secondo uno studio recentissimo, siamo ancora in presenza di acque contaminate. Fraddosio ci porta poi in tutt’altro contesto e ci spiega gli effetti degli accordi che impongono, all’Avvocatura di Stato, di schierarsi in tribunale a difesa degli imputati tedeschi per le stragi nazifasciste contro i cittadini italiani.
Con Vincenzo Iurillo ci spostiamo invece in Basilicata: per la Corte dei Conti, nell’esperienza di Matera capitale della Cultura, i conti tornano… ma non troppo. In chiusura il consueto Insider di Antonella Mascali sul mondo legato alla magistratura: cos’avrà sbagliato Felice Lima (sì, proprio il magistrato intervenuto oggi nel nostro dibattito sul rapporto tra toghe e politica) per essere duramente accusato nella mailing list dei giudici italiani? Infine Mascali intervista Elisa Iorio, l’avvocato di 325 magistrati onorari che il 13 gennaio scorso hanno ottenuto dal tribunale civile di Roma importanti riconoscimenti, al punto da considerarla una sentenza storica: cosa avrà mai riconosciuto il tribunale romano?
Buona lettura!
A cura di Antonio Massari
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