Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°54. Questa settimana torniamo a occuparci di un caso che abbiamo seguito dall’inizio: l’omicidio Vassallo, il sindaco di Pollica, ucciso nel 2010 ancora senza un perché. Prosegue il lavoro della commissione parlamentare istituita sulla vicenda: verrà ascoltato il carabiniere che soggiornava in vacanza a pochi metri dal delitto e che pure “non ha sentito nulla”. “Quali servizi ha svolto? Non le pare strano che si sia consumato un omicidio accanto alla casa di un carabiniere?” sono alcune delle domande che gli rivolgerebbe Antonio Ingroia, oggi legale del fratello di Angelo Vassallo, Dario. Vincenzo Iurillo, che ci dà notizia dell’audizione del militare, intervista anche l’ex pm del pool di Palermo.
Saul Caia invece si occupa del caso Majolino, il bidello di Palermo che è rimasto due anni e mezzo ai domiciliari, con l’accusa di essere un pedofilo e un violentatore. L’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Nella consueta rubrica Diritto&Ambiente Maria Cristina Fraddosio torna in Basilicata, perché persino nel Piano per la Transizione energetica (Pitesai) viene scritto nero su bianco che le trivelle non possono convivere con lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Cosa accadrà adesso alle aree lucane interessate? Infine Elisabetta Reguitti aggiorna la “triste conta” delle donne ammazzate: in ambito familiare sono due alla settimana.
La newsletter Giustizia di Fatto tornerà il 2 settembre. A tutti i lettori, buone vacanze!
A cura di Antonio Massari
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