Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°33. Partiamo come sempre con un aggiornamento sui reati di mafia e corruzione emersi durante la settimana. Dal 26 febbraio a oggi si registrano 8 nuovi indagati sia per associazione di stampo mafioso sia per corruzione. Dall’inizio dell’anno arriviamo così a un totale di 163 nuovi indagati per corruzione e 503 per mafia. Sul fronte delle confische e dei sequestri a esponenti di associazioni mafiose questa settimana si contano beni per ben 102,4 milioni di euro per un totale nel 2021 di 973 milioni. E Giustizia di Fatto parte proprio da una storia di clan: Vincenzo Iurillo torna a parlarci di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, dove Roberto Squecco – ritenuto da una sentenza organico al clan cutoliano dei Marandino e da un’informativa di polizia “sostenitore politico” del sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri – cercò l’inviato di punta della trasmissione tv Le Iene perché voleva sollevare un caso. Su cosa? Ce lo racconta Vincenzo Iurillo che, in un secondo articolo, si occupa dell’inchiesta della Procura di Napoli sulla corruzione in Sma per la gestione dello smaltimento dei fanghi della depurazione e pubblica il verbale di Fausto Morrone – salernitano e avversario storico di Vincenzo De Luca all’interno del Pd – sentito per tre ore, come persona informata sui fatti, dal pm Henry John Woodcock, al quale spiega le strategie politiche del governatore campano: “La sua storia politica è fatta di accordi trasversali”.
Dalla Campania ci spostiamo in Sicilia e per la precisione a Catania dove si svolge il processo “Gregoretti” nel quale Matteo Salvini è imputato di sequestro di persona: Saul Caia con due articoli ci racconta alcune curiosità – o stranezze – emerse nel processo in questione e pubblica in esclusiva per i lettori di Giustizia di Fatto l’interrogatorio dell’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che punta il dito contro Salvini, quando viene sentito come testimone. Per la rubrica Diritto & Ambiente Maria Cristina Fraddosio fa il punto sulla bonifica del sito di Caffaro, a Brescia, definito dalla procura “Un carcinoma al centro della città da estirpare”. Passiamo poi a Taranto e all’Ilva: Fraddosio ci spiega perché Daniela Spera, presidente del comitato Legamjonici, e gli avvocati Sandro Maggio e Leonardo La Porta, sono tornati a scrivere al Comitato dei ministri del Consiglio europeo. Aggiornamento sul fronte delle discriminazioni: come ogni settimana Vincenzo Bisbiglia monitora la situazione online e oggi ci racconta perché, a distanza di 3 anni, continua la querelle tra la consigliera comunale della Lega a Sulmona (L’Aquila), Roberta Salvati, e l’ex sindaco Bruno Di Masci, che si era già scusato per i “pesanti insulti sessisti” rivolti alla donna nel 2018. Il giudice di pace di Sulmona pochi giorni fa ha preso una decisione…
L’Insider sul Csm di Antonella Mascali questa settimana si concentra sul processo disciplinare a Cosimo Ferri, magistrato fuori ruolo e parlamentare di Italia Viva, tra i protagonisti all’hotel Champagne di Roma, il 9 maggio 2019, del dopo cena sulla imminente nomina del procuratore di Roma (e non solo) con Luca Palamara e il deputato del Pd Luca Lotti. Infine, come ogni prima settimana del mese, Camilla Tagliabue ci porta nel campo della letteratura: “C’è una legge, Issione, cui bisogna ubbidire”, “La legge non scritta, ma infallibile degli dèi”… Il primo è Cesare Pavese, il secondo Sofocle e il set – per entrambi – l’Antica Grecia abitata da uomini, divinità e mostri.
Buona lettura.
A cura di Antonio Massari
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