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5 Novembre 2020
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Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°19. Partiamo con l’approfondimento che ci accompagnerà per tutto il mese di novembre: Francesco Casula ci racconta come e perché la mafia foggiana è diventata un’emergenza di livello nazionale. Saul Caia invece ci porta nel processo “Cucchi Ter” e ci spiega per quale motivo stanno sfilando a fari spenti gli uomini dell’Arma, dal più semplice dei piantoni della caserma fino a colonnelli e generali, convocati dal pm Giovanni Musarò per ripercorrere una delle pagine più buie della storia italiana. Vincenzo Bisbiglia continua ad aggiornarci sugli episodi di discriminazione e il suo censimento da fonti aperte, con i 9 casi di questa settimana, fa salire il conteggio del 2020 a 126 episodi. Maria Cristina Fraddosio prosegue con la sua inchiesta sui siti da bonificare in Italia: a che punto è quello di Piombino? Per i nostri lettori da questo mese parte una novità: ogni prima settimana del mese Camilla Tagliabue apre una finestra sulla giustizia e la letteratura. Si comincia con Shakespeare e il Mercante di Venezia. Antonella Mascali ci spiega invece cosa ha deciso la Corte Costituzionale sul tema della omogenitorialità e, con il suo consueto Insider, ci racconta di una nuova task force di 176 magistrati proposta in questi giorni dal ministro di Giustizia Alfonso Bonafede. Buona lettura.
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A cura di Antonio Massari
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L'inchiesta del mese
La “Società foggiana” nacque come articolazione della Sacra Corona Unita, ma divenne presto un'organizzazione indipendente. Nonostante inchieste e atti parlamentari, lo Stato non è riuscito a porre fine alla striscia di sangue che ancora oggi intimidisce tutta la provincia
di Francesco Casula
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Si tratta di una lista che passa di mano in mano. Contiene i nomi degli imprenditori che pagano il pizzo. Un documento che vale centinaia di migliaia di euro all’anno, secondo il racconto dei pentiti. I settori più battuti sono sale scommesse, agenzie funebri e costruttori
di Francesco Casula
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Insabbiamenti
A undici anni dalla morte del ragazzo, è ancora in corso il processo “ter”: davanti al giudice monocratico Roberto Nespeca, dell’VIII Sezione Penale del Tribunale di Roma, stanno sfilando gli uomini dell’Arma, dal più semplice dei piantoni della caserma fino ai colonnelli e ai generali, chiamati dal pubblico ministero Giovanni Musarò per ripercorrere una delle pagine più buie della storia italiana
di Saul Caia
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Parole taglienti
Continua l'inchiesta di "Giustizia di Fatto" sulla discriminazione. Da nord a sud sono 126 gli episodi registrati. Gli obiettivi? Donne, gay e neri
di Vincenzo Bisbiglia
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Diritto e ambiente
Di attivo in città resta ben poco: solo cumuli di rifiuti che si prova a tombare, senza bonificare, per aggiungerne altri. Il Comune cerca di fare squadra con altre realtà, però al momento la battaglia si gioca sul territorio e con armi spuntate. Intanto aumenta l'incidenza delle malattie nella popolazione
di Maria Cristina Fraddosio
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Ne “Il mercante di Venezia” il giudizio è letteralmente una farsa, una recita in cui le parti in commedia non sono stabilite a priori. Ma l'opera è anche uno spaccato storico-culturale della città multietnica del Cinquecento, coi suoi “borghesi” locali e commercianti orientali, ebrei danarosi e valenti mori musulmani; un vasto bestiario antropologico
di Camilla Tagliabue
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Insider
La Corte, investita da un ricorso di una coppia di donne, unita civilmente, con un figlio, ha così deliberato: “È ben possibile una diversa tutela del miglior interesse del minore in direzione di più penetranti ed estesi contenuti giuridici del suo rapporto con la madre intenzionale, che ne attenui il divario tra realtà fattuale e realtà legale”
di Antonella Mascali
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Insider
Saranno 176, tra giudici e pubblici ministeri, gli uomini che dovranno servire da supporto alle situazioni critiche dei tribunali. In questo modo si potrebbe recuperare dall’1,33 al 2,5% di Pil, ovvero tra i 22 e i 40 miliardi di euro. Ora la palla passa al Csm
di Antonella Mascali
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