Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n° 131. Questa settimana partiamo da Cutro con Lucio Musolino che ci aggiorna sull’inchiesta per il naufragio del 26 febbraio: gli avvocati dei familiari delle vittime hanno ricostruito 21 operazioni di salvataggio in condizioni simili a quelle della tragedia. Il 26 febbraio le normative furono rispettate? Da Cutro ci spostiamo in Sicilia, con Saul Caia che torna sul “sistema Siracusa” legato all’ex avvocato esterno di Eni, Piero Amara: ecco le motivazioni che hanno portato alla condanna di Denis Verdini a 2 anni. Sempre Caia ci aggiorna su un altro caso di cronaca giudiziaria: nell’inchiesta Passepartout è stata chiesta la condanna per l’ex deputata Occhionero. Passiamo a Napoli e alla faida di camorra a Scampia: Vincenzo Iurillo ci spiega perché abbiamo dovuto attendere due anni per arrestare il boss del clan Di Lauro. Nigeria, Eni e petrolio: il leader dell’associazione Egbema Voice of Freedom, il pastore Evaristus Ukaonu Nicholas, ha scritto una lettera al nostro governo in cui chiede un intervento delle autorità per le presunte minacce nei confronti suoi e di altri abitanti della comunità. Maria Cristina Fraddosio ci spiega perché. L’Eni nega ogni addebito è ribadisce: “Non tolleriamo intimidazioni in qualsiasi forma e verso chiunque”. Con Antonella Mascali ci occupiamo di Csm: i consiglieri del Csm Roberto Fontana e Mimma Miele e Andrea Mirenda hanno depositato una nota al Comitato di presidenza in cui chiedono una “sollecita calendarizzazione di tutte le procedure di conferma”. Infine Elisabetta Reguitti torna sui femminicidi: tredici omicidi-suicidi in tre mesi.

Buona lettura

A cura di Antonio Massari