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30 Giugno 2023
Secondo i giornali l’ex amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes in quota Pd starebbe per accettare il posto di Sovraintendente del teatro San Carlo di Napoli. Se vera, la notizia dimostra plasticamente come uno dei principali problemi della sinistra sia l’assenza di senso etico e spina dorsale. Per poter mettere le mani in anticipo sulla Rai (il cda scadeva nel 2024) il governo di destra aveva ideato una norma che consentisse a Fuortes, 63 anni, di trovare subito un altro lavoro. Aveva stabilito che i sovraintendenti dei teatri andassero in pensione a 70 anni. In questo modo si sarebbe liberato il posto, gradito a Fuortes, di numero del San Carlo di Napoli ora occupato dal settantenne francese Stephan Lissner.
Parte dell’opinione pubblica era rimasta disgustata dalla manovra. Non solo perché l’esecutivo Meloni aveva approvato una norma di fatto contra-personam (Lissner). A suscitare malumore tra gli elettori era anche il fatto che Fuortes sembrasse aver accettato con il benestare del suo partito di riferimento. Così Fuortes all’ultimo momento aveva lasciato la Rai facendo sapere che non sarebbe andato al San Carlo. Ora, stando a i media, tutto cambia. Tranne il fastidio e la ripulsa. Un sentimento ancora più forte tra chi, come noi, ricorda cosa fece Roberto Zaccaria quando da numero uno Rai vide andare al governo Berlusconi: rimase al suo posto fino a fine mandato fronteggiando attacchi di ogni tipo. Ma erano altri anni. E sopratutto altri uomini.
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