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4 Agosto 2023
La Repubblica pubblica un accorato appello del filosofo francese Bernard-Henry Levy ai paesi africani ciechi davanti all’aggressione russa all’Ucraina. “La Russia non vi è amica”, avverte il filosofo stupito perché molti leader africani, dopo aver combattuto i colonizzatori europei, ora spalancano le braccia “all’imperialismo reale ed effettivo oggi praticato dalla Russia”. Francamente noi ci stupiamo dello stupore. Il colonialismo francese ed europeo nel corso di due secoli si è reso responsabile di massacri e disastri di ogni tipo. Nelle nazioni africane è fortissimo il ricordo di quanto è accaduto e di quanto, dal punto di vista economico, sta ancora accadendo. Per quanto le mire russe nel continente siano evidenti, noi europei ne abbiamo combinate troppe per pensare di essere popolari. E non può nemmeno essere popolare da quelle parti Bernard-Henry Levy, visto che nel 2011 persino il New York Times lo ha indicato come il personaggio chiave che convinse Nicolas Sarkozy e gli Usa a intervenire in Libia per rovesciare il regime del colonnello Gheddafi. Un’operazione politico militare, benedetta dall’Onu, di cui ancora oggi paghiamo tutti un conto salatissimo. Per questo Levy prima di lanciare appelli agli africani dovrebbe chiedersi perché da quelle parti a noi (e sopratutto a lui) nessuno crede più.
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