LA CRISI DI GOVERNO in primo piano sul Fatto di domani. Per l’esploratore Fico è l’ultimo giorno di incontri con i leader della maggioranza, prima di salire al Quirinale. Oggi il tavolo con M5S, Pd, LeU e Italia Viva, con i renziani che chiedono un programma scritto e non hanno smesso di avvelenare il cammino del Conte-ter: hanno infatti chiesto persino una bicamerale (presieduta dalle opposizioni) per le riforme istituzionali. Ma i nodi sul tavolo sono la prescrizione (e quindi la testa di Bonafede), il solito Mes e i nuovi ingressi nel governo: vedremo perchè Boschi e Delrio non sono indicati per fare i ministri. Altro nodo è quello del nome di chi guiderà l’esecutivo, visto che quello di Conte non è scontato nonostante l’impegno dei partiti di maggioranza. Altra questione è come si sta preparando l’ex premier alla giornata di domani, quando il Colle dovrebbe sciogliere la riserva sul futuro esecutivo. Vi racconteremo quali sono le ipotesi in campo per il capo dello Stato. A tal proposito interverranno Marco Travaglio e Antonio Padellaro con uno scambio di lettere. Mentre il costituzionalista D’Andrea ci spiegherà perchè è meglio un rinvio di Conte alle Camere. Sempre a proposito del tavolo di maggioranza, vi proponiamo un Fact Checking sulle richieste fatte da Renzi (di cui potete leggere un’anticipazione). Richieste che, come vedremo, non stanno in piedi.
IL FOCUS sarà dedicato al caso Khashoggi, il giornalista ucciso e tagliato a pezzi dagli uomini di bin Salman, il principe saudita tanto caro a Renzi d’Arabia: vi proponiamo un’esclusiva che farà sicuramente discutere. Sempre nel comparto, la firma che inchioda Renzi per la vendita di armi alla monarchia del Golfo.
NELLE PAGINE SUL COVID, oltre ai consueti numeri di giornata che trovate qui, le richieste fatte dal capo dell’Agenzia italiana del farmaco al ministro Speranza per sbloccare l’uso degli anticorpi monoclonali. Poi un resoconto sulla riapertura delle scuole.
NELLA CRONACA l’incidente probatorio sul crollo del ponte Morandi di Genova. Poi i buchi e le “dimenticanze” del libro di Palamara.
NEGLI ESTERI il colpo di Stato in Birmania, con l’arresto di Aung San Suu Kyi. Vedremo chi è il generale Min Aung Hlaing che guida le Forze armate e che ha preso il potere.
NEL RADAR la prefazione di Giulia Bignami al libro “Lettere dalla fine del Mondo” e il nostro Maurizio Viroli che ci parla dei 500 anni dell’“Arte della guerra” di Macchiavelli, volume attuale in questo periodo.
NEL SECONDO TEMPO un divertente articolo sui libri brutti in circolazione e il festival di Sanremo che si svolgerà senza pubblico.
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I “contenuti” di Renzi: solo slogan per fare uno show
di Salvatore Cannavò
Nel comunicato numero 685, diramato con l’enews di ieri, Matteo Renzi dice che finalmente “si parla di contenuti”. Andiamo a rivedere “tutti gli attacchi di commentatori, colleghi, opinionisti” (che, onestamente, ci sono sembrati molto pochi) per capire la “verità”. A Italia Viva, vuol dire, interessavano solo i contenuti.
Il problema è che, come insegna Jurgen Habermas, il discorso pubblico deve essere anche razionale e quindi basato su alcune categorie universali come la giustezza, la verità, la veridicità. Elementi che hanno un valore etico fondando così l’etica del discorso.
Chi sfugge a questa etica, e a questa logica, sono in genere i populisti che possono dire tutto e il contrario di tutto senza temere smentite o figuracce. Vediamo meglio i contenuti di Renzi, le sue affermazioni, le sue verità o veridicità
1. Basta con la scuola dei banchi a rotelle, ama ripetere Renzi, anche nell’ultima conferenza-comizio tenuta al Quirinale. Un modo per mettere in ridicolo l’attuale ministra Lucia Azzolina e il commissario-Covid Domenico Arcuri, guarda caso due obiettivi precisi della sua azione. Facile prendere in giro il ministero – e non invece soffermarsi sul fallimento delle entrate scaglionate o dei trasporti pubblici – per una iniziativa che, visto l’aggravarsi della pandemia, non è stata risolutiva per le scuole superiori. Ma se si trattasse di un “discorso razionale” si dovrebbe ricordare che la decisione sui banchi non è stato un capriccio del ministero o del commissario, ma una precisa indicazione del Comitato tecnico scientifico del Miur presieduto da una figura molto autorevole come Patrizio Bianchi, un curriculum che Renzi non avrà mai e già assessore nella super-riformista Emilia Romagna. A pagina 9 del documento con cui il Cts rispondeva ai quesiti del Miur sulle misure da intraprendere, la principale misura indicata è il “distanziamento fisico (inteso come un metro fra le rime buccali degli alunni) rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”. La programmazione è rimandata a “ciascuna scuola” e tra “le soluzioni ad hoc” indicate, oltre al ridisegno degli spazi, ci sono “i banchi monoposto”. A quel punto il Commissario pubblica i bandi sulla base delle richieste di banchi monoposto che vengono fatti dalle scuole stesse. Secondo i dati del Miur i banchi consegnati a oggi sono 2,579 milioni di cui solo 434 mila banchi “innovativi”, tra cui quelli a rotelle.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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