“BORSE DI SOLDI” E VACANZE DA 100 MILA EURO: IL QATAR-GATE SI ALLARGA. AI DOMICILIARI MOGLIE E FIGLIA DI PANZERI. LA RETE DI KAILI. Borse piene di soldi in casa e una valigia che il padre si stava affrettando a far sparire prima dell’arrivo della polizia. È stata arrestata in flagranza di reato (condizione che permette di superare l’immunità di europarlamentare) la vicepresidente dell’eurocamera Eva Kaili, dopo una perquisizione delle forze dell’ordine belghe. Da ieri il nome dell’europarlamentare del partito socialista greca Pasok (espulsa ieri, oggi sospesa dal gruppo S&D europeo e invitata a dimettersi dalla carica) si è aggiunto a quello dell’ex europedutato Antonio Panzeri, del sindacalista dell’Ituc Luca Visentini, dell’assistente parlamentare Francesco Giorgi, compagno di Kaili, e del segretario della ong No Peace Without Justice Niccolò Figà-Talamanca, fermati ieri. Anche il padre di Kaili sarebbe agli arresti. L’entità del denaro sequestrato non è nota, ma ieri i media riferivano di 600 mila euro, di cui 500 trovati in casa di Panzeri. La maxi inchiesta che ha terremotato il cuore delle istituzioni europee riguarda l’ipotesi di corruzione da parte del Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento europeo e ripulire la reputazione dei campionati mondiali di calcio. I presunti favori al Paese del Golfo sarebbero diversi: non solo sulla Coppa del mondo, ma anche per l’abolizione dei visti Schengen per esempio. Panzeri è stato sospeso da Articolo 1, Giorgi dal Pd, che ha condannato fermamente l’accaduto. Domani la corte di Bruxelles deciderà se convalidare i fermi, ma a 24 ore dalle prime rivelazioni del quotidiano Le soir l’inchiesta si è allargata ed è arrivata in Italia. A Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, sono state messe ai domiciliari la moglie e la figlia di Panzeri, accusate di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Le due donne sono ritenute dagli inquirenti “pienamente consapevoli delle attività del marito e padre” e avrebbero trasportato alcuni dei “doni” incriminati, ma davanti al giudice hanno negato il coinvolgimento. Si parla anche di una vacanza costata “100 mila euro”. Intanto i media belgi tirano fuori il nome di un altro deputato socialista: Marc Tarabella. Sul Fatto di domani leggerete la nostra ricostruzione dell’inchiesta e un ritratto di Eva Kaili e della sua rete di potere.
LA MANOVRA DEI RICCHI DEL GOVERNO MELONI: LA MAPPA DEGLI “SCONTI”. Emendamento dopo emendamento, limatura dopo limatura, quella che il governo si appresta a varare si caratterizza sempre di più come una legge di bilancio a senso unico: mirata a favorire i ricchi e chiudere un occhio sugli evasori. Dai condoni sulle cartelle esattoriali agli sconti sulle tasse alle agevolazioni sulle sanzioni per chi ha eluso le imposte, sul Fatto di domani tracceremo la mappa di questa manovra di classe del governo Meloni. Oggi intanto si è tornato a discutere del progetto di tagliare il bonus 500 euro per i diciottenni, a favore di rievocazioni storiche e musei. La maggioranza sembra pronta a una mezza marcia indietro, visto che oggi il primo firmatario dell’emendamento, il presidente della Commissione cultura Mollicone (FdI), ha spiegato che la 18App non verrà abolita ma modificata “con criteri più trasparenti ed equi”, cioè legati all’Isee. A confermare che l’intenzione è governativa il ministro Gennaro Sangiuliano: “L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione sulla cosiddetta App18 che così com’è mostra criticità”. Il discorso ricorda in piccolo quello sul Reddito di cittadinanza e rivela il disprezzo di fondo contro i poveri: la 18App non va bene perché ci sono le truffe oppure, argomenta Mollicone, “ci si comprano i libri di testo e questo non può avvenire. Di fatto è diventata un ammortizzatore sociale”. Sul giornale di domani passeremo anche in rassegna il riallineamento dei Tg Rai sulle posizioni di Giorgia Meloni.
SCHLEIN-BONACCINI: IL DUELLO A DISTANZA PARTE DAI BIG (ED È SBILANCIATO). Uno scontro lungo la dorsale adriatica, a centinaia di chilometri di distanza. Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, i due principali candidati a sostituire Enrico Letta alla segreteria del Pd, si sono sfidati in due eventi pubblici oggi. Il primo era a Bari con Antonio De Caro e Michele Emiliano, due pezzi rilevanti del partito e un ulteriore passe partout di Bonaccini tra i circoli dem. “Con Bonaccini segretario il Pd cambierà il Paese”, ha affermato il sindaco del capoluogo pugliese. Alla lista dei supporter di peso si è aggiunto oggi anche Graziano Delrio. La seconda, Schlein, candidata outsider che piace a Franceschini e timidamente anche alla sinistra Pd, era nella sua Bologna per un evento con Roberto Speranza, Peppe Provenzano e Andrea Orlando. Che però non ha esattamente aperto le braccia: “Apprezzo una consonanza di temi e di accenti con Elly Schlein, ma mi sono dato una regola che vorrei seguire: io sono perché, in assenza di una costituente, ci confrontiamo sulle piattaforme”. Il che fuori dal politichese significa: per l’appoggio ufficiale bisogna attendere. La gara tuttavia è già cominciata e Bonaccini sembra molto più a suo agio con i “big” del partito. Sul Fatto di domani leggerete un doppio reportage da Bari e da Bologna. Seguiremo anche gli sviluppi del dialogo giallorosa in Lombardia, attorno alla figura del candidato dem Majorino.
UCRAINA, IL FATTORE TEMPO SULLA MEDIAZIONE. ATTESA PER LA TRIANGOLAZIONE DI ERDOGAN. “Non è ancora tempo per la mediazione” e il motivo è Putin, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Ucraino Kuleba. Parole che suonano come una risposta a quelle pronunciate ieri dal presidente russo: un accordo con l’Ucraina si troverà, aveva detto, ma non subito. Prosegue l’operazione di mediazione di Erdogan, che domani avrà una telefonata sia con Zelensky che con Putin. Le speranze degli altri attori diplomatici non sono molte, comunque, almeno a sentire il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che dice di non credere che la guerra finirà presto: “Ogni volta che parlo con Putin mi dice che sta per conquistare qualcosa di nuovo”. La necessità del dialogo, però, per Berlino resta: “Abbiamo opinioni completamente diverse ma continuerò a parlargli”. E mentre Jens Stoltenberg, il segretario generale Nato, dice che l’Alleanza lavora ogni giorno per evitare l’escalation di un conflitto diretto con la Russia, il Consiglio Ue ha trovato un accordo sul pacchetto di fondi all’Ucraina per il 2023, che varrà 18 miliardi di euro di prestiti a tasso agevolato. La proposta sarà trasmessa al Parlamento Europeo per l’adozione probabilmente la settimana prossima. A Oslo si è tenuta la cerimonia di premiazione dei tre nobel per la pace e il russo Yan Rachinsky, presidente della ong Memorial, ha pronunciato parole nette contro la guerra “folle e criminale” di Putin. Oltre alla cronaca del conflitto, sul Fatto di domani leggerete anche un aggiornamento dall’Iran, dove le proteste accelerano il dibattito sulla successione interno alla famiglia Khamenei. Il regime ha annunciato come imminente una nuova esecuzione di un giovane manifestante. Amnesty International ha documentato l’uccisione di 44 bambini nel Paese.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Cronista morto in Qatar. Il giornalista Usa Grant Wahl, di Sports illustrated, è deceduto durante Argentina Olanda, a 48 anni. Per il fratello si tratterebbe di omicidio, ma al momento non sono emerse prove delle accuse.
Tiberio Timperi. Il noto giornalista e conduttore è il nostro intervistato della domenica.
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