BAVAGLIO ALLA STAMPA, IL FATTO QUOTIDIANO VIOLERÀ IL DIVIETO PUBBLICANDO TUTTO. TRAVAGLIO: “ANDREMO ALLA CORTE UE E ALLA CONSULTA”. Il Fatto quotidiano farà obiezione di coscienza contro il bavaglio sulle ordinanze cautelari: dunque continueremo a pubblicarne il contenuto, anche “virgolettato”, malgrado il governo lo abbia vietato. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo nato da un emendamento di Enrico Costa: una legge delega inserita nella legge di delegazione europea per il 2024 (il provvedimento che recepisce le norme europee), per impedire ai giornali la trascrizione fedele delle ordinanze. Ma il governo è andato oltre: in origine si vietava di riportare testualmente solo quelle di arresto; ora invece il bavaglio si è allargato a tutti i provvedimenti cautelari, tranne il sequestro. Come l’obbligo/divieto di dimora, l’interdizione dallo svolgimento di un’attività o l’obbligo di firma. I trasgressori saranno puniti con l’arresto fino a trenta giorni o con l’ammenda da 51 a 258 euro. Troppo poco, secondo alcuni. Infatti giacciono in parlamento diversi disegni di legge per inasprire le sanzioni (soprattutto pecuniarie) per i cronisti indisciplinati. Le ordinanze non sono segrete, perché vengono consegnate all’indagato e al suo avvocato. Però i cittadini non potranno leggerne il contenuto letterale: solo una sintesi del giornalista. “Andremo alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia europea”, ha avvisato il direttore del Fatto, Marco Travaglio. Sul Fatto di domani vi racconteremo le ragioni della nostra battaglia per la libertà di stampa.
MEDIO ORIENTE, IN SIRIA Il CAPO DEL GOVERNO, AL BASHIR, ANNUNCIA L’ABROGAZIONE DELLA LEGGE ANTI-TERRORISMO. ISRAELE, IL PRIMO MINISTRO NETANYAHU A PROCESSO: “LAVORO 18 ORE AL GIORNO, CONTRO DI ME SOLO BUGIE”. Muhammad al Bashir ha annunciato di esser stato formalmente incaricato dalla Direzione delle operazioni militari, organo del gruppo jihadista Hts, di formare il governo di transizione con un mandato che durerà fino al primo marzo prossimo. “Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo”, ha annunciato Bashir. I miliziani hanno ricevuto inoltre l’ennesima “investitura” dal presidente turco Erdogan: “Qualsiasi attacco alla libertà del popolo siriano, alla stabilità della nuova amministrazione siriana e all’integrità del suo territorio ci vedrà al fianco del popolo siriano”. Erdogan ha due finalità: far rientrare i rifugiati siriani con una media di 20 mila persone al giorno, e programmare attacchi contro i curdi siriani, che lui reputa “terroristi”. Qui potrete leggere gli aggiornamenti in tempo reale. Anche Israele ha avviato manovre in Siria approfittando della caduta del regime di Assad e nelle ultime ore afferma di aver distrutto l’80% delle risorse militari siriane; ma, sul fronte interno, il tema più attuale è la ripresa a Tel Aviv del processo al primo ministro Netanyahu, con la sua presenza in aula. Netanyahu deve rispondere di diversi reati: corruzione, frode e violazione della fiducia. Per i magistrati, ha preteso champagne e sigari e sfruttato la sua posizione per ricevere migliaia di shekel di benefit. “Questa è una bugia totale – ha dichiarato il primo ministro – lavoro 17, 18 ore al giorno. Tutti quelli che mi conoscono lo sanno”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sui conflitti in Medio Oriente e sul processo al premier israeliano.
L’ESPLOSIONE DELL’IMPIANTO ENI A CALENZANO: I MORTI DIVENTANO CINQUE. LA PROCURA INVIA DUE PERITI PER UNA ANALISI SUGLI ESPLOSIVI: INDAGARONO ANCHE SULLA STRAGE DI CAPACI. Sono salite a cinque, con il ritrovamento dell’ultimo corpo disperso, le vittime dell’esplosione del deposito Eni, avvenuta ieri a Calenzano. Tra i morti, solo uno è stato identificato in modo ufficiale: si tratta di Vincenzo Martinelli, 51 anni; era nato a Napoli ma viveva a Prato. Per gli altri quattro – Carmelo Corso, 57 anni, Gerardo Pepe, 46 anni, Franco Cirielli, 46 anni, e Davide Baronti, 49 anni – l’identificazione appare più complessa. Tutti erano alla guida di autocisterne. Tre le persone che restano ricoverate in codice rosso: due nel centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e la terza in terapia sub-intensiva a Careggi. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha incaricato due esperti di esplosivi, Roberto Vassale e Renzo Cabrino, affinchè svolgano accertamenti sulla deflagrazione. I due consulenti hanno lavorato come periti per la strage mafiosa di Capaci, inchiesta di cui si era occupato lo stesso Tescaroli quando era sostituto procuratore a Caltanissetta. Domani alle 14,30 in piazza Vittorio Veneto a Calenzano, dove ha sede il Comune, è previsto il presidio sul tema “Basta morti sul lavoro” indetto da Cgil, Cisl, Uil; le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero provinciale per le ultime quattro ore del turno. “Quello che è successo è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita!” denunciano i sindacati in una nota congiunta. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sull’ennesima tragedia delle “morti bianche” avvenute nel 2024.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Il filosofo Leonardo Caffo, accusato di violenze sulla compagna, condannato a quattro anni. “Va bene educarne uno per colpirne mille, io sono stato colpito. Su un piano morale chiedo scusa”, ha dichiarato l’intellettuale, nei giorni scorsi al centro delle polemiche per l’invito alla manifestazione Più libri più liberi, da parte della direttrice Chiara Valerio. La kermesse era dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa da Filippo Turetta lo scorso anno. Caffo è stato condannato per maltrattamenti aggravati e lesioni nei confronti della ex compagna.
Le mafie guadagnano miliardi con il turismo: “A rischio 7mila imprese vulnerabili”. Sarebbe pari a 3,3 miliardi di euro, il giro d’affari della criminalità organizzata italiana derivante dall’infiltrazione nel settore turistico italiano. Quasi 1,5 miliardi sono concentrati nelle realtà del Nord. I risultati sono il frutto di uno studio realizzato da Demoskopika: l’istituto ha stimato l’attività di welfare criminale delle mafie sul turismo elaborando dati ufficiali o da fonti autorevoli. Assoluto primato della ‘Ndrangheta con un giro d’affari di 1 miliardo 650 milioni (50% degli introiti totali), poi camorra a 950 milioni (28,8%), mafia a 400 milioni (12,1%).
Scudo erariale, la Corte dei Conti dice No alla proroga anche nel 2025. I magistrati contabili esprimono “fortissime perplessità” sul provvedimento che estende lo scudo fino al 30 aprile 2025: la responsabilità contabile di amministratori e dipendenti pubblici sarà limita ai casi di dolo e colpa grave. “La misura è prevista dal Dl Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri di ieri, suscita fortissime perplessità”, si legge in una nota dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti. “Si tratta di proroga generalizzata e non legata ad alcuna circostanza eccezionale, in violazione del dettato della Corte Costituzionale (sent. n.132/2024). Cinque anni di mancato risarcimento dei danni erariali per condotte attive gravemente colpose sono davvero troppi danni non risarciti che resteranno per sempre a carico dei contribuenti”, afferma l’associazione che chiede “una riforma condivisa”, denunciando il “rischio di un vero e proprio scudo tombale”.
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