ESPLOSIONE DELL’IMPIANTO ENI A CALENZANO: “INOSSERVANZA DELLE PROCEDURE”. LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E SULLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA. Esclusa l’ipotesi di una detonazione causata da esplosivi. Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni di Calenzano, si giunge alla conclusione che non ci sono stati atti di sabotaggio. La procura conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo – sono morte cinque persone – crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. I magistrati stanno puntando la loro attenzione anche sulle operazioni di manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. Per gli inquirenti appare chiara una “inosservanza delle procedure”. Il procuratore Luca Tescaroli ha inoltre evidenziato che un operatore ha segnalato alle ore 10,21 minuti e 30 secondi un’anomalia nell’area pensiline di carico “tant’è che si è allontanato e si è messo in salvo la vita”. Oggi è la giornata di solidarietà indetta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil in Toscana, per chiedere più sicurezza sui luoghi di lavoro. Per due ore si sono fermati anche i lavoratori della raffineria Eni di Livorno. Giuseppe Pecchinenda, autotrasportatore, collega di alcune delle vittime del deposito Eni di Calenzano, si sente un miracolato e chiede alle istituzioni “cosa hanno intenzione di fare in modo che non possa mai più accadere, e darci un briciolino di fiducia nel poter rientrare in un altro deposito e svolgere il nostro lavoro”. Sul Fatto di domani leggerete un approfondimento su quanto avvenuto al deposito Eni e su come è andata la giornata di mobilitazione.
SALVA-MILANO, IL “CONDONO” PER SALVARE SALA E LA SPECULAZIONE: MA I DEM LO SPACCIANO PER “INTERPRETAZIONE AUTENTICA”. L’APPELLO DI 140 DOCENTI. Il dialogo tra M5s e Pd passa anche dalla cosiddetta legge Salva-Milano, approvata alla Camera con i voti dem e l’opposizione del Movimento. Di fatto, un condono per salvare i grandi abusi edilizi dall’intervento della magistratura. Ma il Nazareno – per non sporcarsi la reputazione e salvare il sindaco Beppe Sala – ha preteso un’altra etichetta: “legge di interpretazione autentica”. Così ha moltiplicato i danni, perché al posto di un condono meneghino ci sarà la speculazione immobiliare in tutta Italia. Ma i cantieri milanesi andavano salvati: la procura ha già aperto circa 20 inchieste, con decine di indagati tra costruttori, progettisti e dirigenti del Comune. Secondo gli inquirenti, le persone sotto inchiesta avrebbero rilasciato permessi illegittimi: nuove costruzioni sono state spacciate per “ristrutturazioni”; grattacieli di 20 piani edificati al posto di piccoli laboratori completamente abbattuti; grandi operazioni realizzate con una semplice Scia. Risultato: valori delle case alle stelle, costo della vita impazzito, espulsione dalla città – negli ultimi anni – di 40 mila famiglie. Per i magistrati le regole urbanistiche sono chiare. Invece per le imprese e il Comune sono contradditorie: perciò hanno invocato una legge d’interpretazione. In realtà, si tratta di una decisione che appare come un salvacondotto per proseguire con la speculazione. Ma il Pd non pare essersene accorto. Sul Fatto di domani, vi racconteremo il dialogo giallorosa sul Salva Milano e la cementificazione urbana con l’appello di 140 docenti: “Fermate la salva-Milano, rischia di rovinare l’Italia”.
SIRIA I JIHADISTI: “NIENTE AMNISTIA PER I TORTURATORI DEL REGIME”. Al Jolani, leader dei jihadisti che hanno preso in dieci giorni le più importanti città siriane e costretto alla fuga il presidente Assad, ha dichiarato che non ci sarà amnistia per i torturatori dei detenuti: “Li perseguiremo in Siria e chiediamo ai Paesi di consegnarci coloro che sono fuggiti affinché si possa ottenere giustizia”. Tra le vittime del regime, come raccontato sul Fatto, anche l’attivista Mazen Al Humada. Intanto, i miliziani a Damasco hanno revocato il coprifuoco che era stato imposto i primi giorni, invitando i cittadini a tornare alle loro mansioni. L’esercito israeliano, che nelle score ore ha compiuto centinaia di raid per eliminare depositi di armi, flotta e risorse militari abbandonate dal regime siriano, smentisce di essere arrivato alle porte di Damasco. Il portavoce dell’Idf in lingua araba, il colonnello Avichay Adraae, a Sky News Arabia ha aggiunto che “l’ingresso nella zona cuscinetto con la Siria, sulle alture del Golan, è stato fatto per garantire che gruppi armati non prendano il controllo della zona”. Nella Striscia di Gaza, secondo l’agenzia palestinese Wafa, ci sono stati ancora scontri, tanto che nove civili hanno perso la vita. Sul giornale di domani potrete leggere le ultime notizie sulle tensioni in Medio Oriente.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Milano, travolge e uccide mamma con il passeggino: salvi i bimbi, camionista arrestato. Omicidio stradale: è questa l’accusa rivolta all’autista del camion che stamane ha travolto e ucciso una donna di 34 anni; la vittima stava attraversando la strada con i suoi due gemelli di un anno. I piccoli, e la nonna che era con loro, si sono salvati.
Lampedusa, recuperata una piccola naufraga, unica superstite di un barcone con 44 migranti. La bambina della Sierra Leone, di 10 anni, è stata salvata dall’equipaggio del veliero Trotamar III, durante la notte al largo di Lampedusa. Lei stessa ha raccontato che era partita da Sfax quattro giorni prima con altre 44 persone. Il barcone è poi affondato per il maltempo e lei si è aggrappata ad una camera d’aria.
Guerra Russia-Ucraina, Mosca accusa Kiev: “Usati missili americani per colpire Rostov”. Secondo il Cremlino l’Ucraina “ha lanciato un attacco missilistico con armi occidentali di alta precisione contro l’aeroporto militare di Taganrog, nella regione di Rostov”. La Russia sostiene si sia trattato di sei Atacms: due missili sono stati abbattuti e gli altri quattro sono stati deviati da sistemi elettronici. Mosca ha promesso che reagirà all’attacco. Il premier ungherese Orban ha affermato che aveva proposto una tregua di Natale, ma il presidente ucraino Zelensky ha dato parere negativo.
New York, le impronte di Mangione corrispondono con quelle del killer. Le impronte digitali di Luigi Mangione coincidono con quelle lasciate dal killer sulla scena del delitto a Manhattan, teatro dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealthcare, la compagnia di assistenza sanitaria privata, tra le più importanti degli Stati Uniti. Mangione, arrestato in Pennsylvania, in aula si è opposto con veemenza all’estradizione a New York.
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