IL VOTO NON “PUZZA”: LA RETATA A REGGIO CALABRIA, GLI SCANDALI NAZIONALI E LA QUESTIONE MORALE DIMENTICATA. Sono trascorse appena 48 ore dal week end elettorale, e a Reggio Calabria si registra l’ennesima retata che ha a che fare con la mala-politica. L’operazione “Ducale” ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari: tra le persone coinvolte ci sono il sindaco Giuseppe Falcomatà (Partito democratico) il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri e Francesco Sera, consigliere comunale del Pd. L’ipotesi di reato a carico di Falcomatà, Neri e Sera è scambio elettorale politico-mafioso. Per Neri e Sera, la Dda di Reggio aveva chiesto l’arresto, ma il Gip non ha concordato. Nessuna richiesta, invece per Falcomatà. Ai domiciliari Daniel Barillà – genero di Domenico Araniti, indicato come esponente di vertice dell’omonima cosca – che avrebbe alterato le operazioni di voto nelle tornate elettorali del 2020 e del 2021, sfruttando le schede elettorali di cittadini che non si sarebbero recati a votare e con la complicità di alcuni scrutatori gli avrebbe fatto esprimere il voto per Giuseppe Neri e Giuseppe Sera. In cambio, Barillà avrebbe avuto la strada spianata rispetto a nomine in enti pubblici, come professionista esterno. Ma la questione è più ampia e riguarda la sensibilità degli elettori. Sul Fatto di domani leggerete maggiori particolari sull’inchiesta calabrese, e un approfondimento su come la questione morale sia scomparsa dalle urne; ci sarà anche una rassegna di personaggi che nonostante il curriculum non limpido, si confermano portatori di ampi pacchetti di voti.
LA CRISI DEI 5 STELLE DOPO LE EUROPEE E IL FUTURO DEL MOVIMENTO (E DI CONTE). Si terrà questa sera, al termine dei lavori d’Aula alla Camera, un’assemblea dei gruppi del Movimento 5 Stelle alla presenza di Giuseppe Conte. La riunione – convocata ogni secondo martedì del mese – sarà anche l’occasione per fare il punto dopo le elezioni europee, che per i 5S sono state una delusione in termini di voti. Come ha scritto oggi sul Fatto Luca De Carolis, il leader è al bivio e potrebbe anche lasciare la carica. Per la successione, si fa il nome della vice presidente Chiara Appendino, ma al momento è solo una ipotesi. Di certo il malumore cresce, soprattutto tra chi era già critico verso l’impostazione data da Conte. Alessandro Di Battista, ex 5S, scrive sui social: “La situazione è drammatica da diversi anni e non so cosa si potrà fare: rompere questo abbraccio mortale con il Pd oggi è via via più complicato… il Pd li ha oltre che doppiati” e “abbracciare ancor più il Pd per me rappresenterebbe una lenta agonia. Una situazione complicatissima. Io mi aspettavo questo risultato”. Per Di Battista c’è “un problema politico”. Ma Conte ha i suoi sostenitori: oggi ad Agorà, su Rai3, la senatrice Alessandra Maiorino ha criticato quanti hanno attaccato il leader, come Davide Casaleggio: “Ha il dente avvelenato con Giuseppe Conte perché con lui abbiamo trovato la forza di toglierli la mucca da mungere e quindi oggi cerca questa bieca vendetta. Avrebbe fatto meglio a tacere”. Anche il vicecapogruppo alla Camera, Agostino Santillo, invita alla calma: “Discutiamo, parliamo, analizziamo. Ma il M5S con Giuseppe Conte è nelle mani migliori. Non ci sono dubbi e il tempo ci darà ragione”. Sul giornale di domani leggerete un focus sul futuro dei 5S e del suo leader, ed una intervista a Mario Ricciardi, ex direttore della rivista Il Mulino.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, TAJANI ANNUNCIA UN PACCHETTO DA 140 MILIONI DI EURO PER LA RICOSTRUZIONE E CONFERMA L’INVIO DI MISSILI DIFENSIVI. L’AFD A BERLINO BOICOTTA ZELENSKY. A Berlino, il presidente ucraino Zelensky parlando al Bundestag ribadisce che il conflitto, iniziato più di due anni fa con l’invasione russa, si chiuderà solo “alle nostre condizioni”. Zelensky ai tedeschi ha ricordato il Muro che divise la capitale alla fine della Seconda Guerra Mondiale. “Potete capire perché stiamo lottando così duramente contro i tentativi della Russia di dividerci, di dividere l’Ucraina”. Il riferimento è alle rivendicazioni di Mosca che vuole annettere le quattro regioni conquistate militarmente. Il discorso del leader ucraino è stato boicottato dai 77 deputati dell’AfD, il partito di ultradestra, che hanno lasciato l’aula. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz torna sulle trattative di pace e la conferenza in programma in Svizzera: “Potrebbe essere una strada per avviare un processo in cui un giorno entri anche Putin, quando il tempo sarà maturo. E questo lo decide soltanto l’Ucraina”. Il ministro Tajani ha colto l’occasione per annunciare “un nuovo pacchetto da 140 milioni di euro per interventi sulle infrastrutture, ferrovie, salute, agricoltura e lo sminamento. Ci sono anche 45 milioni per la ricostruzione di Odessa”. Per quanto riguarda le armi, Tajani conferma che “l’Italia è pronta a inviare il nuovo pacchetto militare con Samp-T per la difesa aerea dell’Ucraina”. Si tratta del nono pacchetto, che sarà reso operativo dopo il G7 on Puglia, la settimana prossima. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sul conflitto con le notizie dal fronte, dove i russi continuano a rivendicare la conquista di villaggi nella regione di Kharkiv e nell’oblast di Lugansk.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Francia, Les Républicains annunciano alleanza con Le Pen. Macron: “Non mi dimetterò”. Eric Ciotti, presidente di Les Républicains, ha annunciato che il partito è favorevole all’alleanza con il Rassemblement National di Marine Le Pen in vista delle legislative anticipate al 30 giugno. Una svolta storica:si unisce l’anima gollista con una tradizione di estrema destra francese. La sinistra risponde con una grande alleanza per fermare l’avanzata delle destre. Nel frattempo il presidente Macron, che ha indetto le elezioni all’indomani delle Europee, deludenti per il suo schieramento, ribadisce: “Non mi dimetterò, qualsiasi sarà l’esito del voto”.
Guerra Israele-Hamas, le famiglie dei soldati: “Tornate a casa”. Blinken: aiuti ai palestinesi per 404 milioni di dollari. Centinaia di genitori di soldati israeliani impegnati a Gaza nella guerra scoppiata in seguito al massacro firmato da Hamas il 7 ottobre, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi, hanno scritto una lettera aperta al ministro della Difesa, Gallant, nella quale chiedono ai loro figli di “deporre le armi e tornare a casa”. Oggi sono morti altri quattro militari negli scontri a Rafah, portando la conta dei caduti a quasi 300. Nella missiva le famiglie criticano anche la decisione della Knesset di approvare la legge che esonera gli ultraortodossi dal servizio militare, e hanno scritto che non sosterranno più la campagna militare a Gaza. Sul piano del dialogo per un cessate-il-fuoco, Hamas accetta la risoluzione votata ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è pronta a negoziare i dettagli, ma nello stesso tempo il suo leader, Sinwar, nei suoi messaggi agli altri capi, rivelati dal Wall Street Journal, sostiene che le vittime civili sono “necessarie” per mantenere la forza di Hamas. Il segretario di stato Usa, Antony Blinken, nel corso di una conferenza stampa in Giordania ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti per gli sfollati palestinesi, del valore di 404 milioni di dollari.
Stati Uniti, il figlio del presidente Biden giudicato colpevole per l’acquisto di una pistola. Hunter Biden, per la giuria del tribunale di Wilmington, è colpevole; erano tre i capi d’accusa nel processo che ha riguardato l’acquisto di un’arma nel 2018. Hunter ha comprato la pistola mentendo sulla sua dipendenza dalle droghe al momento di compilare il questionario. È la prima volta che il figlio di un presidente in carica viene processato e che viene giudicato colpevole. Hunter rischia fino a 25 anni di carcere, ma la pena potrebbe essere molto più ridotta, trattandosi di un incensurato. Il presidente Biden ha commentato: “Accetto il verdetto e rispetto l’iter giudiziario”.
Modena, si reca dai carabinieri con il cadavere della moglie nel bagagliaio. Andrea Paltrinieri, 48 anni, è stato arrestato per l’omicidio della moglie. L’assassino si è presentato al Comando Provinciale di Modena con il cadavere della consorte all’interno del suo furgone. La donna, identificata in una 40enne italiana di origini russe, era stata soffocata. Il movente sarebbe da ricercare nel dissidio tra i due sull’affido dei figli.
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