IL RIESAME HA DECISO: TOTI RESTA AI DOMICILIARI. RIPARTE LO SCONTRO POLITICO SULLE DIMISSIONI. Toti “ha dimostrato di non aver compreso appieno la natura delle accuse” e potrebbe reiterare i reati. Le ipotesi di corruzione, infatti, non riguardano “un illecito di natura veniale ove rapportate alle pubbliche funzioni di natura elettiva dal medesimo ricoperte, ma integrano un vulnus tra i più gravi che possano essere inferti al buon andamento dell’azione amministrativa, allo stesso rispetto della volontà popolare e ai diritti dei terzi”. Sono le parole durissime scelte dai giudici del Tribunale del Riesame per respingere l’istanza di revoca degli arresti domiciliari avanzata dai legali del governatore ligure. La Procura aveva già espresso parere negativo e la richiesta era stata già respinta a giugno dal Gip. Le accuse, scrivono ancora i magistrati, sono “sorrette da gravi indizi che Toti non ha inteso contestare”. Sussiste dunque, secondo il Riesame, una “persistente pericolosità”, che non è “legata all’attività politica” – l’esponente azzurro aveva annunciato che non avrebbe più chiesto né ottenuto finanziamenti elettorali – ma “alla possibile influenza sull’attività amministrativa della Regione per favorire interessi di parte”. La difesa ha già annunciato ricorso in Cassazione, ma intanto è ripartita la discussione sulle dimissioni. Sul Fatto di domani vedremo nel dettaglio cos’hanno scritto i giudici del Riesame e analizzeremo la questione politica, che pesa come un macigno sull’esecutivo Meloni.
ABUSO D’UFFICIO CANCELLATO, L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI: “È UNA AMNISTIA PER I COLLETTI BIANCHI. FINO A 4.000 PERSONE CHIEDERANNO LA REVOCA DELLA CONDANNA”. “Da oggi tutti coloro che sono stati condannati per abuso d’ufficio si rivolgeranno al giudice per chiedere l’eliminazione della condanna. È una piccola amnistia per i pubblici ufficiali: avremo 3-4mila persone, o forse di più, che chiederanno la revoca della condanna, una piccola amnistia per i colletti bianchi”. Così il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia oggi a Omnibus ha commentato l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, dopo l’approvazione alla Camera della riforma della Giustizia, firmata dal ministro Nordio. Un parere estremamente negativo rispetto alla riforma lo fornisce il procuratore Gratteri, come si legge oggi sul Fatto. Altrettanto critica l’associazione antimafia Libera: “È chiaro che le politiche del Governo e della maggioranza che lo sostiene stanno producendo ‘scientificamente condizioni più propizie per una pratica indisturbata, impunita ed estremamente profittevole di svariate forme di ‘abusi di potere per fini privati’, ben presto non più perseguibili come reati dalla magistratura, né segnalabili come tali dalla stampa, e perciò non più riconoscibili dall’opinione pubblica”. Insomma, gli unici a gioire sono i rappresentanti del governo che parlano di “riforma epocale”. Sul giornale di domani leggerete la posizione dell’Anm e dell’Anac, l’associazione anti-corruzione, e sulle conseguenze per i cittadini dell’abolizione di un reato come l’abuso d’ufficio.
STATI UNITI, BIDEN ACCERCHIATO DAI DEM: CONGELATI I FONDI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. LE CONSEGUENZE SULLE GUERRE IN UCRAINA E IN MEDIO ORIENTE. Tutti gli occhi puntati sulle condizioni di Joe Biden, il presidente che la maggior parte dei Democratici vorrebbe si ritirasse dalla corsa alla Casa Bianca. In queste ore conclusive del summit Nato a Washington, è sempre più marcata la visione di un capo della Casa Bianca che non essendo al 100% suscita molti timori negli alleati. Ma, prima di tutto, le preoccupazioni sono in casa dem: Financial Times e Cnn riportano che gran parte dei donatori, da Wall Street a Hollywood, ha congelato i finanziamenti per la campagna elettorale di Biden, in conseguenza del suo rifiuto di lasciare la corsa; i soldi, insomma, sarebbero destinati a una sfida “perdente”. Altro retroscena, raccontato da Politico: l’ex presidente Barack Obama sapeva in anticipo dell’appello rivolto a Biden dall’attore George Clooney, che lo ha pregato di ritirarsi, e non si è opposto. Infine, secondo un sondaggio condotto Abc News/Washington Post, due terzi degli americani (il 67%) ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi. In questo contesto ci sono altri attori che guardano alle decisioni di Biden. Israele, impegnato dal 7 ottobre nella guerra contro Hamas, ha ottenuto le munizioni che erano state bloccate da Washington. Sul versante del vertice Nato, i Paesi Baltici accusano l’Alleanza di essere poco incisiva sulla guerra in Ucraina. E ci sono poi le tensioni con la Cina. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sia sulla sorte di Biden, che sui fronti di guerra.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Depistaggio Borsellino, i figli del magistrato citano Palazzo Chigi e Viminale come responsabili civili. Quattro poliziotti sono accusati di aver negato la verità e affermato il falso, nel corso del processo sul depistaggio per la strage di via d’Amelio, dove persero la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. I 4 poliziotti sono Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli. Per loro, la procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio durante l’udienza preliminare di stamattina. I figli del giudice – Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino – hanno anche sollecitato la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Interno. Stessa richiesta avanzata dal fratello del magistrato, Salvatore, fondatore del movimento delle Agende rosse.
Parlamento europeo, Le Pen non vuole Vannacci come vicepresidente del gruppo dei Patrioti. Una scelta “non condivisa, ma voluta unilateralmente dal segretario della Lega Matteo Salvini”, ha detto a France Presse Jean-Philippe Tanguy, deputato del Rassemblement National, aggiungendo: “Gli chiederemo di affidare quella carica a un altro nome. Noi ci opponiamo”. Il partito di estrema destra – vittorioso al primo turno ma uscito sconfitto dal ballottaggio francese – non ha apprezzato le sortite del generale italiano sui diritti civili, né gli ammiccamenti alla milizia XMas per i nostalgici. La richiesta alla Lega, da parte del Rassemblement, è un nuovo nome per il ruolo di vicepresidente del gruppo dei Patrioti al parlamento Ue.
Olimpiadi Parigi, migliaia di senzatetto caricati sui bus e portati via. A poche settimane dall’inizio dei Giochi, migliaia di persone senza fissa dimora sono state caricate sugli autobus e portate via dalla capitale francese: tra le destinazioni, Lione e Marsiglia. Lo rivela un’inchiesta del New York Times. Il governo aveva promesso nuovi alloggi per i clochard, ma dentro il perimetro di Parigi.
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