UCRAINA, I RUSSI A UN KM DAL CENTRO DI BAKHMUT. LA VIA DI PACE DEL VATICANO, INTERVISTA A PAPA FRANCESCO. “Voglio andare a Kiev, ma a condizione di andare a Mosca”, Papa Francesco ribadisce la sua linea pacifista in un’intervista pubblicata dal quotidiano argentino La Nación. Lunedì Bergoglio compirà 10 anni di Pontificato, sul Fatto di domani potrete leggere la nostra intervista Papa “venuto dalla fine del mondo”, come disse nel suo discorso di insediamento. Al centro del dialogo ci sarà la questione della guerra in Ucraina, su cui in questi giorni il Vaticano sta dando segnali concreti. Sempre nell’intervista della Nación Francesco ha detto di ritenere “plausibile” un incontro mondiale con delegati di varie nazioni per riprendere i negoziati. Capofila dell’iniziativa sarebbe Israele. Alla domanda se esista un “piano di pace” Vaticano, Francesco ha fatto capire che sono in corso mediazioni ma non c’è ancora nessuna bozza. Sul giornale di domani approfondiremo questi temi. Intanto in Ucraina si continua a combattere. I mercenari russi della Wagner affermano di essere a un kilometro dal centro di Bakhmut, ma i servizi britannici rilevano che il centro è difeso da cecchini ucraini appostati sui numerosi palazzi, quindi non sarà facile avanzare per i russi. Kiev ha ricevuto uno dei due sistemi di difesa missilistica Patriot promessi dagli Usa, che però non è ancora operativo.
A CUTRO IL CORTEO CONTRO LE MORTI IN MARE. SALVINI E MELONI, “PUGNO DURO & KARAOKE”. DAVIGO SULL’INUTILITÀ DEL DECRETO SCAFISTI. Scambio di cortesie tra Palazzo Chigi e Bruxelles: Charles Michel ha inviato a Giorgia Meloni una lettera sulla necessità di azioni comuni sulla politica migratoria, lei ha risposto plaudente. Intanto è salito a 76 il bilancio delle vittime accertate del naufragio del 26 febbraio davanti alle coste di Steccato di Cutro. “Non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare”, così recita la piattaforma della manifestazione che si è svolta oggi nella cittadina in provincia di Crotone, convocata da associazioni del terzo settore, Arci, Cgil, Msf e altre sigle dell’accoglienza. 5 mila persone hanno sfilato fino alla spiaggia della tragedia chiedendo un cambio di rotta nelle politiche migratorie, e in particolare l’istituzione di un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo. Attualmente la sar è affidata agli Stati mediterranei con l’agenzia per la sicurezza Ue Frontex che esegue pattugliamenti dei confini e segnala avvistamenti. Nelle ultime 48 ore la Guardia Costiera ha soccorso 1300 persone in varie operazioni. Il dibattito politico si concentra però oggi su due episodi stonati rispetto ai sentimenti comuni sulla tragedia. Il primo è il video che immortala Matteo Salvini e Giorgia Meloni che cantano al karaoke La canzone di Marinella di De Andrè, durante la festa per i 50 anni del leghista ieri sera. La scena ha scatenato polemiche: “Non hanno voluto incontrare i familiari né portare omaggio alle bare, ma hanno trovato il tempo per festeggiare i 50 anni del ministro Salvini”, ha detto il sindaco Pd di Bologna Matteo Lepore. Ieri nella città emiliana si è celebrato il funerale di alcune delle vittime del naufragio. L’altro caso che fa discutere è la presenza di uno spot governativo nell’iniziativa del Coni per commemorare le vittime del naufragio. Il Comitato olimpico guidato da Giovanni Malagò ha disposto di osservare un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive, prevedendo anche la lettura di un testo in cui si parla “dell’impegno del Governo per contrastare la tratta di esseri umani”. Ieri è stato letto durante la partita Spezia-Inter. Sul Fatto di domani ricostruiremo la vicenda. Leggerete anche un commento di Piercamillo Davigo sull’inutilità del decreto governativo che rivede le pene per gli scafisti.
OPPOSIZIONE E ALLEANZE: GIUSEPPE CONTE PARLA AL FATTO. Di ritorno da Bruxelles dove ha discusso dell’ingresso del M5S nel gruppo dei Verdi europei, Giuseppe Conte ha attaccato duramente la premier Meloni per la superficialità e l’arroganza delle sue risposte alla conferenza stampa post-Cdm di giovedì da Cutro. “Ha annunciato una caccia per decreto agli scafisti ‘per tutto il globo terracqueo’ quando a largo di Cutro non siamo riusciti nemmeno a raggiungere una barca che a bordo aveva scafisti e a salvare 72 persone. Non ci ha spiegato ancora il perché di quanto accaduto, ha confuso la dinamica degli eventi, non è neppure sembrata informata sul fatto che la Guardia di finanza sia uscita in mare prima del naufragio e non dopo”, ha scritto il leader 5S. Sui decreti sicurezza varati durante il Conte 1 si è difeso attribunendone paternità e responsabilità a Matteo Salvini e ricordando che nei governi successivi il Movimento li ha combattuti. Per i pentastellati ora si è aperto anche il nuovo capitolo del rapporto con il Pd di Elly Schlein. La nuova segretaria dem, sull’onda della novità, ha scalato la classifica di gradimento dei leader politici (dell’Istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli) e si è posizionata seconda, superando anche Conte (36% contro 29%, Meloni è al 52%). Lo stesso sondaggio ha chiesto agli elettori se sono d’accordo a un revival dell’alleanza giallorosa. Solo il 30% di chi vota i dem vorrebbe un sodalizio nazionale, mentre la percentuale sale al 41% tra gli elettori 5S. Sul Fatto di domani affronteremo tutti questi temi con un’intervista a Conte.
PICCOLI COMUNI E MEZZOGIORNO IN DIFFICOLTÀ: I RITARDI DEL PNRR RICALCANO LE DISUGUAGLIANZE ITALIANE. Il 62% dei Comuni del Sud ha avuto difficoltà a partecipare ai bandi del Pnrr, contro il 57% di quelli del Centro-Nord. Il dato emerge dall’ultimo rapporto Svimez, associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno. Secondo lo studio, la realizzazione di un’infrastruttura sociale al Sud richiede in 9 mesi in più rispetto alla media italiana e questo potrebbe mettere a rischio la realizzazione degli investimenti del Pnrr nei tempi. Del resto, i Comuni del sud sono quelli che hanno partecipato di più ai bandi del Pnrr, ma anche quelli che hanno avuto meno progetti approvati. Oltre il 40% degli enti ha avuto necessità di ricorrere a consulenze esterne. Inoltre, “i ritardi si accumulano soprattutto nelle fasi iniziali di affidamento dei lavori, rallentate dalle carenze di personale tecnico specializzato in particolar modo nei piccoli Comuni”. Sul Fatto di domani leggeremo il report nel dettaglio e vedremo anche che i problemi del Pnrr sono tanto più grandi quanto più piccoli sono gli enti che devono gestire gli investimenti. Lo ha detto chiaramente in Senato il presidente dell’Unione dei comuni montani: per i comuni sotto i 15 mila abitanti è praticamente impossibile anticipare le somme per gli investimenti.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
A Piombino contro il rigassificatore. In attesa della sentenza del Tar sul ricorso, prevista a luglio, oggi associazioni ambientaliste, sindacati di base, forze di sinistra e M5S hanno sfilato nella città per dire no alla nuova infrastruttura: “Le ragioni di una protesta”, di Fridays For Future.
La Juve ottiene la consegna della “carta Covisoc”. Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Fabio Paratici e Federico Cherubini, che avevano fatto ricorso al Tar perché la Figc consegnasse al club del documento che, secondo la difesa della Juventus, dimostrerebbe che l’indagine sulle plusvalenze sarebbe partita prima di quanto annunciato e quindi ora sarebbero scaduti i termini per la chisura delle indagini.
La Grecia dopo l’austerità. Intervista a Yanis Varoufakis. Ieri l’ex ministro dell’Economia greco è stato picchiato da un gruppo di teppisti e ricoverato in ospedale con il naso rotto.
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