QUANDO LA BESTIA RENZIANA PENSAVA A “DISTRUGGERE” IL FATTO E I 5 STELLE. Character assassination. Scrive così lo spin doctor Fabrizio Rondolino a Matteo Renzi, in una mail finita nelle carte dell’inchiesta di Firenze sulla fondazione Open. Siamo nel 2018. I character di cui “distruggere la reputazione” sono citati esplicitamente e sono il direttore del Fatto Marco Travaglio e il giornalista Andrea Scanzi. Oltre a vari politici 5 Stelle: Grillo, Di Maio, Di Battista, ma anche Raggi, Appendino e Casaleggio (per via di Rousseau). Ampi passaggi di questo messaggio sono stati riportati oggi sul quotidiano La Verità. Rondolino presenta l’operazione come “una strategia antigrillina” (messa a punto con la moglie Simona Ercolani, autrice Rai e amministratore delegato della società di produzioni televisive “Stand by me”) che, per raggiungere i suoi obiettivi, richiederebbe “una piccola, combattiva redazione ad hoc, almeno due giornalisti d’inchiesta e un investigatore privato di provata fiducia e professionalità (a costo medio-alto)”. Non si sa se Renzi abbia dato seguito alla proposta, ma il semplice fatto che il suo entourage abbia pensato di colpire direttamente giornalisti anche con investigatori privati è di estrema gravità. Approfondiremo la questione sul Fatto di domani. Nella mail si fanno i nomi di altri componenti del “giglio di propaganda” di Renzi: tra questi la giornalista Annalisa Chirico. Inoltre, come abbiamo raccontato oggi, per alimentare la sua campagna, Renzi avrebbe contattato anche due società di cyber sicurezza israeliane, incontrandone i manager a Palazzo Chigi nel 2016.
IL RENZI BRITANNICO (SULLA GRATICOLA) E LE REGOLE SUI SOLDI DEI POLITICI. Tornando al punto sollevato dalle carte dell’inchiesta Open, ovvero l’opportunità che un senatore della Repubblica riceva ingaggi e pagamenti da Stati esteri, può essere utile un parallelo con quello che accade in altri Paesi europei. In Gran Bretagna, per esempio, c’è un parlamentare conservatore che è finito sulla graticola per uno scandalo di consulenze fatturate a società straniere durante il suo mandato. Il premier Boris Johnson, che non è esattamente un grillino, in proposito ha dichiarato: “La cosa più importante è che i deputati che infrangono le regole siano sottoposti a un’indagine interna ed eventualmente puniti”. Ma sul giornale di domani vedremo che tra i nostri vicini europei, dalla Spagna alla Germania, le regole sono molto ferree sulla trasparenza dei compensi dei politici. In Italia, invece, una legge sulle lobby e sul conflitto di interessi non c’è ancora (i 5 Stelle hanno detto di volerla rilanciare in aula).
UN ALTRO DECRETO FANTASMA: QUELLO SULLE DELOCALIZZAZIONI. Dopo la toscana Gkn, nei giorni scorsi un nuovo caso di licenziamenti collettivi ha riacceso l’attenzione sul tema delle delocalizzazioni. È la vicenda di Saga Coffee, della provincia di Bologna, che vuole chiudere lo stabilimento locale con 220 dipendenti (per lo più donne) e spostare la produzione non all’estero, per una volta, ma in provincia di Bergamo. Diversi esponenti del Pd (il sindaco Lepore, Bonaccini e il segretario Letta) hanno espresso solidarietà ai lavoratori della fabbrica, rilanciando sulla necessità di approvare una legge sulle delocalizzazioni. Una bozza di decreto era apparsa questa estate, ci avevano lavorato Andrea Orlando e Annalisa Todde. Ma poi è stata inabissata, perché la parte leghista della maggioranza è contraria. Vedremo a che punto è la discussione e quante possibilità ci sono che si arrivi davvero a un provvedimento. Intanto, oggi pomeriggio al Parlamento Ue la commissione Occupazione e Affari sociali ha votato per estendere la legge sul salario minimo a tutti gli Stati membri: sul giornale di domani valuteremo il testo e i suoi effetti. L’Italia è tra i pochi Paesi Ue a non avere una norma di questo tipo.
Le griffe della moda producono nella terra di nessuno. La video-inchiesta di Lorenzo Giroffi e Andrea Sceresini nella sezione FQ Extra
COVID, ATTENTI A VACCINATI. L’epidemia cresce e il ministero della Salute prova ad accelerare sui richiami cosiddetti booster, che infatti ieri sono stati estesi agli over 40. I contagi registrati nelle ultime 24 ore sono più di 8569 (67 i morti) e il tasso di positivià è all’1,4%. La priorità della campagna vaccinale, dice il ministero, resta vaccinare chi non ha ancora ricevuto neanche una dose. Ma su quel fronte i numeri sono praticamente fermi. L’ultimo report della fondazione Gimbe segnala che nelle ultime tre settimane le nuove somministrazioni sono calate del 75% e i contagi sono cresciuti di quasi il 38%. Il parametro che preoccupa di più è quello dei posti letto negli ospedali: in Alto Adige sono stati sospesi gli interventi non urgenti per tenere liberi i reparti. Il Covid continua a correre anche in Germania, dove siamo a 50 mila casi in 24 ore, ma anche nei Paesi Bassi, che con 16 mila casi al giorno riflettono su un nuovo lockdown. L’ordine di stare chiusi in casa scatterà invece in Austria da lunedì, soltanto per i non vaccinati.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Italia Viva con la destra sulle intercettazioni. Durante la discussione in aula del Dl proroghe, sulla giustizia i renziani hanno appoggiato il centrodestra sulla questione dell’uso dei trojan nelle indagini della magistratura.
La sentenza sul caso Bibbiano. È stato condannato a quattro anni con rito abbreviato lo psicoterapeuta Carlo Foti per gli affidi illeciti di bambini. Il sindaco del Comune, invece, è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e prosciolto dalle accuse di falso.
Aborto, l’Ue contro la Polonia. Il Parlamento europeo ha condannato la sentenza dei giudici di Varsavia sul divieto di aborto, e ha chiesto formalmente al governo la revoca del provvedimento.
Lo stato dell’arte. Un report dell’osservatorio Nomisma offre una panoramica sulla condizione dei musei e della produzione artistica in Italia.
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