MANOVRA NELLA NEBBIA: LA DESTRA LITIGA SU PONTE E SUPERBONUS. IL FAR WEST DEGLI AFFITTI. Una manovra di bilancio che procede nella nebbia fitta. Non pervenuti sia gli emendamenti dei relatori (che dovrebbero arrivare in giornata). Mentre l’ultimo dell’esecutivo, quello che ridetermina i costi del Ponte sullo Stretto, opera tanto inutile e criticata, quanto cara a Salvini che ne ha fatto il cavallo di battaglia, è stato consegnato nel pomeriggio: c’è una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi (su circa 11,6 miliardi al 2032), le risorse risparmiate dallo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione. Altra questione, questa volta tra FdI e FI, è quella della proroga del tanto criticato superbonus: Forza Italia, per bocca del capogruppo alla Camera Paolo Barelli, insiste nel chiedere al governo di “tenere in considerazione la necessità di cittadini, condomini e aziende oneste di poter completare le opere”, mentre il partito di Meloni è orientato a una mini-proroga di 10 giorni. Spine che fanno slittare a dopo Natale la chiusura della legge di bilancio. L’opposizione sostiene che si rischia l’esercizio provvisorio e “il governo è nel caos“. Sul Fatto di domani oltre a tutti i particolari del nuovo scontro, leggerete una lunga inchiesta sull’aumento esponenziale degli affitti nelle città e quali sono i motivi.
A BRUXELLES I SINDACATI CONTRO L’AUSTERITÀ. MELONI: “SUL PATTO, LA PARTITA È ANCORA APERTA”. L’UNIONE SFIDA I RICATTI DI ORBÁN SUL SOSTEGNO A KIEV. A Bruxelles hanno sfilato circa 15 mila di delegati sindacali da tutto il continente, convocati dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces) contro le nuove misure di austerità nascoste nella riforma del Patto di stabilità in discussione tra i 27. Per l’Italia c’erano Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, leader di Cgil e Uil. I sindacati criticano la bozza di proposta della Commissione: gli Stati con un deficit superiore al 3% del Pil dovrebbero ridurlo di almeno lo 0,5% ogni anno: “45 miliardi di euro di tagli dai bilanci degli Stati solo l’anno prossimo” ammonisce la Ces. L’Italia, senza un accordo sul nuovo Patto, rischia la procedura d’infrazione. Giorgia Meloni, nel messaggio alla Camera in vista del Consiglio Ue del 14 e 15 dicembre, ha rassicurato: “L’Italia è virtuosa, lo testimonia l’avanzo primario e lo spread sotto controllo”. Sul Patto, ha detto la premier, la partita “è ancora aperta e l’accordo finale posticipato” a una nuova riunione Ecofin dopo il Consiglio. La Commissione, nel frattempo, ha discusso di finanziamenti. In ballo c’era la possibilità di sbloccare i fondi del Recovery dell’Ungheria, 10 miliardi congelati per le violazioni del diritto europeo da parte del governo di Viktor Orbán. L’Ungheria ha a sua volta posto il veto sul nuovo pacchetto di fondi all’Ucraina e l’avvio del processo di adesione di Kiev all’Ue. La scusa è che lui vorrebbe portare dentro anche la Bosnia. Sul Fatto di domani vedremo se e quanto il ricatto ha funzionato. In serata l’Austria ha scelto di seguire l’Ungheria, con il cancelliere di Vienna si è dichiarato contrario alla “procedura rapida” per l’adesione di Ucraina e Moldavia all’Ue, per non scontentare la Bosnia. Torneremo poi sullo scoop di Investigate Europe, Disclose e Follow The Money, pubblicato sul giornale di oggi. L’Italia è il Paese che più di tutti vuole difendere la possibilità per gli Stati di continuare a intercettare i giornalisti, per ragioni di “sicurezza nazionale”, come dimostrano le condizioni poste sulla bozza dello European Media Freedom Act. Leggerete un’intervista al giornalista greco Thanasis Koukakis, intercettato dal governo greco nel 2021 con Predator.
MEDIO ORIENTE, NETANYAHU: “NEL FUTURO DELLA STRISCIA NON CI SARANNO NÈ HAMAS NÈ FATAH”. GLI USA NON GRADISCONO. Il conflitto, scatenato dal massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas, con 1.200 morti e 237 ostaggi – è giunto al giorno numero 67. I civili sono allo stremo. ll capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini ha affermato, al termine di una visita notturna nella Striscia di Gaza, che i civili stanno vivendo “l’inferno in terra”. Altrettando drammatiche sono le testimonianze del personale di Medici Senza Frontiere, che operano in strada, dato che gli stessi ospedali sono teatro di combattimenti. Solo 11 strutture sanitarie sono parzialmente operative, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Le fonti palestinesi indicano 18.412 vittime, l’esercito israeliano ha più di 100 caduti e 1.600 feriti. La guerra, tuttavia, durerà ancora diverse settimane; la Commissione Finanze della Knesset ha approvato un bilancio supplementare per il 2023 destinato a coprire i costi dei combattimenti a Gaza e al confine libanese, aggiungendo altri 7 miliardi di dollari al budget originale, portandolo a 138 miliardi di dollari. Il premier Netanyahu è lapidario sul futuro: “Gaza non sarà un Hamastan e nemmeno un Fatahstan. Non permetterò che Israele ripeta l’errore di Oslo, non consentirò che dopo l’enorme sacrificio compiuto dai nostri combattenti, resti a Gaza chi educa al terrore, chi lo sostiene, chi lo finanzia”. Il premier ammette che c’è diversità di vedute con l’amministrazione Biden, che invece vedrebbe bene una Striscia governata dall’Autorità palestinese. Pure il Mar Rosso diventa teatro di guerra con le azioni degli Houti, sostenuti da Teheran: una nave della Marina francese ha abbattuto un drone che minacciava una petroliera battente bandiera norvegese. Sul giornale di domani leggerete altri particolari, e un approfondimento sul difficile rapporto tra il premier Netanyahu e alcuni reparti dell’esercito.
UCRAINA, LA NUOVA TATTICA DOPO IL FALLIMENTO DELLA CONTROFFENSIVA. ZELENSKY A WASHINGTON. Le speranze di controffensiva dell’Ucraina non si sono avverate. Lo aveva già scritto il Washington Post con una lunga analisi, lo ha detto alla Bbc Oleksiy Danilov, il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina. La campagna mirava a riconquistare ampie aree del territorio passate sotto il controllo della Russia nel 2022 e a raggiungere il Mar d’Azov, tagliando fuori la Crimea dalle regioni orientali occupate e dalla Russia. Questi obiettivi non sono stati raggiunti. In questa situazione di stallo gli Stati Uniti e Kiev “sono alla ricerca – scrive il New York Times – di una nuova strategia da attuare all’inizio del prossimo anno per risollevare le sorti di Kiev e il sostegno in calo alla guerra del Paese contro la Russia”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari su questo argomento, e su come gli Stati Uniti intendono continuare a sostenere il presidente Zelensky. Il leader oggi ha parlato al Senato ed ha poi incontrato il presidente Biden; in gioco ci sono 61,4 miliardi di dollari di fondi addizionali per Kiev, chiesti dalla Casa Bianca e al momento fermi per lo scontro politico tra Democratici e Repubblicani; quest’ultimi, in cambio del via libera, chiedono una svolta decisa sulle normative per mettere un freno all’immigrazione irregolare che arriva dal Centro America.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Scontro tra treni a Faenza: a bordo l’ad di Rfi. L’amministratore delegato Gianpiero Strisciuglio era sul Frecciarossa che a Cosina, in prossimità di Faenza, ha tamponato un treno regionale. Vari feriti lievi e paura tra i passeggeri. Lo scontro è avvenuto domenica sera lungo la linea Bologna-Rimini, provocato dal treno ad alta velocità mentre procedeva all’indietro. Il Manifesto cita alcune chat fra macchinisti da cui emergerebbe il sospetto di un nesso tra la presenza del manager e l’incidente. Indagato uno dei due macchinisti.
Mutui, le rate salgono ancora in ottobre: 113 euro in più al mese. Secondo la Banca d’Italia., in ottobre i tassi di interesse sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono saliti al 4,72% dal 4,65% di settembre. È l’effetti dell’aumento dei tassi deciso dalla Bce a settembre, quando il costo del denaro è salito dal 4,25 al 4,5%. L’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, rivela come quasi 200mila famiglie italiane con mutuo a tasso variabile non sono riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno.
Suicidio assistito, per la prima volta farmaco letale fornito dalla sanità pubblica a una donna di Trieste. 55 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva. La somministrazione è avvenuta grazie a una sentenza del tribunale a cui si erano rivolti i familiari della paziente malata. L’ultimo messaggio della donna diffuso dall’associazione Luca Coscioni: “Voglio ringraziare chi mi ha aiutata a far rispettare la mia volontà, la mia famiglia che mi è stata vicina fino all’ultimo. Io oggi sono libera, sarebbe stata una vera tortura non avere la libertà di poter scegliere”.
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Caserini: “Cop28? Una delusione che indebolisce la credibilità di questi summit”
di Elisabetta Ambrosi
“Non c’è dubbio, questa versione della bozza finale della Cop28, anche se non ancora definitiva, delude le aspettative. Dal punto di vista politico è un nulla di fatto, una sconfitta della presidenza degli Emirati Arabi e anche un indebolimento della credibilità complessiva dei negoziati climatici. E tuttavia vorrei ricordare che quello del negoziato sul clima è un lento lavoro incrementale e che, inoltre, era inevitabile che su questa Cop si scaricassero tensioni geopolitiche come la guerra in Ucraina e a Gaza”. Stefano Caserini, docente di MitigazioIlne dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, docente all’Università di Parma e coordinatore del sito scientifico Climalteranti, non è certo entusiasta dei primi risultati della Cop di Dubai. E tuttavia sottolinea come “la narrazione delle Cop come luoghi dove si salva o non si salva il mondo è sbagliata. E comunque il modo migliore per rispondere a chi vuole andare avanti con il petrolio è fare la transizione energetica subito”.
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