LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani, perché stasera scatta l’ora x per l’esecutivo: nel Consiglio dei Ministri, convocato per le 21.30, Italia Viva dovrebbe firmare il Recovery Plan e contestualmente potrebbe aprire ufficialmente la crisi di governo. Vi racconteremo questa giornata convulsa: da un lato le mosse di Palazzo Chigi (che ha fatto sapere: “Se Renzi si sfila, mai più alleanze con Iv” ottenendo immediatamente l’appoggio degli alleati Pd, M5S e LeU), dall’altro proprio il leader del partito del 2%, che non sembra intenzionato a fare passi indietro rispetto al ritiro delle ministre.
IL NOSTRO FOCUS sarà allora dedicato a questi ultimi mesi dell’ex premier e alla sua incessante presenza su giornali, tv e radio nazionali (di cui potete leggere un’anticipazione). Di contro, se si dovesse misurare il suo consenso sui social ne scopriremmo delle belle… Potete leggerne di seguito un’anteprima.
IL COMPARTO COVID. All’emergenza politica, bisogna aggiungere quella epidemiologica. Oltre all’analisi dei numeri di giornata (oggi 14.242 nuovi casi e 616 morti), cercheremo di capire a quali misure andremo incontro a partire dal prossimo fine settimana. Sul fronte vaccini, invece, per arrivare a una copertura adeguata della popolazione bisognerà attendere il via libera e l’arrivo delle dosi di quello di Astrazeneca.
L’ECONOMIA si occuperà della cassa integrazione Covid: in un’inchiesta esclusiva vedremo che è stata usata da chi meno ci si aspetta.
IN CRONACA la sentenza d’appello del maxiprocesso contro il clan romano degli Spada.
GLI ESTERI torneranno negli Usa per raccontarci gli ultimi sviluppi del caso Capitol Hill e la possibilità di impeachment per Trump, che non gioverebbe alla tabella di marcia del neo presidente Biden. Leggeremo poi chi sono i “nuovi Donald”, di cui sentiremo parlare nei prossimi anni.
NELLA SEZIONE RADAR una lettura di Selvaggia Lucarelli su giovani e Covid e un’altra di Piercamillo Davigo sulla prescrizione.
IL SECONDO TEMPO, infine, con il grande enigma Sanremo: uno show di cui la Rai ha bisogno ma che potrebbe sfidare le leggi della pandemia.
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Mister 2% è il re dell’etere: Renzi a reti unificate
di Giacomo Salvini
Interviste a tutta pagina sui grandi giornali, brevi comizi durante i tg con risposte spot da 15 secondi, colloqui fiume nei talk-show da mane a sera (soprattutto sui canali Mediaset), ma anche qualche ospitata radiofonica e, visto che avanzava del tempo, brevi dirette sul web per galvanizzare i propri follower. Matteo Renzi nell’ultimo mese è stato ovunque. Ad ogni orario, su ogni mezzo. Senza soluzione di continuità. I dati parlano chiaro: 10 interviste ai giornali in 37 giorni (quasi una ogni quattro), 12 in tv per un totale di 215 minuti (3 ore e mezzo di video) e altre 3 via radio (36 minuti). Ergo: con 25 interviste totali in poco più di un mese, quasi ogni giorno sui media italiani era presente la voce di Renzi. E questo nonostante il senatore di Scandicci sia il leader politico meno popolare d’Italia (11% secondo gli ultimi dati Ipsos) e il suo partito, Italia Viva, non riesca da mesi superare la soglia del 2%. Eppure, da quando ha deciso di aprire prima la verifica e poi la crisi di governo, Renzi è stato il leader politico più presente sui media italiani.
Tutto questo tralasciando le decine di interviste – con ieri siamo a quota 56 – che i suoi fedelissimi e parlamentari (dalle ministre Teresa Bellanova a Elena Bonetti, passando per Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato) hanno rilasciato solo ai grandi giornali per sostenere la causa “anti-Conte”. Ma nonostante questo il suo adepto in Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, da giorni sostiene che “Italia Viva sia oscurata” dal Tg1 fino a parlare di “cinegiornale luce” e paragonare Conte al dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Non solo: ieri lo stesso Renzi nella sua e-news ha fatto riferimento al racconto della crisi di governo da parte dei mezzi di informazione italiani. Ma nella sua testa è stato lui ad essere stato penalizzato dai media: “A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico – ha scritto il leader di Italia Viva – non c’è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama politica: studiare le carte, fare proposte, dare idee”. Resta da capire dove abbia trovato il tempo visto che nell’ultimo mese era sempre in tv, sui giornali o sui social.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it
|