Sul Fatto di domani in primo piano ancora l’inchiesta che ha portato ieri all’arresto dell’ex numero 1 di Autostrade, Castellucci, e di altri due manager. Andremo a raccontarvi altre intercettazioni e cercheremo di capire il ruolo del ministero delle Infrastrutture: chi avrebbe dovuto vigilare anche sull’aspetto relativo alle barriere fonoassorbenti? Vi mostreremo, poi, come i “giornaloni” abbiano ben nascosto il nome dei Benetton.
Capitolo Covid: ci occuperemo innanzi tutto delle ripercussioni politiche della seconda ondata di contagi in Lombardia, perché domani dovrebbe essere il giorno del rimpasto nella giunta regionale. Solo che, anzi che sostituire l’assessore Gallera, gli verrà affiancato Carlo Lucchini, gran commis della Sanità di epoca formigoniana. Di male in peggio. Ci sono state, inoltre, immediate ripercussioni dopo il reportage di Gad Lerner sul Pio Albergo Trivulzio (che trovate di seguito, se ve lo siete persi), perché uno dei sindacalisti che hanno parlato con noi è stato sospeso per trenta giorni.
Oltre all’analisi dei numeri di giornata, e all’annuncio del commissario Arcuri (“Primi vaccini a fine gennaio”) vedremo quali sono le nuove restrizioni decise per alcune regioni e torneremo sul caso Napoli, che nessuno ha il coraggio di chiudere. Il nostro Focus sarà dedicato alla situazione in Europa, dove i numeri della pandemia continuano a essere elevati: proveremo a capire se stanno funzionando le misure restrittive messe in atto da alcuni Paesi (di seguito potete leggere di Svezia e Germania).
La pagina Politica sarà incentrata sulla maggioranza: da un lato i nomi dei trenta relatori degli Stati generali dei 5S, dall’altro una sorta di nazareno minore tra Zingaretti e Berlusconi (mollato dagli alleati della Lega).
In Cronaca una nuova puntata del dibattito sul 41 bis e un’anticipazione del nuovo numero di Millennium in edicola (dedicato alle famiglie di bambini transessuali). Nella sezione Radar Selvaggia Lucarelli scriverà dei finti negazionisti e ospiteremo un intervento di David Lyon, filosofo e sociologo della “sorveglianza liquida” sulle app di tracciamento e controllo. Infine il Secondo Tempo, con un’intervista a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, in occasione dell’uscita del nuovo album “Contatto”.
Sono 37.978 i nuovi contagi, in aumento rispetto ai circa 33mila di ieri. Il numero dei tamponi registra un nuovo record: 234.672 test, mentre ieri erano poco più di 225mila. Allo stesso tempo, sale anche il tasso di positività che passa dal 14,6% al 16,1%. Mentre i nuovi posti letto occupati sono 429, 89 i pazienti in rianimazione. 636 i morti. Per le Regioni la Lombardia torna a sfiorare i 10mila contagi (+9.291), non va meglio in Piemonte dove sono stati accertati altri 4.787 casi, in Campania 4.065, in Veneto 3.564. De Luca: “Da noi non arriverà nessun ospedale da campo”. In Sardegna polizia in Regione per prendere documenti sulle riaperture delle discoteche.
La Svezia piange sui mancati lockdown
di Michela A.G. Iaccarino
La Svezia nell’era Covid-19 è diventata patria di tristi record in Europa: 171mila i contagiati, oltre 6100 i decessi. Per aver contato esclusivamente sul buon senso dei cittadini, e per non aver imposto misure restrittive, lockdown o obblighi di distanziamento sociale e mascherina, le autorità del Paese sono ora costrette a leggere cifre di infezioni e morti più alte che nel resto dell’Unione. Anche se è stato raccomandato agli abitanti di 13 delle 21 regioni di lavorare da casa, evitare trasporti pubblici e interazioni sociali, per le strade di Stoccolma è risultato positivo al virus il 20% della popolazione. La Svezia, che ha appena vietato la vendita di alcolici dopo le dieci di sera, “rischia una situazione come quella già vissuta nella scorsa primavera”, ha ammonito preoccupato il premier Stefan Lofven, conscio che nelle confinanti Norvegia e Danimarca solo poche centinaia di persone hanno perso la vita a causa del virus.
(continua a leggere sul giornale di domani)
In Germania il contagio frena, ma gli ospedali soffrono
di Uski Audino
A dieci giorni dall’inizio del lockdown-light, in Germania invece la curva dei contagi sale ma registra “un lieve appiattimento”, ha detto il presidente dell’istituto Robert Koch, Lothar Wieler. Sono quasi 22.000 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore e dall’inizio della pandemia si sono infettati 727.553 persone, con 11.982 i morti in totale (+215 rispetto al giorno prima). Due settimane fa, il 31 ottobre, la Germania sfondava quota 19.000 contagi in 24 ore. Il covid quindi cresce ma rallenta la sua corsa. Aumentano di contro i pazienti nelle terapie intensive (3.127 in tutto, + 68 rispetto al giorno prima) e quelli attaccati al respiratore (1.787, + 50 rispetto al giorno prima). Nel complesso il numero dei pazienti in TI ha superato il picco di aprile, mentre i 190 laboratori in Germania analizzano 1,6 milioni tamponi a settimana. Il vero problema che fa capolino all’orizzonte, secondo Wieler, non è il numero dei posti in terapia intensiva, che ha ancora un margine discreto con 6.715 posti liberi sui 21.787 totali (dati Divi – Intensiv Register). A preoccupare è l’irrisolto problema della mancanza di personale sanitario in ospedale: gli infermieri mancano. “E’ possibile che i pazienti potranno non essere più ovunque curati in maniera ottimale” ha detto il capo del Rki.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Domani in seconda serata su Nove torna Accordi&Disaccordi, il programma di Andrea Scanzi e Luca Sommi, con la partecipazione di MArco Travaglio. Ospite della puntata, il virologo Massimo Galli
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it
|