UE, FITTO SULLA GRATICOLA: RINVIATE LE VALUTAZIONI DEL PARLAMENTO SUI 6 VICEPRESIDENTI DELLA COMMISSIONE VON DER LEYEN. IL MINISTRO: “ASTENSIONE FDI SUL NEXT GENERATION EU? ORA VOTEREI SÌ”. Rinviato a data da destinarsi, il giudizio sui vicepresidenti della Commissione Ue, con Raffaele Fitto tenuto sulla graticola dai veti incrociati di socialisti e popolari. In mattinata l’esponente italiano è stato ascoltato dalla commissione parlamentare per gli Affari regionali. Poi è stato il turno di Kaja Kallas, designata come Alto rappresentante per l’Ue. Alle 14,30 è iniziata l’audizione di Roxana Minzatu e Stephane Sejourne (strategia industriale), mentre alle 18,30 è iniziato l’esame – ancora in corso – di Teresa Ribera (in pole per Transizione verde) e Henna Virkkunen (Sovranità tecnologica). Tutti e sei sono designati come vicepresidenti della Commissione: al termine delle audizioni le commissioni avrebbero dovuto esprimere una valutazione, poi i coordinatori dei gruppi avrebbero dovuto inviare una lettera di raccomandazione riservata. Invece tutto è stato rinviato. Il motivo è lo stallo nelle forze politiche della maggioranza Ursula. I socialisti rimproverano ai popolari l’apertura a destra verso il gruppo dei conservatori (Ecr) capeggiato da Meloni, dunque osteggiano la nomina di Fitto. I popolari, per ritorsione, minacciano di sabotare l’incarico di Teresa Ribera. L’intesa prevede di congelare il voto su tutte e sei i vicepresidenti esecutivi in pectore. Oltre ai socialisti, anche i Verdi hanno manifestato perplessità all’indirizzo di Fitto, per via della “affiliazione politica di estrema destra” e di una certa ritrosia sul Green deal e la transizione verde. L’eurodeputata Valentina Palmisano (M5s) ha chiesto conto dell’astensione, da parte di FdI, su Next Generation Eu nel 2020 e 2021. Il ministro italiano ha risposto con una giravolta: “Se dovessi votare domani mattina, quell’astensione sarebbe un voto favorevole”. Sul Fatto di domani leggerete ulteriori particolari sulle dinamiche per la scelta dei vicepresidenti.
MIGRANTI IN ALBANIA, TRATTENIMENTI BOCCIATI: MUSK CONTRO I MAGISTRATI ITALIANI. MA IN FRANCIA I MEDIA FANNO CAUSA AL PADRONE DI X. Il piano Albania, come raccontato sul Fatto, è fallito per la seconda volta, ed i sette migranti che erano stati trasferiti sono stati riportati a Brindisi, su indicazione della magistratura, che ha rinviato la questione alla Corte di giustizia europea. Elon Musk, uno dei sostenitori più convinti della rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, interviene sulla questione:“Questi giudici se ne devono andare”. Una frase sufficiente a rinvigorire il dibattito sull’argomento. Per Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, “Elon Musk ha ragione. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell’Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall’estero tutto questo sembra ancora più incredibile”. Diverso il parere di Sergio Bonelli, deputato di Avs (Alleanza verdi sinistra): “L’attacco di Musk ai giudici italiani non solo è inaccettabile e un’ingerenza dal braccio destro di Trump, ma è il segnale inequivocabile di quello che Musk vuole realizzare, ovvero costruire un’autocrazia tecnologica grazie al suo impero economico per fare a meno della democrazia”. Mentre in Italia l’argomento accalora i due schieramenti, in Francia una sfilza di media fa causa a Musk per diritti non pagati. Secondo gli editori di Le Figaro, Les Échos, Le Parisien, Le Monde, Télérama, Courrier International, Le Huffington Post, Malesherbes Publications e Le Nouvel Obs, la piattaforma X sfrutta i loro contenuti senza alcuna retribuzione, violando così le norme sui “diritti connessi” – quelli riconosciuti non al creatore ma a soggetti terzi legati allo stesso – dell’Unione europea. Sul giornale di domani leggerete i particolari su queste vicende, e quali sono gli interessi di Musk in Italia.
STATI UNITI, NELLA NUOVA SQUADRA DI TRUMP IL FALCO ANTI CINA E L’ASSASSINA DI CUCCIOLI “IRREQUIETI”. Kristi Noem, la governatrice del South Dakota, è divenuta celebre negli Usa, più che per le sue capacità politiche, per aver confessato di aver ucciso il suo cane di 14 mesi: “Era troppo irrequieto e non addestrabile”. Noem, secondo due fonti sentite dalla Cnn, sarà il nuovo Segretario alla sicurezza interna. Alla Sicurezza nazionale invece dovrebbe andare Mike Waltz: evidenti le sue posizioni avverse alla Cina, ma anche alla Nato. Su questo, Waltz ha sempre difeso la posizione di Trump e si è allineato a quella dell’ideologo Steve Bannon: la Nato deve essere sostenuta dalle spese dell’Europa, non più da quelle americane. Sono solo due esempi di chi entrerà a far parte dell’amministrazione guidata, a partire dal prossimo anno, dal tycoon. Si tratta di funzionari che dovranno affrontare le crisi attuali, come le guerre in Ucraina e quella in Medio Oriente. Sulla prima, secondo il Financial Times, Trump potrebbe trovarsi d’accordo con almeno due punti del piano di Zelensky; uno di questi temi riguarda la possibilità che l’Occidente sfrutti le risorse naturali ucraine. Ma, al momento, di concreto non c’è nulla e resta il fatto che Zelensky da Trump e dai suoi fedelissimi è visto come un peso. In Ucraina nel frattempo si combatte: secondo fonti di Kiev, è stata respinta l’offensiva di Mosca nella regione russa di Kursk. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla nuova squadra di Trump e su come il nuovo capo della Casa Bianca intende risolvere i conflitti in corso.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Controlli dei carabinieri nei servizi delle mense scolastiche: irregolare una su quattro. Carenze igieniche, tracce di insetti e di escrementi di roditori. Mancanza di autorizzazioni, pasti carenti per quantità e qualità, assenza di tracciabilità degli alimenti e omessa presenza di eventuali allergeni, essenziale per prevenire possibili reazioni allergiche specialmente nei bambini. Sono le irregolarità riscontrate dai carabinieri del Nas in una mensa scolastica su quattro. Le verifiche sono avvenute in più di 700 mense scolastiche sia pubbliche che private, dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori ed universitari. Disposto il sequestro di 350 chili di alimenti, e affibiate multe per 130 mila euro.
Rapporto Caritas, 5,7 milioni di persone in povertà. Senza il Reddito di cittadinanza, 331mila famiglie prive di aiuti economici. Quasi un italiano su dieci è in povertà assoluta. Sono in leggero aumento rispetto al 2022 i numeri dell’indigenza su base familiare, stabili sul piano individuale. Pesa l’abolizione del Reddito di cittadinanza, con la distinzione tra assegno di inclusione (Adi) per i nuclei familiari con persone non occupabili (anziani, minori e disabili) e il Supporto formazione lavoro (Sfl) riservato a chi è ritenuto occupabile. “Questa distinzione – è scritto nel rapporto Caritas – ha ridotto della metà il numero di famiglie raggiunte rispetto al RdC, lasciando senza supporto 331mila nuclei, molti dei quali sono residenti al Nord, vivono in affitto o sono nuclei monocomponenti, categorie escluse per via dei nuovi criteri in vigore”.
Si dimette l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Un rapporto lo accusa di aver coperto abusi sessuali su minori. Secondo un’indagine, il prelato non avrebbe informato la polizia di abusi fisici e sessuali seriali da parte di un volontario, John Smyth, nei campi estivi organizzati dalla chiesa anglicana. La pressione su Welby è cresciuta, scatenando la rabbia dei fedeli e dei vertici della Chiesa. Alcuni membri del Sinodo generale, l’assemblea nazionale della Chiesa, avevano lanciato una petizione per chiedere a Welby di dimettersi, affermando che aveva “perso la fiducia del suo clero”. “Credo che farmi da parte sia nell’interesse della Chiesa d’Inghilterra, che amo profondamente e che ho avuto l’onore di servire”, ha annunciato l’arcivescovo di Canterbury in un comunicato.
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