GUERRA RUSSIA-UCRAINA, GLI USA VERSO LA REVOCA PER KIEV DEI LIMITI SUGLI OBIETTIVI DA COLPIRE CON MISSILI OCCIDENTALI. La Casa Bianca sarebbe intenzionata a revocare alcuni limiti all’uso delle armi a lungo raggio donate a Kiev per consentire una migliore protezione dai missili russi. E la comunicazione ufficiale potrebbe arrivare nello spazio di pochi giorni. Gli Stati Uniti hanno valutato questa decisione assieme al Regno Unito, anche in seguito alla notizia che l’Iran aveva spedito alla Russia un rifornimento di missili balistici. Dunque, per gli alleati di Kiev è possibile pensare di estendere la porzione di territorio in Russia che l’Ucraina può colpire con armi fornite dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna: tra queste armi, anche i missili a lungo raggio franco-britannici con componenti americane Storm Shadow. Si tratta degli stessi missili forniti pure dall’Italia. Il ministro inglese degli Esteri, Lammy, difende questa scelta: “È Putin che ha provocato una escalation della guerra questa settimana, con l’invio di missili balistici dall’Iran, e con questo nuovo asse: Russia, Iran, Corea del Nord” ed ha sollecitato la Cina a non farne parte. Sul Fatto di domani leggerete le notizie sul conflitto nell’Est, con le ultime dal fronte; Kiev accusa Mosca di aver sparato nel Donetsk su un convoglio della Croce Rossa provocando tre morti e diversi feriti, mentre nella regione del Kursk i russi contrattaccano; ci sarà anche un reportage da Sumy e un approfondimento sulla posizione italiana in merito alla concessione dei missili Storm.
BOCCIA-SANGIULIANO, L’OMBRA DI ARIANNA MELONI E I TIMORI DI GIORGIA. L’EX AMANTE: “STOP ALLA MIA NOMINA DOPO IL COLLOQUIO DELL’EX MINISTRO CON LA SORELLA DELLA PREMIER?”. Il nome di Arianna Meloni aleggia da tempo intorno all’affaire Sangiuliano, ma nelle ultime 48 ore la sorella della premier è sempre più al centro delle cronache, destando timori a palazzo Chigi. A dare il là è stata l’intervista mancata di Maria Rosaria Boccia a Bianca Berlinguer su Rete4, nel programma È sempre carta bianca. Secondo la ricostruzione della conduttrice, Boccia voleva tirare in ballo Arianna Meloni per la sua nomina stracciata in extremis. Di fronte alla richiesta di mostrare le prove delle sue affermazioni, avrebbe rinnegato il “feeling” con Berlinguer accusandola di non conoscere la sua storia. Ergo, niente intervista. Oggi, su Instagram, Boccia paventa responsabilità di Arianna nell’affossare la sua consulenza per i Grandi eventi. “È stato per un capriccio della moglie di Sangiuliano? Perché c’era un’incompatibilità di curriculum? Perché c’era un conflitto di interesse con la mia azienda? È avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni? (Il Ministro mi chiamò subito dopo e mi chiese di vederci per raccontarmi il contenuto della conversazione)”. Il Fatto Quotidiano ha raccontato come già a giugno, da palazzo Chigi, fosse stato recapito il messaggio a Sangiuliano: tenere alla larga Maria Rosaria Boccia. Ai primi di luglio, con l’ex ministro avrebbe interloquito direttamente Arianna Meloni: “Quella signora è una pazza, devi allontanarla”, è il senso del suo monito. Nei mesi scorsi Boccia aveva incontrato anche il ministro Francesco Lollobrigida. Ad agosto, l’annuncio della rottura tra Lollo e la sorella della premier. Il 18 dello stesso mese il direttore del Giornale Alessandro Sallusti denuncia un complotto e un’indagine (senza prove) nei confronti della sorella della presidente del Consiglio. Sul Fatto di domani i nuovi sviluppi del caso Boccia-Sangiuliano.
ABRUZZO, LA REGIONE VUOLE FARE STRAGE DI “BAMBI”. GLI AMBIENTALISTI PROTESTANO E PURE FORZA ITALIA INCRINA LA MAGGIORANZA. La delibera risale all’8 agosto e riguarda “il prelievo selettivo” di 469 cervi in due zone dell’Aquilano. La giunta Marsilio – già smentita dal Touring club che ha parlato di dati inesatti – ha motivato la scelta con il fatto che “negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causate dai cinghiali”. Si fa riferimento anche ad un alto rischio di incidenti. Gli abbattimenti dovrebbero iniziare il 14 ottobre e concludersi nel marzo 2025. Gli ambientalisti sono già sul piede di guerra: domenica prossima è previsto all’Aquila un sit-in organizzato da Enpa e Wwf Abruzzo. Le organizzazioni chiedono la sospensione della delibera regionale e di trovare soluzioni alternative, come il miglioramento dei sistemi di protezione delle colture agricole e un maggiore supporto agli agricoltori colpiti dai danni causati dalla fauna selvatica. C’è poi una preoccupazione: tra i capi da abbattere ci sono 142 “cerbiatti ancora legati alle madri”. Il tema, controverso, ha portato anche a posizioni diverse nella maggioranza di centrodestra: Forza Italia mugugna. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sulla caccia aperta a Bambi che vuole scatenare la regione Abruzzo.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Inferno Mirafiori, Stellantis ferma per un mese la produzione della 500e. “Non ci sono ordini”: a pochi giorni dal rientro dopo la chiusura estiva prolungata, lo stabilimento si ferma ancora, e fino all’11 ottobre. I bassi volumi della 500 elettrica, unico modello assegnato dal gruppo franco-italiano al sito piemontese, hanno spinto la direzione a decretare la serrata. Il timore degli operai è che scatti nuovamente anche la cassa integrazione. Lo stop alla produzione avrà anche conseguenze sull’indotto.
Bce taglia i tassi di 0,25 punti. Lagarde: “Per il futuro non c’è un percorso prestabilito”. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea, come da attese, ha tagliato di altri 25 punti base, dopo la prima sforbiciata arrivata a giugno, il tasso di interesse sui depositi che orienta la politica monetaria. Dal 3,75% scende al 3,50%. Ne beneficeranno le famiglie con un mutuo a tasso variabile. La prossima settimana, negli Stati Uniti, sono attesi tagli ai tassi di interesse anche da parte della Fed. Per il futuro, Francoforte non fa promesse, mentenendo “i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.
Liceo del Made in Italy, il consiglio di Stato esprime perplessità e sospende il parere. La Sezione Consultiva per gli Atti Normativi del Consiglio di Stato ha sospeso il parere sul regolamento che definisce il quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento. I giudici amministrativi hanno preferito fermarsi in attesa di integrazioni e modifiche alla documentazione fornita da viale Trastevere. Tra i dubbi, anche le coperture finanziarie, per una misura fortemente voluta dal governo Meloni. Il ministero dell’Istruzione rassicura: “Nessuno stop, il Consiglio di Stato non pone osservazioni rilevanti”.
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