LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani. Oggi il premier Conte sta incontrando i principali partiti di maggioranza, M5S e Pd, in vista di un possibile rimpasto di governo. Nel pomeriggio i dem, per bocca di Goffredo Bettini, hanno ribadito che “occorre chiudere con la fase dell’emergenza per affrontare la ricostruzione”. Il vero nodo da sciogliere, però, sarà il comportamento del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, il cui confronto con il presidente del Consiglio è previsto per domani. Sul tavolo la gestione dei fondi europei del Recovery Fund (che anche nella Germania dell’acclamata Merkel saranno affidati, come vedremo, a una task force). Acque agitate anche in casa centrodestra, tra vertici di chiarimento e l’apertura all’esecutivo da parte di Silvio Berlusconi.
CAPITOLO COVID. Altra questione spinosa da risolvere in fretta. Il Cts spinge per ulteriori restrizioni in vista delle festività, considerati gli assembramenti cui abbiamo assistito nel fine settimana. E torna l’ipotesi di un lockdown nazionale per i giorni “caldi”. In tema chiusure, abbastanza risibili sono coloro che, dopo aver deprecato le zone rosse, adesso puntano il dito contro le persone in strada: ce li racconterà Daniela Ranieri (di cui trovate un’anticipazione). Alessandro Mantovani, invece, aggiungerà un nuovo tassello alla vicenda del piano pandemico vecchio. Per quanto riguarda i dati, i nuovi contagi sono 12.030 e 491 i morti.
IL FOCUS sarà dedicato alla seconda puntata della nostra inchiesta sulla Lega.
IN CRONACA il processo d’appello nei confronti di Virginia Raggi: la sentenza slitta, ma oggi – leggerete – la sindaca di Roma ha fornito in aula la sua versione del caso Marra. E ancora, le dimissioni della rettrice dell’Università per stranieri di Perugia in seguito all’inchiesta Suarez e l’arresto a Reggio Calabria del consigliere del Pd, Antonino Castorina.
L’ECONOMIA si occuperà invece del maxi crash che Google ha subìto in mattinata e a causa del quale è saltata anche la Didattica a distanza.
CON GLI ESTERI andremo negli Usa, perché è il giorno del Collegio elettorale: vi racconteremo quali sono le tappe che porteranno al 20 gennaio, giorno in cui si insedierà il nuovo presidente Biden.
NELLA SEZIONE RADAR Gad Lerner ci spiegherà perché l’Eni, anzi che intentare cause da centinaia di migliaia di euro, dovrebbe trarre giovamento dalle inchieste del Fatto e della libera stampa.
IL SECONDO TEMPO, infine, con la corsa a rieditare Cesare Pavese (i cui diritti sono in scadenza) e un’intervista a Zucchero, in occasione dell’uscita del suo ultimo album.
Buona lettura!
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Conte chiude: pieni poteri. Lo fa la Merkel: che statista
di Daniela Ranieri
La politica è subalterna alla scienza. Non può decidere il Comitato tecnico scientifico. È una dittatura a suon di Dpcm. Esercenti e imprenditori fanno bene a ribellarsi. Riaprire tutto. Voci nel deserto del primo lockdown e dell’estate di tregua. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe; si torni sui banchi il 4 maggio (Renzi, 28 marzo). Conte come Orban (Sabino Cassese, Corriere, 14 luglio). In Italia nessuna emergenza sanitaria legata al coronavirus. Uno stato di emergenza senza emergenza è una contraddizione logica prima che politica (HuffPost, 28 luglio). La nostra classe politica, letteralmente nascosta dietro il parere degli esperti (Il Foglio, giugno). Speriamo che il capo dello Stato… ostacoli con tutti i mezzi a sua disposizione questa cosa insensata della proroga dello stato d’emergenza #pienipoteri (P. Battista, Twitter, 10 luglio). Questo (lo stato d’emergenza, ndr) doveva cessare per assenza del presupposto (l’emergenza) (Sabino Cassese, Il Foglio, agosto). L’infinita emergenza che serve soltanto a tenere in sella Conte (Linkiesta, luglio). Rischio democratura (M. Feltri, HuffPost, 11 luglio). Per governare non servono gli stati d’emergenza. I principi base di un Paese non prevedono l’uomo solo al comando. La proroga pone più di un dubbio (Giuliano Pisapia, luglio). La proposta di prorogare per tutto l’anno lo stato d’emergenza è per molti versi discutibile… sia con riguardo alle attuali circostanze epidemiche, che non paiono esigere questa misura; sia per il significato simbolico che assume (Carlo Galli, Repubblica, 15 ottobre). Conte continuerebbe a decidere questo e quello per come gli gira… forse l’emergenza non è tanto nel Paese quanto nel governo (M. Feltri, La Stampa, 11 luglio). Un presidente del Consiglio che chiede a cuor leggero la proroga dello stato d’emergenza… getta un’ombra sulla reputazione dell’Italia, facendolo apparire come un Paese in emergenza e malato (MS Gelmini, Fi, 24 luglio).
(Continua a leggere sul giornale di domani)
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