LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani, dopo la crisi di governo innescata da Renzi. Troverete la cronaca del giorno, con le manovre dei partiti di maggioranza e del premier: dalla porta sbattuta in faccia al rottamatore da Zingaretti e Di Maio alla salita di Conte al Quirinale. Vedremo quale strategia per la gestione della crisi si va delineando. Poi un parallelo con la strigliata che fece il Presidente del Consiglio a Salvini in Parlamento: una crisi simile che avrà gli stessi esisti?
IL FOCUS sarà dedicato al Renzi social: durante la conferenza stampa ha attaccato il premier per l’abitudine di esternare su Twitter e Facebook, ma Matteo è stato l’inventore di quel modo di far politica. Strategia che gli si è rivolta contro, vista la marea di commenti negativi piovuti sui profili del senatore di Rignano. La nostra Selvaggia Lucarelli farà l’analisi grammaticale delle lettere inviate dai big (Bellanova ecc.) di Italia Viva a Conte.
Proseguendo con la politica le reazioni della stampa estera alla mossa di Renzi, il “Demolition Man” della politica italiana. Poi gli effetti della crisi: questa sera è previsto il Consiglio dei Ministri per discutere dello scostamento di bilancio necessario per varare il nuovo decreto ristori. Andremo a vedere come andrà a finire.
LA CRONACA si occuperà dell’insolita richiesta inviata da Renzi alla presidente del Senato, Casellati. Poi un approfondimento sui servizi segreti – una delle richieste del rottamatore – dei tempi passati (in particolare la “corte” di Pio Pompa), visto che in tv si è parlato degli 007 di una volta “limpidi e trasparenti”.
NELLE PAGINE SUL COVID la discussione sul nuovo Dpcm, dopo l’incontro del ministro Speranza con le Regioni sulle misure per il futuro. Poi le novità da due inchieste: quella sulle mascherine, con l’archiviazione di Arcuri, e quella sulla mancata zona rossa ad Alzano in Lombardia, dopo il blitz della Finanza. Poi le scuole, con la nuova sentenza del Tar in Lombardia e Campania per la riapertura ritardata. Ce ne parlerà l’epidemiologa Sara Gandini. Ecco i numeri di oggi: 17.246 casi e 522 morti.
NEGLI ESTERI la rabbia di Trump, isolato anche dai suoi collaboratori più stretti. Poi in Germania dove è partita la corsa alla successione di Angela Merkel, in un paese in difficoltà per il covid.
NEL RADAR la nostra Virginia Della Sala ci parlerà della fuga di molti utenti da Whatsapp: vedremo perchè e dove si stanno orientando. Poi l’intervento di Gad Lerner sui 100 anni del Pci.
NEL SECONDO TEMPO la Coppa America di vela e la nostra consueta pagina dei motori.
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Renzi mira a Conte solo per spaccare il PD e l’M5S
di Franco Monaco
È un coro: la crisi aperta da Renzi è incomprensibile. Mi si perdoni la presunzione: per me non è incomprensibile. Irragionevole (Cei), lunare, irresponsabile sì, non incomprensibile. Mi spiego. Certo, molte sono le contraddizioni. Il governo Conte lo ha voluto lui, Renzi, e ora lo rappresenta come un fallimento, che dunque sarebbe innanzitutto suo. Manifestamente pretestuose e strumentali sono le questioni sollevate. Troppe per essere plausibili. Ogni giorno inventandosene una nuova, spesso eccentrica, preferibilmente scelta con cura in quanto divisiva della maggioranza. Secondo la logica incrementale del “più uno”. Anche dopo avere incassato il massimo sul solo, vero dossier: quello del Recovery. Lo ha notato Prodi evocando il precedente di Bertinotti: “Io mediavo, ma lui mirava alla rottura”. Se non stessimo dentro a un dramma, ci sarebbe da sorridere a fronte della requisitoria di Renzi contro Conte dipinto come autocrate narciso, che violerebbe le regole della democrazia. Sembrava un autoscatto: l’ego, il reality, il cesarismo, una vena populista, l’omesso dialogo con sindacato e forze sociali, i vulnus alla Costituzione, le forzature parlamentari (come scordare i “canguri”, la fiducia sulla legge elettorale, la cacciata dalle Commissioni di parlamentari Pd critici sulla riforma costituzionale?). Persino il trasformismo (Italia Viva è per intero una formazione di transfughi eletti con il Pd).
(continua a leggere sul giornale di domani)
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