LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani, con Matteo Renzi che continua a minacciare il governo sul Recovery Fund, ma rinvia l’incontro in programma per oggi con il premier Conte: all’improvviso la ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, si è ricordata di avere un impegno a Bruxelles che però, leggeremo, qualche tempo fa non considerava poi così importante. Dal canto suo, invece, il presidente del Consiglio è tornato a difendere la collegialità della gestione del Piano (qui il video).
CAPITOLO COVID: anche considerando i numeri di giornata (il numero dei morti è risalito: 846, così come i contagi, ma sono aumentati i tamponi), ci occuperemo delle misure in arrivo per Natale: il Cts sta mettendo a punto le indicazioni sulla nuova stretta, ritenuta necessaria, che il governo analizzerà tra domani e giovedì insieme con le Regioni. Mentre sul fronte vaccini, arriva la notizia che l’Ema ha anticipato al 21 dicembre la riunione per decidere sul via libera a Pfizer.
NEL FOCUS la terza puntata della nostra inchiesta sulla Lega, che oggi dovrebbe nominare i nuovi commissari regionali (e si vedrà chi la spunta tra Salvini e Zaia).
IN ECONOMIA i nuovi dati sul Reddito di cittadinanza (tornato a livelli altissimi) e la proroga degli sfratti che è saltata oggi in commissione. E scopriremo quali sono le norme europee contro i colossi digitali.
GLI ESTERI ci porteranno in Tunisia: a dieci anni dall’inizio della primavera araba, il paese se la passa decisamente male (mancano persino le bombole di gas per cucinare). E poi negli Usa, dove è in corso una battaglia tra Biden e il Senato per la nomina del nuovo capo del Dipartimento di giustizia.
NELLA SEZIONE RADAR, Antonio Padellaro ci racconterà il suo nuovo programma, in onda da domani su tvloft.it (potete leggerne di seguito un’anticipazione).
IL SECONDO TEMPO, infine, con due pagine a firma Paolo Isotta dedicate a Beethoven, a 250 anni dalla sua nascita.
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Era peggio quando era meglio: altro che Covid
di Antonio Padellaro
Era peggio quando era meglio, potremmo dire al termine dell’anno peggiore della nostra vita, ma che regge il confronto con quelli che l’hanno preceduto. Perché bisogna sempre diffidare della nostalgia canaglia, che ci rende dolci nella memoria le nostre peggiori esperienze. E che spesso tralasciamo di ricordare abbagliati dall’unico vero merito del tempo che fu, cioè quando eravamo giovani. Non sono pensierini alla rinfusa ma il condensato storico di una bella serie che dal 16 dicembre si potrà vedere in esclusiva su tvloft.it, app TvLoft (disponibile anche su smart tv), dal titolo: Stato di crisi. Realizzata da Matteo Billi e Simone Manetti, art direction di Pierpaolo Balani e Giulia Segoni della squadra di Loft Produzioni, rievoca in otto puntate gli eventi che, dall’attentato a Palmiro Togliatti fino al G8 di Genova hanno segnato in modo drammatico la storia repubblicana. Per me che commentavo in studio quelle vicende (di alcune sono stato testimone come cronista) è stato uno straordinario ripasso dell’Italia peggiore. E anche un’efficace pietra di paragone tra ieri e oggi, nella fase in cui l’imperversare della pandemia ci appare come la tempesta perfetta.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Domani alle 21.25 su Nove, Giuseppe Conte sarà ospite di Accordi&Disaccordi, il programma di Andrea Scanzi e Luca Sommi, con la partecipazione di Marco Travaglio
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