LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani, con la crisi di governo innescata da Renzi. A tenere banco la ricerca dei “costruttori” necessari per fornire una maggioranza al premier Conte, specie al Senato, dopo l’addio a Italia Viva. Vedremo chi e quanti sono (oggi è nato un primo gruppo parlamentare) e chi sono, invece, i cacciatori dei partiti di governo che stanno dialogando con loro. In parallelo, mentre da una parte si costruisce dall’altra si sfascia: vi racconteremo il dramma dei parlamentari di Italia viva spiazzati dalla mossa di Renzi (discussa solo con la Boschi). Poi una delle questioni aperte, il Recovery Plan: con un fact checking su come stanno veramente le cose. Infine una rassegna dei meme sul rottamatore che inondano il web.
L’ECONOMIA si occuperà dell’incontro tra sindacati e governo. Sul tavolo la proroga del blocco dei licenziamenti. Sempre in tema un approfondimento sulla riforma degli ammortizzatori sociali, in discussione (governo permettendo).
IL FOCUS sarà dedicato alle mega aziende, banche e colossi della sanità che stanno facendo man bassa della cassa Covid. Nel comparto un aggiornamento sui furbetti dell’Inps, ossia i personaggi che avevano preso i bonus senza averne necessità.
NELLE PAGINE SUL COVID l’appuntamento con l’Istituto Superiore di Sanità, dai numeri forniti si disegna il nuovo quadro italiano: ecco quali saranno le Regioni rosse e quelle che diventeranno arancioni. In tema di cure, l’Autorità italiana per i farmaci sta per dare il via libera al medicinale – messo a punto nel nostro Paese, come vi abbiamo già raccontato sul Fatto – che sembra essere molto efficace per curare il coronavirus. Altro corno del problema sono i vaccini: troverete un approfondimento su come funzionerà la macchina una volta che cominceranno ad arrivare le dosi per coprire il grosso della popolazione. Qui trovate i dati di oggi: 16.146 nuovi casi, 477 morti.
NEGLI ESTERI la Francia, con la piazza che si riempie di nuovo contro Macron. Vi spiegheremo chi sono e cosa chiedono. Poi gli Usa, con il piano di Biden per l’economia: tutte le misure che da noi vengono bollate come populiste, in America vengono messe sul piatto dai democratici.
IL RADAR vi porterà nell’università Federico II di Napoli: vi racconteremo le strane abitudini di un professore dell’ateneo.
NEL SECONDO TEMPO le iniziative più bizzarre per celebrare l’anniversario di Dante Alighieri. Poi il consueto appuntamento con Che C’è di Bello, il nostro inserto di cinema, serie tv, letteratura e teatro.
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La bufala del Recovery scritto (bene) da Renzi
di Salvatore Cannavò
Tra le scorie del renzismo, e dei suoi adepti, una che rischia di rimanere incistata nel dibattito pubblico è che grazie a Italia viva il piano italiano per il Next Generation Eu sia stato scritto come si deve. Ne parlava l’altra sera con estrema sicumera Corrado Formiglia nel corso di Piazza Pulita, la sua trasmissione su La 7, generosamente supportato dal giurista Sabino Cassese e dall’ex direttore di Repubblica, Mario Calabresi. “Ora che è Renzi è uscito dal governo, ci saranno le competenze per scrivere un piano come si deve?” Chiedeva il brillante conduttore ai suoi ospiti già pronti a ondeggiare il capo sconsolato.
Immaginiamo che la compagine governativa, orfana di menti brillanti come Teresa Bellanova o Ivan Scalfarotto, non sappia dove mettere le mani. A partire dai due novellini come Roberto Gualtieri e Enzo Amendola, i ministri deputati al Piano di Ripresa e resilienza, i veri autori di quanto è stato scritto finora.
La vulgata qui descritta costituisce evidentemente una cantilena che serve a veicolare la politica delle “chiacchiere e distintivo” invece delle analisi serie e dei fatti concreti. Tra le tante “fake” che Renzi ha fatto circolare c’è, ad esempio, l’idea del Piano scritto “con il favore delle tenebre”, redatto in gran segreto e recapitato “alle 2 di notte” pochi minuti prima di essere approvato.
Abbiamo già evidenziato qui sul Fatto ripercorrendo le tante riunioni preparatorie tenutesi a partire dallo scorso agosto, come la scrittura del Piano fosse abbastanza nota a tutti tranne ai renziani. Scambiare le varie bozze circolate come la prova di chissà quale impreparazione serve soprattutto a fare propaganda. Le uniche critiche di merito che possono valere qualcosa riguardano l’idea di gestione delle risorse – all’inizio affidare a una Cabina di regia politica e a una struttura tecnica di esecuzione – e la proposta della fondazione sulla Cyber-security così osteggiata da Renzi. Per il resto, il ruolo di Italia viva è stato giusto emendativo e si è sommato a quelli di Pd e M5S che pure hanno avanzato le loro proposte e le loro richieste.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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