COVID, RESTRIZIONI PER NON CHIUDERE A NATALE. Si resta con le regole attuali, ha detto Roberto Speranza in un’intervista ieri sera. Nell’ultima settimana i contagi sono saliti del 42%, ma nessuna revisione delle misure anti-covid è prevista prima di dicembre, cioè prima che si inizi con le terze dosi anche per la fascia tra i 40 e i 60 anni. Il ministro della Salute, però, faceva riferimento alle regole principali: quelle su Green pass, limitazioni della capienza per alcune attività e assegnazione dei colori alle Regioni. Su questi punti, sebbene sia stata avviata una riflessione sulla riduzione della durata del Green pass relativi sia ai vaccini che ai tamponi, al momento non ci sono novità di rilievo. Però alcune restrizioni stanno già tornando. Con una serie di circolari il ministero ha introdotto il limite di capienza per i taxi, dove potranno viaggiare massimo due clienti alla volta, e chiarito la modalità dei controlli per i treni a lunga percorrenza. I Green pass, dice il ministero, dovranno essere controllati in stazione prima della partenza, e in caso di passeggeri con sospetti sintomi a bordo, le autorità potranno fermare il convoglio. La scommessa è che la combinazione tra queste restrizioni e l’accelerazione sulle terze dosi sia sufficiente ad arginare la quarta ondata di Covid in Italia. Ondata che invece in altri Paesi europei pare aver già superato la soglia critica. In Austria è cominciato oggi il lockdown per i non vaccinati (durerà almeno 10 giorni), in Germania, dove si è sfiorato il record di incidenza settimanale (303 ogni 100 mila abitanti) i Verdi hanno annunciato l’obbligo di green pass sui mezzi pubblici. Un altro tema rilevante per le prossime settimane è quello della vaccinazione dei bambini, tra i 5 e gli 11 anni. Speranza ha chiarito che il nostro Paese aspetta la decisione dell’agenzia europea del farmaco. La decisione dovrebbe essere presa il prossimo 29 novembre.
RENZI E LA FUGA PER L’IMMUNITÀ. La giunta del Senato si riunirà domani per discutere l’autorizzazione a procedere sulle comunicazioni acquisite durante l’inchiesta dei magistrati di Firenze sulla fondazione Open. Il caso è stato affidato a un’esponente di Forza Italia e l’esito favorevole per Renzi appare molto probabile, perché il leader di Italia Viva potrà contare sull’appoggio del centrodestra e forse anche di qualche esponente del Pd. Vedremo sul Fatto di domani quali sono gli umori e le trattative in corso sulla questione. Il vice segretario della Lega Andrea Crippa ha dato una dichiarazione significativa in questo senso: “Sui temi della giustizia sono garantista e quindi aspetto le sentenze”.
QUIRINALE: LA CARICA DEI DRAGHETTI. La moratoria di Enrico Letta sul dibattito per l’elezione del Presidente della Repubblica è stata apparentemente infranta da un senatore del suo stesso partito. Andrea Marcucci ha scritto su Twitter: “Credo e spero che nelle prossime settimane cresca la possibilità che una donna sia Presidente della Repubblica”. Rosy Bindi si è sentita chiamata in causa e ha declinato la candidatura. Ufficialmente la proposta del segretario Pd ha l’obiettivo di approvare la manovra di bilancio senza scossoni, e su questo avrebbe raccolto l’adesione formale di Forza Italia e Lega. In realtà, il patto è funzionale proprio al dibattito sull’elezione del Capo dello Stato. Da Berlusconi a Italia Viva, ufficialmente i partiti sembrano aver cambiato idea sull’ipotesi di “traslazione” del premier al Colle, soprattutto perché mantenere il governo Draghi fino al 2023 appare come l’unica garanzia contro le elezioni anticipate. C’è anche chi esagera auspicando che Draghi resti anche oltre la fine della legislatura: sono i renziani e Calenda. Sul Fatto di domani vedremo, però, che Berlusconi non si è rassegnato a rimettere nel cassetto il sogno del Colle.
STEVE BANNON AGLI ARRESTI NEGLI USA. L’ex stratega di Donald Trump e guru dell’estrema destra in Europa si è consegnato all’Fbi stamattina, a Washington ed è attualmente in stato di arresto. Ai media assiepati all’ingresso ha dichiarato: “Stiamo abbattendo il regime di Biden”. Bannon risulta incriminato per oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare sull’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio scorso. Il fondatore del sito Breitbart news oggi andrà in tribunale, dove dovrà difendersi da due capi di imputazione: non aver testimoniato e non aver consegnato i documenti richiesti. Rischia fino a un anno e 100 mila dollari di multa. Vi racconteremo l’udienza e gli sviluppi del caso sul giornale di domani.
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Rifiuti a Roma: non è così semplice. Nonostante gli annunci del neo-eletto sindaco Gualtieri, la gestione dei rifiuti della Capitale è al collasso. Domani la nostra inchiesta.
Minacce no vax. La polizia ha perquisito le abitazioni di 17 membri del gruppo Telegram “Basta dittatura”, centrale nelle proteste contro il green pass e contro i vaccini, con l’accusa di istigazione a delinquere per le affermazioni fatte all’interno del canale.
Il processo del secolo. Con la scelta dei giurati domani inizia l’iter per il processo Epstein che approderà in aula il 29. Alla sbarra Ghislaine, l’unica che può rispondere della tratta delle schiave del miliardario suicida. Ma il dibattimento coinvolgerà anche i nomi del bel mondo come Clinton, il principe Andrew, l’avvocato delle star Dershowitz.
Attentato a Liverpool. Sale a “grave” l’allerta terrorismo nel Regno Unito dopo l’attacco di domenica davanti a un ospedale di Liverpool.
Tennis. Andrea Scanzi racconta il torneo in svolgimento a Torino.
Caro Andy, caro Martin. Warhol e Scorsese: lettere d’autore dalla Grande Mela: le pubblichiamo in anteprima.
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