EFFETTO DRAGHI: C’È LO SCIOPERO, POLITICA NON PERVENUTA. Nel giorno in cui l’Economist decide di incoronare Mario Draghi premier dell’anno, lo sciopero generale contro la manovra di bilancio del suo governo si è svolto oggi nell’indifferenza della politica e dei media apertamente filo-governativi, che stamattina dedicavano all’argomento quasi nessuno spazio. Un evento inedito, dove spicca soprattutto il disinteresse da parte dei partiti ad ascoltare e rispondere alle istanze presentate dai rappresentanti del mondo del lavoro. L’unica apertura da un leader è arrivata da Giuseppe Conte, che ha annunciato un incontro con i sindacati la prossima settimana. Le manifestazioni si sono tenute in cinque città, a Roma Piazza del popolo si è riempita con migliaia di lavoratari arrivati in delegazione da tutta Italia. Secondo i dati delle sigle confederali, nel comparto dei metalmeccanici l’adesione è stata dell’80%. I sindacati hanno chiamato alla protesta contro la riforma dell’Irpef, che taglia le tasse soprattutto al ceto medio-alto. Il ministero dell’Economia ha distribuito oggi ai media una tabella sui benefici fiscali della manovra dove, pur di dimostrare che la riforma non va a beneficio dei più ricchi, sono stati inseriti anche altri sgravi, come il bonus Renzi, che però non c’entra con l’Irpef e, soprattutto, non è una riforma del governo Draghi. Sul Fatto di domani, oltre a raccontarvi la giornata di sciopero, faremo un fact-checking di queste tabelle governative, e intervisteremo la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra. Qui il commento di Gad Lerner: “Buono sciopero a tutti, il conflitto è benvenuto”. Intanto, in Parlamento slitta ancora la legge di bilancio: gli emendamenti sono troppi e il voto in Senato non arriverà di sabato o domenica: a rischio il passaggio alla Camera previsto per martedì 21 dicembre.
IL COVID CONTINUA A CRESCERE E METTE IN DUBBIO IL GREEN PASS. La variante Omicron fa paura in Europa e altri Paesi, dopo l’Italia, impongono restrizioni (leggere) alle frontiere. La Francia ha limitato gli arrivi dalla Gran Bretagna, la Svezia rimette l’obbligo di green pass in entrata, Svizzera, Portogallo e Irlanda quello di tampone negativo. A Bruxelles è cominciato oggi il Consiglio europeo, che durerà fino a domani, e inevitabilmente il Covid è stato al primo punto dell’agenda di discussioni. Draghi ha difeso le regole introdotte l’altro giorno, che avevano stizzito la Commissione, spiegando che servirebbero a mantenere il “vantaggio” epidemico dell’Italia rispetto ad altri Paesi. Ma i numeri in Italia peggiorano ininterrottamente da due mesi. La fondazione Gimbe certifica una crescita di casi del +18% dalla scorsa settimana e critica il governo per il ritardo nell’avvio della somministrazione delle terze dosi. I casi oggi sono più di 26 mila con 123 morti e un tasso di positività al 3,6%. E mentre in Gran Bretagna è già scattato il panico da Omicron, da noi c’è chi di fronte dell’impennata pandemica comincia a mettere in discussione il modello del green pass. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri oggi ha detto che potrebbe essere necessario accorciare la durata del certificato verde a sei mesi. Ma, soprattutto, Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, fa l’ipotesi di istituire il tampone obbligatorio per i grandi eventi anche per i vaccinati. Una conferma che il green pass non garantisce dal contagio, come abbiamo raccontato più volte sul Fatto. Sul giornale di domani analizzeremo la situazione sanitaria italiana con il virologo Guido Silvestri.
QUIRINALE, LA PROVA PER FORZA ITALIA VIVA. Non passa giorno senza che un esponente di Forza Italia ricordi ad avversari e alleati che la candidatura di B. al Colle è sempre valida. “Berlusconi è l’unico che ha fatto stare a un tavolo Bush e Putin: se volesse farlo sarebbe un ottimo presidente della Repubblica”, dice per esempio il coordinatore nazionale di Forza Italia Tajani. Sul Fatto abbiamo raccontato che gli stessi berlusconiani stanno lavorando a un “piano b”. La loro strategia procede in parallelo con quella portata avanti da Matteo Renzi, che pure sta lavorando per fare del Quirinale l’occasione di un suo personale rilancio politico. Vedremo sul Fatto di domani come le due traiettorie potrebbero trovare un punto d’incontro. Proseguiremo poi con la nostra campagna contro l’elezione di B. alla presidenza della Repubblica, con una nuova puntata della storia del leader di Forza Italia firmata da Marco Travaglio.
LA PEGGIORE POLITICA IN GRANDE SPOLVERO. In questo scorcio di legislatura, con la partita al Quirinale che si fa sempre più concreta, nei negoziati trasversali e, soprattutto, nelle manovre dietro le quinte sta tornando di moda la politica peggiore. E con lei tutta una serie di attori che erano scomparsi dalla scena pubblica, sommersi da scandali, processi e disastri. E invece ora nel nuovo clima parlamentare creato dalla maggioranza Draghi rimettono fuori la testa. Da Dell’Utri, che già da un mese ha lanciato l’alleanza siciliana tra Forza Italia e Italia Viva, a Denis Verdini che come abbiamo rivelato oggi sta provando a piazzare le sue pedine sullo scacchiere del Quirinale, fino ad altri berlusconiani d’antan come Cuffaro e Scajola. Sul giornale di domani faremo faremo il punto su questo ritorno di fiamma dei manovratori.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Processo Consip. Oggi nell’aula bunker di Rebibbia ha testimoniato il Capitano Ultimo. Sul Fatto di domani raccontiamo cosa ha detto dei vertici dei Carabinieri implicati nella vicenda.
La Bce frena ma mantiene la flessibilità. Durerà ancora qualche mese il piano di acquisti con quantitative easing pandemico, fino a marzo, ma la Banca centrale europea comprerà a un ritmo meno serrato. Si prevede però di continuare con acquisti flessibili al variare della situazione pandemica. I tassi per ora restano stabili.
Il Regno Unito ha un problema con i migranti. Un report mette sotto accusa il ministero degli Interni di Londra per l’incapacità di gestire i flussi.
Più di un secondo. Intervista al regista cinese Zhang Yimou, ora in sala con il film cinese One second, che racconta la storia di un uomo che fugge da una fattoria-prigione durante la Rivoluzione Culturale.
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Marco Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Di quale normalità parla Draghi? Non si è reso conto che è in corso uno tsunami”
Gruber ad Accordi&Disaccordi (Nove): “No-vax in tv? No, non mettiamo sullo stesso piano un portuale di Trieste e un immunologo”
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