Sul Fatto di domani, in primo piano, l’emergenza Covid: oltre all’analisi dei dati di giornata andremo a vedere l’andamento della curva del contagio, specie su base regionale visto che molti territori peggiorano, mentre in altre zone la pressione si attenua. Sempre nel comparto l’annuncio dell’azienda americana “Moderna” che ha messo a punto un vaccino con un’efficacia superiore al 90%: andremo a vedere di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche. A seguire in Lombardia con l’inchiesta sul San Raffaele, dove basta pagare 450 euro per farsi seguire comodamente da casa: la sanità privata che specula sulle inefficienze di quella pubblica. Ci occuperemo anche di scuola, con le Regioni che fermano la didattica in presenza. Poi il caso Calabria: dopo le dimissioni del neo-commissario alla sanità Zuccatelli, arriva Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, altro personaggio discusso (vi diremo perchè). E andremo a vedere anche quale sarà il ruolo di Gino Strada nella partita.
Nella Politica le manovre di alcuni esponenti del Pd, ultimo Bettini, per imbarcare Forza Italia, e l’intervista al ministro Luigi Di Maio che risponderà anche sull’apertura a Berlusconi e darà una chiave di lettura degli Stati generali del Movimento appena conclusi.
Nell’Economia i numeri e i contenuti della manovra che verrà approvata con uno scostamento di bilancio da 20 miliardi.
In Cronaca prosegue il nostro viaggio, con le carte delle inchieste, alle origini del renzismo. Ci occuperemo dell’appunto inedito in cui l’ex presidente della Fondazione Open, Alberto Bianchi, parla anche di “soldi per Luca”. E la nuova poltrona che attende la renziana Manzione.
Negli Esteri tutte le cause legali che attendono Trump non appena avrà lasciato la casa Bianca. Poi andremo in Perù, un paese latino americano che mastica un presidente dopo l’altro, dopo che l’attuale leader s’è dimesso a pochi giorni dalla nomina.
Nella sezione Radar un affresco ironico del direttore di Raitre Franco di Mare e una lettura di David Quammen. Nel Secondo Tempo una doppia pagina di storia e aneddoti di Carlo Verdone – di cui trovate di seguito un’anticipazione – che compie 70 anni. Poi una viaggio a ritroso alle Olimpiadi di Roma di sessant’anni fa. L’occasione è l’uscita di un libro sul maratoneta Abebe Bikila.
Sono 27.354 i nuovi positivi al coronavirus: come sempre, la domenica i tamponi effettuati sono di meno (152mila contro i 195mila di sabato). I morti sono stati 504. Calano i ricoveri in regime ordinario (+489) e le terapie intensive (+70, sabato erano state 116). Ma il rapporto tra positivi e test passa dal 17% al 17,91%. Stessa cosa se si considerano solo i nuovi casi (escludendo quindi i tamponi di controllo): 30,71%. Il commissario Arcuri però rassicura: “Nessuna pressione sulle intensive”. Intanto l’Abruzzo da mercoledì diventa zona rossa.
Quelle 70 tonalità di Verdone
di Alessandro Ferrucci
Di calcio, di musica, di politica, di medicine, di medici, di fotografia. Di costumi. Di società. E, ovvio, di cinema.
Carlo Verdone è un uomo che approfondisce, si appassiona, sviluppa e sintetizza; è un uomo che non vive passivo, ma è uno dei pochi in grado di ragionare e immaginare il domani, non solo dietro o davanti la macchina da presa. In questi dieci e passa anni Il Fatto lo ha coinvolto spesso, e lui ha sempre regalato il suo tocco; di seguito riportiamo alcuni dei passaggi chiave, per augurargli il nostro buon compleanno.
Gli inizi.
“Le cantine umide, l’animazione dei burattini, i pezzi di pellicola che mio padre portava a casa e con i quali avevo un rapporto quasi fisico. Li passavo tra le dita, li squadravo. I miei, a 10 anni, mi regalarono una 8 millimetri e una bobina. Dentro c’era un filmino, La vendetta dei visi pallidi. Dopo qualche anno, riuscii ad acquistare una cinepresa a 80.000 lire. Nel 1970. Un sacco di soldi per quei tempi, raccolti con la questua tra gli zii. Me la vendette Isabella Rossellini, la più bella ragazza di Roma”.
Il centro sperimentale.
“Rossellini, a cui devo tanto, senza capire che il clima era cambiato, aveva messo in piedi un ciclo di lezioni su una speciale cinepresa appena prodotta dalla Nasa. I militanti ammettevano solo cinema politico e un giorno, uno di Lotta Continua, tradito dalla noia, si alzò, si girò di spalle e fece un peto. Non rise nessuno. Rossellini fece cadere lentamente la Chesterfield, disse soltanto: ‘La lezione è finita’ e andò via. Non l’abbiamo più rivisto”.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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