M5S, LA LETTERA DI CONTE A GRILLO: “VALUTIAMO STOP AL TUO CONTRATTO, IL GARANTE NON HA POTERI DI VETO”. Dopo le liti a distanza, ieri Beppe Grillo aveva sfidato Conte a pubblicare la lettera della discordia. Oggi la missiva è leggibile integralmente sul sito del Corriere.it. Nel documento, Conte ricorda al Garante gli impegni assunti (e retribuiti) con il Movimento per promuoverne la comunicazione, “del tutto incompatibili” con agli attacchi sferrati all’indirizzo dei pentastellati. “Ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento – si legge nella lettera – e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione”. Non solo, Conte rimprovera Grillo di “gravi inesattezze ed evidenti distorsioni” sul ruolo e sui poteri del garante, espresse nella nota del 5 settembre scorso. Secondo l’ex premier, Grillo non avrebbe nessun “diritto di veto”, né sull’assemblea costituente di ottobre né sui temi del Movimento. Il rischio di finire in tribunale, insomma, è sempre più concreto. Oggi sul Fatto Quotidiano vi abbiamo raccontato come il Garante non nasconda più la rabbia e l’amarezza per le scelte dell’ex premier pentastellato. La lettera inviata dall’avvocato è stata interpretata “quasi come un ricatto”. Neppure il patto della birra del 13 settembre a certificare il Campo largo – con la foto tra Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni e Magi – ha suscitato il plauso di Beppe Grillo, incline all’antico ‘No’ verso ogni alleanza. Sul Fatto di domani, vi racconteremo il nuovo capitolo della faida interna al Movimento.
ROMA, LONDRA E IL “MODELLO ALBANIA” PER I MIGRANTI. GIORGIA MELONI ACCOGLIE STARMER MA GLISSA SUI TEMPI DI APERTURA DEGLI HOTSPOT. Il premier britannico Starmer ha incontrato a Roma il presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Il tema dell’immigrazione è stato tra i principali argomenti: “Oggi abbiamo parlato di una sfida comune” ha detto Starmer, rispondendo in conferenza stampa a domande sul suo interesse circa il piano italiano per l’immigrazione, che prevede il trasferimento dei migranti in Albania. “Il programma non è ancora in funzione, ci siamo confrontati sul concetto”. Meloni ha sfruttato la volata lanciata da Starmer: “Sicuramente il modello che il governo italiano ha immaginato, di centri per processare le richieste di asilo degli immigrati che sbarcano sotto giurisdizione italiana ed europea in un paese straniero, è un modello che non era stato sperimentato da nessuna parte. Se funziona – come io credo – può diventare una chiave di volta per affrontare in maniera diversa il tema dei flussi migratori, anche per l’elemento di deterrenza che produce rispetto ad affidarsi alle organizzazioni criminali”. Il capo del governo italiano però è rimasto vago sui tempi di apertura dei due hotspot: “Credo che parliamo dell’ordine di qualche settimana”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla visita di Starmer e sul progetto italiano di delocalizzare in Albania le pratiche di asilo.
SALVINI E IL CASO OPEN ARMS: TORNO L’ARMONIA TRA GIORGIA E MATTEO. DELMASTRO: “IL MAGISTRATO SEMBRAVA ILARIA SALIS, IL PROSSIMO SARÒ IO”. Sulla giustizia (e sui migranti) si rinsalda l’asse tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, in bilico per le divergenze sul ruolo dell’Italia nella guerra in Ucraina. A cementare l’alleanza è il caso Open Arms: dopo la requisitoria del pubblico ministero palermitano, con la richiesta di condanna a sei anni per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, le destre hanno commentato in coro attaccando le toghe e difendendo il ministro. Salvini è a processo per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti, a bordo della nave della Ong spagnola. Dopo la solidarietà di Meloni e La Russa, oggi è stato il turno di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia e fedelissimo della premier: “Spiace sentire un magistrato usare argomentazioni più politiche che giuridiche. Sembrava quasi di ascoltare Ilaria Salis”, ha dichiarato Delmastro. Che ha lanciato fendenti anche alla redazione di Rainews 24, colpevole di aver criticato la scelta di concedere ben 4 minuti allo sfogo social del Capitano. “Solo nell’Urss l’imputato veniva processato, imbavagliato e fatto sparire”, ha attaccato il sottosegretario, imputato a Roma per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito del caso dell’anarchico Alfredo Cospito. “Domani tocca a me. Salvini sarà processato per aver difeso i confini e io per aver difeso il 41-bis per i camorristi”, ha paventato Delmastro. Anche il leader di Forza Italia Antonio Tajani si è speso per Salvini attaccando gli inquirenti, colpevoli “di piegare il diritto”. Per il Capitano arriva anche la solidarietà di Orbán e di Elon Musk. Sul Fatto di domani leggerete un fact checking delle dichiarazioni di Salvini e approfondiremo i risvolti politici (non sempre negativi, per le destre) del caso Open Arms.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Genova, l’inchiesta sul “sistema Liguria”: anche Spinelli patteggia. L’imprenditore, tramite i suoi avvocati ha concordato con la procura una pena a tre anni e due mesi e la confisca di 400 mila euro oltre all’interdizione temporanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione. Nella stessa inchiesta hanno già patteggiato l’ex governatore Giovanni Toti, e l’ex presidente del porto di Genova, Paolo Signorini.
Lecce, turista australiano si spoglia in piazza a Nardò durante un addio al celibato e viene picchiato. Si è spogliato in piazza mentre festeggiava con gli amici l’addio al celibato, ma è stato accerchiato da un gruppo di giovani del paese e picchiato. L’episodio è avvenuto la scorsa settimana ma è stato reso noto solo oggi. Secondo una ricostruzione, il turista, 30 anni, si sarebbe denudato per pagare una scommessa persa, attraversando nudo piazza delle Erbe, a Nardò: la reazione di alcuni residenti è stata violenta, tanto da spedire l’australiano in ospedale.
Parma, corpi dei neonati ritrovati: indagata una studentessa. I resti ritrovati in un secondo momento nel giardino della villetta di Traversetolo (Parma) dove il 9 agosto è stato scoperto il cadavere di un neonato, sarebbero quelli di uno scheletro di un altro bimbo, partorito sempre intorno alla 40esima settimana. Sulla studentessa di 22 anni – madre del bimbo trovato il 9 agosto – si allunga l’ombra di due infanticidi. L’ipotesi è che possa aver ucciso e nascosto lei anche il primo bambino.
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