MANOVRA, VIA L’AUMENTO DI STIPENDIO PER I MINISTRI E MELONI ACCUSA IL M5S: “DAVATE 300 MILA EURO DI SOLDI PUBBLICI A GRILLO”. LEGA DISERTA L’AULA, MONITO PER GIORGIA. La premier prova a placare l’assalto delle opposizioni contro la norma per aumentare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari senza seggio in Parlamento. Il ritocco all’insù era spuntato in un emendamento alla Manovra – nessuno a destra si è intestato la paternità – ma è stato riscritto nella notte dopo l’alt di Guido Crosetto, uscito allo scoperto ieri sera su X: “Abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche”. Ha parlato al plurale, il ministro della Difesa, perché la linea è concordata con la premier. Oggi Giorgia Meloni, in Parlamento per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, non ha elogiato l’emendamento anzi ne ha rivendicato la modifica, scagliandosi contro i 5 stelle: nessuna lezione dal Movimento, “perché è possibile che questa norma non vada bene ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300 mila euro a Beppe Grillo, anche no”. Il punto è il tentativo di aumentare lo stipendio degli esponenti del governo non eletti: un rialzo di circa 7 mila euro, su un onorario che supera i 10 mila al mese. La riformulazione notturna ha cancellato il ritocco, ma chi non ha la residenza a Roma avrà “diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”. I soldi arriveranno da un Fondo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con una dotazione di 500.000 euro l’anno. La novità riguarda i ministri Matteo Piantedosi (Interno), Andrea Abodi (Sport), Guido Crosetto (Difesa), Marina Calderone (Lavoro), Alessandro Giuli (Cultura), Giuseppe Valditara (Istruzione), Orazio Schillaci (Salute) e Alessandra Locatelli (Disabilità), più altri dieci tra viceministri e sottosegretari. Ma la Manovra appare in salita: la Lega ha disertato stamane il discorso della premier a Montecitorio. Un segnale a Meloni, per le decisioni sgradite sulla Finanziaria e l’Ucraina. Sul Fatto di domani, la guerra sulla legge di Bilancio e lo stipendio dei governanti.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, UCCISO A MOSCA IL GENERALE KIRILLOV, KIEV RIVENDICA: “OBIETTIVO LEGITTIMO”. PER IL CREMLINO È UN ATTO DI “TERRORISMO”. La guerra iniziata ormai quasi tre anni fa con l’invasione della Russia non si combatte solo nel Donbass o nella regione del Kursk. I servizi segreti ucraini (Sbu) hanno rivendicato l’attentato che ha portato alla morte del generale russo Igor Kirillov, ucciso da un’esplosione vicino alla sua abitazione, a Mosca. A perdere la vita anche l’assistente dell’alto ufficiale. Kirillov aveva 54 anni e dall’aprile 2017 era a capo delle truppe del reparto di difesa nucleare, chimica e biologica delle forze armate russe. Kiev rivendica l’attentato e parla di azione legittima: “Kirillov era un criminale di guerra poiché ha dato ordine di usare armi chimiche proibite contro l’esercito ucraino”. Proprio ieri Kirillov è stato condannato in contumacia da un tribunale ucraino per l’uso di armi chimiche; secondo i dati di Kiev, dall’inizio della guerra sono stati registrati più di 4.800 casi di utilizzo di armi chimiche da parte del nemico. A dare man forte all’Ucraina arriva il Regno Unito con il premier Starmer che dichiara: “Non piangeremo la morte di Kirillov, un generale che ha imposto sofferenza e morte al popolo ucraino”. Per Mosca invece l’assassinio dell’ufficiale è un “atto terroristico” e annuncia una vendetta inevitabile. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sull’attentato a Mosca e sulla serie di omicidi e raid in Russia legati al conflitto, portati a termine da Kiev.
SPIONI, IL GIORNALE DI SALLUSTI CONTRO REPORT: “DOSSIER SOTTOBANCO CONFEZIONATI DA EQUALIZE”. L’INVIATO GIORGIO MOTTOLA: “NESSUN CONTATTO CON GALLO E CALAMUCCI”. FDI: “RAI AVVII INDAGINE INTERNA”. Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti accusa Report di aver tessuto rapporti con la società Equalize, al centro dell’inchiesta milanese sugli accessi abusivi ai sistemi informatici dello Stato. Attorno all’azienda – sospettano gli inquirenti – si sarebbe coagulata una rete di informatici, pubblici funzionari e faccendieri con lo scopo di compilare report e dossier a pagamento, sfruttando le informazioni sensibili trafugate dagli archivi riservati. L’inviato di Report Giorgio Mottola smentisce: “Leggo con stupore che mi vengono attribuiti rapporti con la società Equalize. Non ho mai incontrato, né conosciuto né avuto contatti con Davide Calamucci o Carmine Gallo”. Il Giornale ha accusato la trasmissione di Rai3 di aver ricevuto “dossier sottobanco”. Mottola, da parte sua, ha ricordato i legami economici tra il direttore e Daniela Santanchè, alludendo ad una vendetta via carta stampata: “Non stupisce vedere una ricostruzione completamente falsa, su cui nessuno ha chiesto una mia dichiarazione, pubblicata proprio su Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti, coinvolto con la D1 immobiliare nelle vicende del fallimento delle società di Daniela Santanchè, di cui mi sono occupato con un’inchiesta trasmessa appena due settimane fa su Report”. L’inviato si riserva di adire le vie legali contro la testata, “una volta acquisito il verbale di Calamucci”. La redazione di Report è compatta a difesa di Mottola. Ma a cavalcare il caso è anche FdI: il capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, ha chiesto un’indagine interna da parte della Rai. Sul Fatto di domani, nuovi retroscena sul caso spioni.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Napoli, il clan Amato-Pagano imponeva il pizzo anche agli imbianchini: 53 arresti. Neppure un semplice imbianchino poteva lavorare senza versare una percentuale agli affiliati al clan Amato-Pagano. La storia salta fuori dall’inchiesta curata dalla Direzione investigativa antimafia: 53 arresti sono stati eseguiti a Napoli e provincia. Le accuse: associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione di armi. Il clan era operativo nei comuni di Melito, Mugnano ed in parte dei quartieri Secondigliano e Scampia di Napoli.
Caltanissetta, anziani maltrattati nelle strutture assistenziali: nove ordinanze. Sono nove le persone a cui i carabinieri hanno notificato ordinanze di custodia cautelare – 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari – accusate di reati commessi nei confronti di anziani, ospiti in una struttura socio-assistenziale. I reati ipotizzati: maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie. Gli ospiti più fragili, secondo le indagini, venivano immobilizzati a letto, o legati con cinghie alle sedie a rotelle.
Medio Oriente, i media: Netanyahu in Egitto per la tregua con Hamas. Ma Israele smentisce. Negli ultimi giorni sono aumentate le voci sul raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas, per una tregua nella Striscia di Gaza. I palestinesi avrebbero dato per la prima volta una lista di ostaggi che sono ancora vivi nelle loro mani, dicendosi disponibili a liberarli ad alcune condizioni. Oggi si è diffusa la notizia che il premier israeliano, Bibi Netanyahu, era in viaggio per il Cairo, al fine di concludere l’accordo. Ma i collaboratori del primo ministro hanno smentito.
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